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Augusta, Forza italia porta all’Ars il caso demolizioni al castello

AUGUSTA – Le demolizioni al castello svevo di Augusta ora diventano un caso per l’Assemblea siciliana. La deputata Daniela Ternullo ha chiesto l’audizione in commissione parlamentare dell’assessore regionale Alberto Samonà, in merito agli abbattimenti programmati nel vecchio penitenziario. L’onorevole forzista ha inoltre presentato un’interrogazione urgente indirizzata al rappresentante della Lega nel governo della Regione, e allo stesso presidente Nello Musumeci, dove afferma che “lascia alquanto perplessi” un restauro dove si prevede la cancellazione di un’importante parte monumentale. L’interpellanza a risposta scritta avanzata dalla berlusconiana chiede inoltre la “sospensione” del progetto di recupero a colpi di piccone, in attesa di una approfondita “indagine conoscitiva”. E sollecita la “istituzione di un tavolo tecnicofra amministrazione comunale e assessorato ai Beni culturali, “al fine di pervenire all’affidamento del compendio al Comune, per il recupero, restauro e valorizzazione del patrimonio archeologico e monumentale del territorio”. Il documento, datato 24 marzo, conclude che lo stop chiesto sui diroccamenti è “a salvaguardia della storia siciliana“.

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Interrogazione urgente della forzista Ternullo: quel monumento racconta la Sicilia.

Daniela Ternullo.

Le “urgenti notizie” che la parlamentare di maggioranza chiede al governo regionale, infatti, ricordano a Samonà e Musumeci che si sta parlando di “uno degli edifici storici più importanti della Sicilia“. Dato che “il castello svevo di Augusta, più di altri monumenti, racconta la storia dell’Isola“. Ternullo parla di “un patrimonio inestimabile che, però, rischia il totale declino strutturale” a causa del “pessimo stato di conservazione”. Ammette i “notevoli rischi di crollo” nel penitenziario edificato sopra le mura alla fine dell’Ottocento“che segnò il passaggio all’unità d’Italia“. Però propone alla Regione di “valutare tutti gli strumenti necessari, per salvaguardare la struttura ex carceraria dalla demolizione e manomissione”. Nonché “di investire ulteriori somme in un progetto di riqualificazione”. Lo stesso giorno dell’interrogazione, inoltre, la deputata di Forza italia ha scritto alla presidenza della commissione Cultura all’Ars per “programmare un’audizione con l’assessore regionale ai Beni culturali e Identità siciliana“. Con Palazzo dei Normanni impegnato a varare una Finanziaria alquanto problematica, al 26 marzo non erano ancora arrivate risposte ufficiali alle richieste avanzate.

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“Samonà ascoltato in commissione regionale dopo Pasqua, poi il sopralluogo sul posto”.

“So per certo che l’audizione da me richiesta verrà convocata subito dopo Pasqua“, fa comunque sapere l’onorevole Ternullo, raggiunta telefonicamente durante i lavori d’aula. Anticipando inoltre che “la visita in loco da parte dell’assessore sarà garantita anch’essa, dopo il dissequestro dello stesso per la consegna dei lavori”. A dargliene assicurazione “è stato lo stesso Samonà“, direttamente interpellato dalla deputata in una pausa del dibattito parlamentare. Se il leghista non si è espresso male nella concitazione del momento, di fatto ha confermato che il contestato progetto da 5 milioni di euro prosegue regolarmente il suo iter. Nonostante nello stesso consiglio comunale di Augusta, nel corso di una seduta monotematica riservata alla vicenda, erano state sollevate fondate perplessità sul progetto di consolidamento già appaltato. Le obiezioni più pesanti erano arrivate dalla consulente di Italia nostra, la professoressa Renata Prescia“Le tavole del progetto non sono a norma di legge“, aveva detto la docente all’università di Palermo, notando gravi lacune negli elaborati approvati dalla Soprintendenza. “Sono obbligatorie delle campagne diagnostiche, sono obbligatori gli elaborati di progetto sui dissesti, che qui non ci sono”, aveva denunciato la cattedratica di Restauro architettonico. Tanto che lo stesso capo di gabinetto dell’assessorato regionale, Riccardo Guazzelli, era stato costretto ad “aprire” su un possibile ripensamento negli interventi programmati.

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Amato mette in campo la deputazione belusconiana dopo il consiglio inconcludente.

Corrado Amato.

Ma già nella stessa seduta consiliare più di un tecnico aveva avanzato dubbi sulla “sincerità” di quell’eventuale ripensamento. “Non capisco come un progetto già assegnato possa essere soggetto a variazioni”, aveva notato l’ingegnere Ciccio La Ferla, consigliere di maggioranza. Era stato però nella minoranza che si erano alzate le voci più fortemente contrarie. Il forzista Corrado Amato aveva pure preparato una mozione contro le demolizioni. Ma poi era stato costretto a tenerla nel cassetto, dopo che i 5 Stelle avevano rotto il fronte dell’opposizione con la singolare motivazione di “non appizzare l’ammuru e l’isca” riguardo i finanziamenti. Il consigliere riferimento di Forza italia però non si è lasciato scoraggiare da quella seduta inconcludente. E si è rivolto alla sua deputata regionale, per portare il caso direttamente all’Ars“La notizia lascia di stucco una buona parte della popolazione, la quale è a conoscenza che la struttura dell’ex carcere, unitamente alle strutture sveve e spagnole, costituisce un unicum che sintetizza e testimonia per intero l’arco storico temporale nel quale si origina e si sviluppa la storia della città di Augusta“, ha scritto nell’appello indirizzato all’onorevole Ternullo. Aggiungendo che “quella storia di uomini e di donne, detenuti o lavoratori, non può essere di colpo cancellata per un presunto, oltre che discutibile, quanto impossibile ritorno a una mitica purezza architettonica originaria”.

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Il consigliere lancia una petizione a sostegno dell’iniziativa sposata dalla onorevole.

Amato, oltre a chiedere l’intervento dell’Assemblea siciliana affinché “il progetto venga sospeso e modificato”, ha sollecitato la deputata regionale a fare in modo che “i fondi stanziati per l’opera non vengano distratti ad altri fini, e che anzi si consideri di investire ulteriori somme nel progetto di riqualificazione“. L’appello inviato a Ternullo è diventato anche oggetto di una mobilitazione social“Chiunque, nella qualità di cittadino augustano di nascita o di residenza, voglia controfirmare questa mia petizione, anche suggerendo modifiche o aggiunte, è invitato a contattarmi al mio cellulare o alla mia email istituzionale”, ha postato il consigliere forzista sul suo profilo Facebook, indicando numero di telefono e indirizzo di posta elettronica. L’iniziativa per opportunità politica sorvola su un altro aspetto della vicenda abbastanza scabroso. “Sono stati fatti lavori per 3 milioni riguardante il consolidamento – progetto del 2004 ed eseguiti tra il 2008 e il 2011 – spesi in gran parte nelle aree che vogliono demolire“, confidano fonti ben informate interne al coordinamento cittadino di Forza italia. Sul castello è battaglia aperta, ma ad essere assediati sembrano proprio l’assessore regionale leghista e chi lo sostiene.

Fotomontaggio del consigliere forzista Amato a sostegno della petizione lanciata sui social con un appello:
“La parziale demolizione del castello significa cancellare 130 anni di storia della città, in un paese civile la storia si scrive non si cancella” .
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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