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Augusta, osservatorio nuove povertà: il Comune chiede aiuto ai sindacati

AUGUSTA – Boom di richieste per il reddito di cittadinanza, ad Augusta scatta l’allarme per l’aumento della povertà. Secondo la Camera del lavoro, in città sono già mille le domande per accedere al sostegno dello Stato. Che però ha cambiato alcuni requisiti per averne diritto, negando la conferma dell’aiuto a molti dei vecchi percettori. I quali si sono trovati nell’Isee le somme ricevute come se fossero proventi autonomi, col risultato di trovarsi sopra la soglia minima prefissata per averne diritto. Mettendoli nella situazione paradossale che il diniego al mensile di sostegno, li riporta nella condizione di povertà che avevano prima di riceverlo. Una condizione nella quale si ritrovano soprattutto le famiglie con figli piccoli, che le antenne sensibili del sindacato ha individuato fra le categorie maggiormente esposte dalla crisi economica legata alla pandemia“Sono i giovani disoccupati, insieme agli anziani con la pensione minima e agli immigrati regolari, coloro che verranno per prima attenzionati nel tavolo di concertazione con il Comune“, dice Lorena Crisci, segretaria cittadina della Cgil. L’amministrazione comunale infatti ha chiesto l’aiuto delle organizzazioni dei lavoratori, per affrontare l’emergenza dei nuovi poveri. Siglando un protocollo d’intesa che vede pure le firme di Cisl e Uil“Le parti si impegnano nel sostegno e nel potenziamento del welfare pubblico, in un momento storico contraddistinto da una profonda crisi sociale che colpisce soprattutto le categorie fragili, che sempre più reclamano il diritto ad accedere ai servizi socio-assistenziali e sanitari”, evidenzia l’assessora Ombretta Tringali, in un comunicato diffuso il 16 giugno.

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Tavoli di lavoro del Distretto Augusta-Melilli con Cgil, Cisl e Uil.

Lorena Crisci.

La formalizzazione dei tavoli di lavoro coi sindacati per le politiche di contrasto alla povertà, sono il sostanziale riconoscimento di una presenza nel territorio cui i Comuni faticano a stare dietro. I servizi comunali evidentemente non riescono più a fronteggiare tutte le problematiche, stretti come sono nella morsa fra le carenze in organico e l’impennata delle necessità assistenziali. Quello che i segretari provinciali Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti hanno siglato nel saloneChinnici” col sindaco Peppe Di Mare, riguarda però sia Augusta che Melilli. Il primo cittadino era infatti in rappresentanza del Distretto sanitario 47, e della stessa stessa Azienda sanitaria. Perché è proprio la “città dei due porti” il banco di prova dove l’assistenza sociale affronterà lo stress test d’autunno. Quando le “serie difficoltà con le ditte, già segnalate da Crisci, potrebbero trasformarsi in altrettanti licenziamenti. Andando a impattare in una tenuta sociale già al limite a causa del Covid“Sono molti gli anziani che non si curano più come dovrebbero”, spiega la segretaria della Camera del lavoro. Parlando di “un problema che si è aggravato”, soprattutto per i pensionati non autosufficienti. Saranno questi insieme ai nuovi disoccupati provenienti dal precariato, più esposto alle oscillazioni economiche rispetto i garantiti, la principale linea d’intervento sui cui i sindacati chiameranno le amministrazioni comunali a intervenire.

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Tringali: fondi ci sono, servono tempi e modalità per aiuti.

“I fondi statali per farlo ci sono, bisogna stabilire tempi e modalità d’intervento”, spiega Tringali. L’assessora non è in grado di anticipare le somme disponibili, ma si parla di cifre intorno i 250 mila euro. Ai quali si andrebbero ad aggiungere i residui dello stanziamento di pari importo, concesso per i buoni pasto già erogati. “Si tratta di una firma che non è solo simbolica, ma rappresenta un punto di partenza dal quale si arriverà alla condivisione di scelte e azioni”, dice il comunicato diffuso da Palazzo di città. In sostanza la politica chiede aiuto per supplire ai vuoti delle piante organiche, e allo stesso sottrarsi in partenza alle intuibili proteste di chi si troverà in fondo alla lista degli aiuti“La costituzione di tavoli di lavoro, a livello regionale e distrettuale, servono a garantire una adeguata programmazione dei servizi da attuare nel territorio, e rappresentano lo strumento utile per dare risposte ai cittadini con interventi mirati sia al benessere individuale che della collettività“, sottolinea il documento.

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Emergenza economica per famiglie con figli piccoli.

La riunione al Municipio, cui hanno preso parte anche i segretari dei pensionati di Cgil-Cisl-Uil, ha già fissato le aree tematiche per gli interventi:”Il piano integrato socio-sanitario provinciale; la disabilità, la fragilità e non autosufficienza della persona anziana; la disponibilità ed accesso ai servizi sociali, socio- assistenziali e socio-sanitari; le politiche della casa, della famiglia e del sostegno ai meno abbienti; la povertà e l’immigrazione”. E’ un programma ambizioso, fatalmente destinato a contrarsi appena si entrerà nella fase più concreta. Ma è comunque un importante punto di partenza. “Si scrive un’altra importante pagina per la promozione di politiche di sostegno nella nostra provincia. Si consolida la cultura del fare mirando a potenziare il welfare pubblico come strumento funzionale per lo sviluppo economico e sociale”, nota un comunicato congiunto dei sindacati“Così come deciso negli altri distretti, sarà istituito un tavolo di lavoro permanente per analizzare gli obiettivi, monitorare le azioni, i processi e valutare i risultati raggiunti”. 

Il consiglio cambia lo Statuto comunale, arriva la consulta per la famiglia.

Ombretta Tringali.

Il comunicato dei sindacati ribadisce che “confederazioni e pensionati sono nelle condizioni, a pieno titolo, di individuare le priorità del bisogno sociale attraverso una mappatura reale e aggiornata del territorio”. E definiscono “il protocollo siglato come il primo passo importante per un welfare moderno che guardi ai bisogni delle categorie fragili, che faccia della condivisione con le parti sociali un elemento di distinzione”. Ma anche se Cigil, Cisl e Uil riconoscono che “c’è grande attenzione e grande consapevolezza sul bisogno di fare insieme e condividere tutte le azioni a tutela delle fasce più deboli, per favorire lo sviluppo economico e sociale della provincia”, tuttavia non saranno l’unica voce della società. Il consiglio comunale di Augusta, nella seduta del 17 giugno, ha modificato all’unanimità lo Statuto. Istituendo tutta una serie di Consulte, fra cui quella della famiglia, che già si preannuncia come un osservatorio caldo. “Ormai stremata dalla crisi economica e dalla pandemia ancora in corso, le famiglie meritano di essere ascoltate”, commenta Tringali. Ritenendo che “l’istituzione di una Consulta possa essere lo strumento più adatto per aprire un dialogo con la cittadinanza, tramite le associazioni che operano sul territorio e che si faranno portavoce di tutti quegli argomenti e proposte necessarie ad un miglioramento delle condizioni sociali“. Una sfida non da poco per il Comune, considerata la tendenza di questi organismi consultivi a massimizzare le richieste, e restare fatalmente delusi quando andranno a scontrarsi coi limiti finanziari e organizzativi. Intanto l’amministrazione Di Mare ci prova, ma sarà l’autunno a mostrare quante intenzioni diventeranno aiuti concreti.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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