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Augusta, per la giunta Di Mare è tempo di Pasqua

AUGUSTA – Il consigliere comunale Giuseppe Tedesco, l’ex consigliere Angelo Pasqua e l’ex assessore Concetto Cannavà. Saranno i volti nuovi della giunta Peppe Di Mare, arrivata al suo primo tagliando. Con abbondante ritardo rispetto le richieste dei partiti, il rimpasto nell’amministrazione di Augusta è ormai arrivato al traguardo. Il 12 ottobre, il sindaco ha convocato la maggioranza consiliare per comunicare le sostituzioni nella sua squadra di governo. Ad uscire da Palazzo di città sarebbero gli assessori Cosimo Cappiello, Rosario Costa e Beniamino D’Augusta. Coi nuovi ingressi ci sarà anche un parziale rimescolamento nelle rubriche. All’Urbanistica dovrebbe andare Tedesco, eletto a Palazzo San Biagio con la lista a orientamento centrosinistra allestita dell’ex sindaco Massimo Carrubba. Il leghista Cannavà tornerà nella stanza dei bottoni, frequentata negli anni Novanta durante la sindacatura Pippo Gulino, per sedersi probabilmente sulla poltrona dell’Ecologia. Quella ai Lavori pubblici sarebbe invece occupata da Pasqua, già capogruppo di Attivamente nel quinquennio d’opposizione ai 5 Stelle, che alle comunali dello scorso anno ha fallito la rielezione.

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Sindaco a carte coperte: non commento rumors, troppo presto per i nomi ma stiamo discutendo.

Al centro, Angelo Pasqua capogruppo consiliare di Attivamente nella precedente tornata amministrativa.
copertina, da sinistra D’Augusta e Cappiello col resto della giunta Di Mare mentre attendevano di giurare.

“Non commento i rumors ed è troppo presto per confermare tempi e nomi, stiamo ancora discutendo”, dichiara Di Mare al termine della riunione. Ma anche se il sindaco si tiene ufficialmente abbottonato, è probabile che i nuovi assetti al Comune vedano la luce il 23 ottobre, anniversario del ballottaggio vinto contro ogni previsione. Lo aveva affrontato indicando una giunta di neofiti pescati fra la “società civile“, senza apparentamenti e partendo in svantaggio rispetto lo sfidante Gulino. Ma quella solitudine elettorale premiata nelle urne, in consiglio si è trasformata nel tallone d’Achille dell’amministrazione. Per far quadrare i numeri in aula, sono stati necessari i patti con gli avversari. Che ovviamente hanno subordinato il sostegno a San Biagio con un coinvolgimento diretto in giunta, trascorso il tempo fisiologico per mettere la macchina amministrativa a regime col nuovo corso. Senonché il semestre canonico per il passaggio di mano negli assessorati, si è dilatato fino a raddoppiarsi. Complice anche una “fluidità” nei gruppi, che ha visto vorticosi cambi di campo sia in quelli appena imbarcati dalla sindacatura, sia nella stessa minoranza. Uno stallo che il Palazzo ha sfruttato a suo vantaggio, allungando i tempi degli avvicendamenti per andare avanti con gli assessori della prima ora.

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Assessorato per Concetto Cannavà, con Angelo Pasqua saranno due gli assessori vicini a Vinciullo.

Enzo Vinciullo con Concetto Cannavà, terzo da sinistra, immortala la federazione con la Lega Sicilia.

Il divide et impera è finito quando ha fatto irruzione la nuova Lega Sicilia di Enzo Vinciullo. Prima ha affidato la dirigenza cittadina a Saro Salmeri, che ha portato in dote i due consiglieri di Noi per augusta, Salvo Serra e Maria Grazia Patti. Poi ha nuovamente attratto nella sua orbita i vecchi sostenitori di Attivamente, con i due seggi in portafoglio conquistati da Biagio Tribulato e Margaret Amara. Infine è arrivata la federazione col rappresentante di Cantiere popolare, Giuseppe Montalto. A inizio agosto il quintetto “leghista” ha recapitata al sindaco la scadenza settembrina per il rimpasto. Che fra una cosa e l’altra si è trascinato per un altro mese, per le fibrillazioni negli ex carrubbiani. In origine erano in 5, poi sono diventati un terzetto quando si sono ribattezzati Passo avanti per augusta allo scopo di sbarazzarsi di Tribulato e Amara. Infine si sono ridotti a una coppia appena il renziano Manuel Mangano li ha mollati di botto, passando all’opposizione proprio mentre Roberto Conti doveva contrattare l’ingresso in giunta per Tedesco. A salvargli la forza contrattuale è stato l’ingresso nel gruppo di Giuseppe Assenza, arrivato dalla minoranza guliniana.

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Soluzione interna per gli ex carrubbiani, designato il consigliere comunale Giuseppe Tedesco.

da destra, Giuseppe Tedesco con Biagio Tribulato e Manuel Mangano prima del divorzio fra ex carrubbiani.

Quando la federazione leghista e i superstiti carrubbiani hanno fatto quadrare i rispettivi conti, a Di Mare è stata notificata la morosità nel pattuito avvicendamento. Il sindaco ha provato a tirarla ancora alla lunga, ma l’attesa degli alleati si è trasformata in minaccia di far saltare il numero legale in consiglio. Per Cannavà, Pasqua e Tedesco è perciò arrivato il via libera, anche se ancora non viene ufficialmente ammesso. Un po’ più delicato, sotto il profilo umano, è l’arrivederci e grazie per gli assessori che devono fare spazio. Il commiato con l’avvocato D’Augusta dovrebbe essere fra i sorrisi, considerato che aveva già espresso intenzione di dedicarsi al suo avviato studio legale, troppo sacrificato dall’impegnativa rubrica Ecologia. Saluti senza rancori anche col medico Cappiello, che aveva dato la disponibilità per lo Sport ma poi non ha brillato per tempo speso. E’ con il commerciante Costa che un congedo da buoni amici è più complicato, perché deve sacrificare l’assessorato al Commercio sull’altare della parità di genere. Dagli alleati sono arrivate le indicazioni di 3 uomini, e tali devono essere gli uscenti per mantenere le quote rosa previste dalla legge.

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Coi nuovi assessori garantiti 13 voti su 24, attesa per la seconda parte della verifica di maggioranza.

Con il rimpasto la giunta diventa più politica, anche se l’amministrazione resta di impronta civica. Di Mare può ancora contare su 4 dei vecchi assessori, che gli garantiscono la maggioranza nelle riunioni. Inoltre alla presidenza del consiglio c’è Marco Stella, eletto senza essere messo nel conto e di cui nessuno ha rivendicato la poltrona. Dei 5 consiglieri portati a San Biagio con le sue liste alle comunali, 3 sono presidenti di commissione. Il sindaco resta perciò centrale nel gioco politico a Palazzo di città, nonostante abbia dovuto cedere una parte della posta. La quale tuttavia potrebbe rivelarsi essere solo la prima rata. Coi nuovi ingressi, i voti garantiti in aula sono 13 su 24. Per continuare ad assicurarsi i 2 in più di Augusta2020 deve trovare almeno un buon “sottogoverno” che li motivi. C’è poi un pezzo della minoranza che non belligera, o addirittura flirta con la maggioranza, per ritagliarsi il suo posto al sole alla prima occasione. Ma questa è una puntata che andrà in onda prossimamente, sempre sullo stesso streaming.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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