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Augusta, prove tecniche fra Fi e Iv: nasce il Centro democratico popolare

AUGUSTA – Il consiglio comunale di Augusta come laboratorio per sperimentare il prototipo neo centrista di Forza italia e Italia viva. Con la costituzione del Centro democratico popolare, Palazzo San Biagio diventa il test di “un progetto politico che proponga costantemente nuovi impulsi di visione e prospettiva politica regionale, nazionale ed europea”. Sono tre i consiglieri promotori di “un’area politica moderata”, che nei fatti cancella dall’aula il centrosinistra come fattore incisivo di opposizione. E nelle intenzioni schiaccia l’amministrazione civica Peppe Di Mare verso l’estremità del centrodestra a trazione leghista. “Distanti dagli estremismi, populismi, nonché provincialismi”, scrive il comunicato diffuso l’11 gennaio dal nuovo capogruppo Manuel Mangano. Insieme all’esponente renziano, a firmare il documento ci sono il forzista Corrado Amato e la consigliera d’area berlusconiana, Mariangela Birritteri. Proprio quest’ultimo spostamento ha cancellato per mancanza del numero minimo Nuovo patto per Augusta, che era guidato da Giancarlo Triberio, riferimento di Articolouno. Era l’ultimo gruppo sopravvissuto nel fronte di minoranza messo in piedi dallo sconfitto al ballottaggio, Pippo Gulino. Che insieme ai suoi ultimi reduci ora finisce in un Misto presieduto a termini di regolamento dal super votato Biagio Tribulato, vicepresidente del consiglio in maggioranza con quell’Attivamente federata alla Lega.

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Italia viva e Forza italia, gruppo comune per contendere ai 5 Stelle protagonismo nella minoranza.

Sarà quindi il nuovo Centro democratico popolare a contendere al gruppo 5 Stelle il protagonismo nella minoranza consiliare. Un ruolo che “svolgeremo attraverso un’azione attiva e propositiva volta al bene della comunità”, annunciano Mangano, Amato e Birritteri. Parole che fanno intravedere un approccio diverso, rispetto l’opposizione intransigente finora arrivata dai guliniani a conduzione Triberio. Per la maggioranza, la nascita dei moderati d’opposizione potrebbe essere un passo avanti verso la tranquillità nell’aula. Recuperando in parte quel consigliere renziano che alla vigilia del rimpasto è stato l’unico a scendere dal carro del sindaco, proprio quando c’era la fila per salirci. Il comunicato tuttavia non strizza alcun occhio a Di Mare. I 3 consiglieri, infatti, “ritengono le azioni dell’amministrazione inadeguate e carenti sotto parecchi punti di vista”. Il neo-capogruppo è ancora più netto nel suo giudizio politico verso la giunta comunale, rivoluzionata dopo un anno di mandato per mantenere i numeri a Palazzo San Biagio.

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Mangano, Amato e Birritteri “indisponibili” a ingresso in amministrazione con trazione Lega.

Per Mangano un moderatismo di centro “indisponibile” a valutare l’ingresso in un’amministrazione civica trasversale, non è in contraddizione. Poiché “gli estremismi sono fortemente rappresentati sia nella maggioranza che nella stessa giunta; quando si parla di Lega sicuramente non ci si riferisce a un partito moderato”. Il capogruppo non accorda peso sostanziale al fatto che consiglieri e assessori riferimento dei leghisti, formalmente sono intestati a movimenti solo federati coi padani. “Quando leggo del loro segretario cittadino dichiarare che dopo il rimpasto è arrivato il momento di trattare le tematiche serie, mi fa pensare che prima non erano affrontati temi importanti”. Secondo il renziano, l’intervista di Saro Salmeri mostra chiaramente che “la Lega indirizza in maniera importante le scelte dell’amministrazione; la riprova è nell’assenza di una presa di posizione da parte del sindaco, su quelle impegnative affermazioni”. Anche se tagliare erbacce e tappare buche sono priorità che non si prestano a colorazioni di partito, per il consigliere d’opposizione “ci sono scelte politiche di fondo che non possono essere eluse con le necessità dell’ordinaria amministrazione. In sostanza, per questo fuoriuscito dalla maggioranza “bisogna capire quale è la visione della città per i prossimi 20 anni”.

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a destra, Manuel Mangano col senatore renziano Davide Faraone.
copertina, da sinistra: Corrado Amato e Mariangela Birritteri col nuovo capogruppo dei moderati.

Il capogruppo renziano: non possono essere solo gli imprenditori a dare la visione della città.

In realtà, la sindacatura Di Mare ha già mostrato degli indirizzi chiari. Il più visibile è quello di stimolare le energie locali in tutti i settori, a partire da quello culturale. Le numerose sponsorizzazioni alle iniziative del Comune mostrano il grande credito che riscuote quest’approccio amministrativo. Ma la propensione più sostanziale dell’amministrazione è verso i grandi attori economici del territorio, per incoraggiare gli investimenti. Soprattutto nella declinante zona industriale, e in un porto rimasto ancora una promessa. “Avere rapporti con le aziende è una cosa positiva, ma non possono essere solo gli imprenditori a dare la visione della città”, puntualizza Mangano. Nel gioco della democrazia, è compito della minoranza far notare la parte mezza vuota del bicchiere. Perciò se il primo cittadino enfatizzata di “aver trovato sempre la disponibilità della Marinanei momenti di bisogno, il capogruppo d’opposizione vuole sapere “che intenzioni ha il sindaco sulla necessità di restituire Punta Izzo alla città”. Contestando la vaghezza sul tema parco naturalistico nella scogliera militarizzata, quando Palazzo di città ha parlato di “interlocuzioni riservate” con l’Ammiragliato senza dare ulteriori dettagli.

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Iv e Fi al nodo Ars dove si candida il forzista Paolo Amato: regionali non sono un tema.

Il nuovo gruppo di centristi moderati nasce all’interno di San Biagio “per seguire più da vicino l’attività dell’amministrazione”. E sicuramente anche per la necessità di far uscire Iv e Fi dal pastone indistinto del Misto. Per giunta rappresentato in conferenza capigruppo – dove si decide l’agenda delle sedute consiliari – dal vicepresidente del consiglio espresso dalla maggioranza. Mangano parla di “scelta tecnica” e di “percorso condiviso solo in aula”. Puntualizzando che “le elezioni regionali non sono un tema”, nonostante si intraveda la regia forzista dietro l’intesa. Nel Centro democratico popolare, infatti, i berlusconiani sono il doppio ma stranamente non esprimono il capogruppo. Inoltre il loro coordinatore cittadino, Paolo Amato, ha annunciato la candidatura all’Assemblea siciliana. Perciò, aldilà delle dichiarazioni sull’intenzione “di non focalizzarsi sulle dinamiche territoriali extra-consiliari”, è indubbio che l’esperimento augustano può essere un laboratorio. “Ma senza troppa fretta”, smorza il renziano, dicendo che per qualsiasi sviluppo “è fondamentale il passaggio dell’elezione per il presidente della Repubblica“. In attesa del Quirinale, comunque, nei pressi della Porta spagnola i centristi hanno già trovato un collante nell’opposizione al civismo “commissariato” dalla Lega.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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