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Augusta, Stella: basta mercanteggiare. Monopoli consiglio riparte dal via

AUGUSTA – E’ muro contro muro per la costruzione della nuova maggioranza consiliare di Augusta. Quando il Monopoli delle trattative sembrava arrivato nella casella “quota 14”, il 19 novembre l’amministrazione Peppe Di Mare è tornata al punto di partenza. A far ripassare dal Via sia banco che giocatori è stato il continuo gioco al rialzo, di chi era pronto a investire sul vincitore “a condizione che”. Con una decisione repentina, il capogruppo Marco Stella ha azzerato i negoziati con le forze politiche che dovevano rimpolpare i 5 seggi conquistati dalle liste collegate al nuovo sindaco. Una mossa azzardata, che potrebbe persino costare la strategica presidenza del consiglio. La prima seduta a Palazzo San Biagio è fissata per la sera del 23 novembre. E in quell’occasione i 24 neo-eletti dovranno scegliere chi gestirà gli ordini del giorno e i lavori d’aula.

L’opposizione tenta con Gulino il colpaccio presidenza.

sopra, frame della diretta Facebook di Marco Stella.
copertina; il capogruppo di maggioranza col sindaco Peppe Di Mare.

L’opposizione ha sfruttato le difficoltà incontrate da Palazzo di città nell’accontentare tutti, e si sta preparando per andarsi a contare intorno al nome di Pippo Gulino. L’ex primo cittadino, sconfitto al ballottaggio, in quella poltrona “secondaria” probabilmente non vede alcun appeal. Ma è necessario proporsi per occuparla, al fine di mettere un freno alla diaspora in corso nella sua coalizione. La mossa di Stella è stata prima prospettata con un post di mezza mattinata, ermetico solo per i non addetti ai lavori. Il quale annunciava una “rumorosa” diretta Facebook di lì a qualche ora, che è poi arrivata in tarda serata. “Devo trasmettervi la mia sconfitta, non sono riuscito a dare una maggioranza consiliare”, ha esordito il capogruppo della federazione #perAugusta. Aggiungendo perentorio che “si chiude oggi la parte del mercanteggiare, non c’è più niente da discutere”. Il suo nome verrà comunque votato dalla coalizione che ha espresso la sindacatura Di Mare. Gli altri, sembra voglia dire a mezzo social, facciano come credono meglio.

Grillini alla finestra, ma i guliniani contano su di loro.

Pippo Gulino

Si prospetta quindi un fine settimana frenetico, per le 6 liste che hanno portato propri consiglieri a San Biagio ma sbagliato il candidato sindaco. A restare fuori dall’agone, al momento, sembrano essere solo i 5 Stelle. Anche se fra i guliniani non si esclude che i loro 3 voti a disposizione possano alla fine convergere sull’ex sindaco. Cosa che potrebbe portarlo a quota 10, mettendolo in pole position per la presidenza in un secondo giro di votazioni, se gli avversari restassero in ordine sparso lasciando Stella in solitudine. Una sconfitta in aula proprio all’esordio non sarebbe certamente un buon viatico per il nuovo primo cittadino, che potrebbe trovarsi davanti pure il rebus Fratelli d’italia. Secondo qualche indiscrezione, al partito di Giorgia Meloni si sarebbero interessati due consiglieri della coalizione Gulino. I “sospetti” si appuntano proprio su una coppia di neo-eletti nella sua lista personale. Ma solo all’apertura dei lavori d’aula, si saprà quanta sostanza c’è in queste voci.

Fdi apre ai movimenti: Amo Augusta il primo arrivo.

In casa Fdi, l’unica ammissione riguarda la “apertura ai movimenti civici“. E’ arrivata il 16 novembre, sotto forma di un comunicato dove si annuncia l’adesione di Amo Augusta. Il movimento dell’ex coordinatore forzista Andrea Timmoneri aveva contribuito alla Civica per Augusta, schierata con Gulino, senza tuttavia centrare l’obiettivo per Elena Cimino. La mancata consigliera adesso fa parte del direttivo cittadino dei meloniani, dicendo di aver “trovato nella comunità politica e soprattutto umana di Fratelli d’Italia, nella coerenza del gruppo locale, la nostra casa”. Nessuna risposta invece è arrivata all’altro movimento che aveva contribuito alla lista comune, Noi per Augusta. Insieme coi Gilet arancioni ha eletto a San Biagio 2 consiglieri, e il portavoce Saro Salmeri si era detto interessato a portarli in dote alla Destra

Meloniani freddi sulle avances di Noi per Augusta.

Saro Salmeri, secondo da sinistra, coi fondatori del movimento.

“Non sono proposte che si avanzano solo a mezzo intervista”, spiega Enzo Inzolia, presidente del circolo cittadino Fdi. In realtà pare che “Salmeri&Co.” avessero già avuto un abboccamento con qualche dirigente, ma evidentemente era stato solo un pourparler. Perché adesso il portavoce della sezione “Ugo Venturini” liquida la questione dicendo che “il partito non è un taxi, dove si sale a piacimento; è un posto dove si trova casa perché ci sono delle basi programmatiche e valoriali comuni”. D’altronde, se alla fine quaglia il dialogo con gli altri neo-consiglieri interessati, i meloniani entrano in consiglio senza necessità di passare attraverso l’esperto ex leghista. Semmai il problema per i Fratelli d’italia diventerebbe la posizione da assumere nei confronti della sindacatura Di Mare.

Inzolia: con umiltà patriottica ripartiamo e osserviamo.

Enzo Inzolia

Quando Inzolia scrive nel comunicato che “con umiltà patriottica ripartiamo osservando l’operato dell’Amministrazione civica insediatasi nei giorni scorsi; con spirito costruttivo ma, laddove necessario, contestandone con forza ritardi o manchevolezze”, sa che si tratta di una dichiarazione a scadenza: sempreverde per chi sta fuori dal Palazzo, ma svelta ad appassire se si mette un piede dentro. Anche perché già nella seduta d’esordio, se si occupa qualche seggio, bisogna decidere se votare una presidenza del consiglio favorevole o meno al sindaco Di Mare. A meno che non sia molto più di una battuta, l’affermazione del presidente Fdi quando dice:“Gli è piaciuta la bicicletta? Allora pedali”.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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