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Augusta, ultimatum Fi: nuova giunta o cerchiamo un altro sindaco

AUGUSTA – Forza italia notifica l’ultimatum al sindaco di Augusta, Giuseppe di Mare. “Ancora un mese e ci guarderemo attorno per costruire l’alternativa”, comunica a mezzo stampa il coordinatore cittadino, Paolo Amato. Il cui gruppo consiliare da mesi puntella l’amministrazione comunale, quando si trova in crisi di presenze a Palazzo San Biagio. Una stampella offerta con la vaga promessa di un posto nella stanza dei bottoni, ritagliato in un rimpasto di metà mandato dato sempre imminente, e opportunamente rimandato di settimana in settimana. Un cambio di assessori che dovrebbe traghettare la giunta dall’ormai inutile “civismo” trasversale, verso una connotazione destra-centro più in linea coi nuovi assetti di potere a Palermo e a Roma. Un valzer di poltrone dal quale i berlusconiani rischiano di essere tagliati fuori, proprio quando hanno inaspettatamente trovato una sponda eccellente a Palazzo Madama. Dove la mellilese Daniela Ternullo, deputata regionale nella scorsa legislatura, è approdata grazie alla rinuncia di Gianfranco Miccichè al seggio senatoriale. Ma lo scontro aperto ingaggiato da quest’ultimo con Renato Schifani, governatore e compagno di partito, nel Siracusano rischia di vanificare il vantaggio di una “amica” in Parlamento. Nonostante il piede tenuto da Riccardo Gennuso nella maggioranza alla Regione, che i riferimenti locali di Fi hanno aiutato ad approdare nell’Assemblea siciliana. Del caos in casa Berlusconi potrebbero approfittare altri, alleati di opposizione compresi, così i forzisti stringono su Palazzo di città per chiudere la partita.

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Paolo Amato avvisa Di Mare: attendiamo un mese, poi valutiamo una sindacatura alternativa.

sopra, copertina e sotto: Paolo Amato.

“Siamo al giro di boa per questa tornata amministrativa, e dobbiamo cominciare a pensare ai nostri programmi futuri”, spiega Amato. Facendo sapere a Di Mare che “fra qualche mese vogliamo avere le idee chiare, se impegnarci a costruire una sindacatura alternativa”. Puntualizzandogli che “siamo quelli che fanno politica, non che la subiscono”. In sostanza Forza italia si sta stancando del tira e molla sul rimpasto, che la vede (finora) dare, senza avere (ancora) nulla. “Fino a oggi ha prevalso il nostro senso di responsabilità, quando l’amministrazione si è trovata in difficoltà coi numeri in consiglio“, dice il coordinatore forzista. Un sostegno evidentemente prezioso, se dopo l’aiuto “ho sentito e visto il sindaco, che ha ringraziato”. Ora però gli chiede “meno ambiguità” e di “fare chiarezza”, anche perché “c’è gente che si vuole incontrare con noi, sia di Augusta che di fuori”.

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Il coordinatore mette sul piatto il suo filo diretto con Gennuso all’Ars e con la senatrice Ternullo.

Il consigliere Fi Corrado Amato con la senatrice Daniela Ternullo.

E’ un messaggio sibillino, quello che Amato manda a Di Mare, quando ribadisce di “essere disponibile a incontrare tutti per le problematiche del territorio”. Gira voce infatti che le leadership provinciali del centrodestra starebbero pensando a una loro candidatura condivisa, favorita dalle segreterie di una coalizione con vento elettorale in poppa, piuttosto che convergere sul bis del sindaco uscente. Forza italia tuttavia dà l’impressione di voler capitalizzare subito, con quello che c’è ora disponibile a Palazzo di città. Sul piatto mette “i due ragazzi che sono in consiglio”, cioè Corrado Amato e Mariangela Birritteri. Oltre “ai diversi ragionamenti in corso per far crescere il gruppo consiliare“, a partire dall’ex grillino Federico Palazzotto, con quale hanno condiviso alcune scelte consiliari a sostegno del numero legale. Ma in dote all’amministrazione porta anche “il buon risultato del partito alle regionali, che ha eletto un deputato di riferimento” come Gennuso, lesto a mollare Miccichè quando con Schifani si è andati al muro contro muro. Un “riferimento” importante, “perché la vera politica in Sicilia si fa alla Regione”. Nel capitale politico dei forzisti augustani c’è inoltre pure la neo senatrice Ternullo. Definita “una risorsa per il territorio, da sempre vicina nelle nostre battaglie, come ad esempio quella per il castello svevo”.

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Forzisti pagano lo scontro fra Miccichè e Schifani, “ma Prestigiacomo è un riferimento sicuro”.

Il coordinatore cittadino forzista con Stefania Prestigiacomo.

Amato ammette di trovarsi “in forte imbarazzo” nello scontro fra i due ex ministri di Berlusconi, giunti alla resa dei conti dopo aver vinto le regionali. “E’ vero, Forza italia è spaccata in due realtà, ma in provincia possiamo contare su un punto di riferimento sicuro come Stefania Prestigiacomo“. Dice che l’ex ministra “c’è stata sempre nei momenti cruciali, come quando ha cercato rimedio allo scippo della Camera di commercio“. Ma sorvola sul fatto che adesso anche questa berlusconiana di spicco si trova in difficoltà, e non solo perché il suo sponsor Miccichè si è messo all’opposizione del presidente della Regione targato Fi. A complicarle il quadro ci si è messo il Partito democratico, che ha affidato la federazione provinciale al cugino Antonio Nicita. “Uno dei rari casi in cui il figlio supera il genitore”, afferma il coordinatore forzista di Augusta. Che ha iniziato la carriera politica nella corrente Dc guidata dal padre Santi, nell’epoca in cui pesava al punto che un breve periodo era stato scelto dal partito per guidare la Sicilia. Un sodalizio evidentemente non occasionale, se l’ex consigliere comunale nicitiano oggi parla del nuovo commissario Pd come “persona che conosco bene, sono stato invitato al suo matrimonio”.

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Il berlusconiano dubita sulla tenuta di Fdi e fa “attenzione agli sviluppi” del Pd di Nicita.

Il democristiano di seconda generazione ha carta bianca da Enrico Letta, e potrebbe trasformare Siracusa in un laboratorio dove sperimentare con Prestigiacomo scenari inediti fra Pd e Fi. Visto fra l’altro che Miccichè ha avvertito di nonavere più nessun vincolo di coalizione, di alleanza e di lealtà nei confronti di queste persone“, che oggi guidano la Sicilia targata centrodestra. Amato glissa sulla questione. Se qualcosa bolle in pentola, non ne parla. Si limita solo a considerare che “l’onorevole Luca Cannata si pentirà di aver preferito Roma a Palermo”, e che la sua leader Giorgia Meloni è destinata a scendere molto nei sondaggi“. Ma allo stesso tempo sa che i democratici “sono in una fase di transizione”, quindi non sono un’opzione valida all’intesa con Fratelli d’italia. Almeno per il momento. Perché il forzista augustano sottolinea come il suo sia “un partito col dna centrista”, e afferma di “guardare con attenzione gli sviluppi che possono avere i dem a livello provinciale”. Di una cosa si dice comunque sicuro:“Nicita può fare emergere le teste migliori”. E magari potrà essere proprio ad Augusta una delle sue prime tappe, per li scouting della nuova cosa di Centro.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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