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Augusta, aiuti alla fase 2: opposizione contro il Comune dal braccino corto

Ultimo aggiornamento mercoledì, 3 Marzo, 2021   13:58

AUGUSTA – “Un appoggio esterno da Augusta2020? Semmai è all’amministrazione che proponiamo di appoggiare le proposte della minoranza”. Il capogruppo Marco Niciforo la prende con l’usuale ironia, dopo lo scontro che ha infiammato la politica cittadina sulle misure economiche a sostegno della ripartenza. L’inizio della fase 2 ha colto il Comune nelle stesse condizioni della fase 1, cioè totalmente impreparato. E in un primo momento Palazzo di città sembrava aver fatto tesoro di quella lezione, cercando di coinvolgere l’opposizione nelle forzature necessarie per distribuire benefici a pioggia. Poi la timida ripresa della movida gli avrà fatto immaginare che, tutto sommato, il grosso aveva incassato la botta del lockdown. Così, i 5 Stelle hanno improvvisamente cassato ogni proposta partorita fuori dal loro meet up. Notificando l’ennesimo voltafaccia durante il “tavolo tecnico”, che avevano convocato il 19 maggio insieme agli avversari politici e i dirigenti comunali. E’ finita a porte virtualmente sbattute in faccia, sotto forma di sbrigative disconnessioni dallo streaming. Nonché velenose polemiche del giorno dopo, nelle quali ha trovato spazio pure la suggestione di un salvagente lanciato alla sindaca Cettina Di Pietro dalla lista civica. Un clima di scontro alimentato da post al vetriolo sui social, che normalmente lì sarebbero rimasti. Se non fosse che le proposte sommariamente bocciate avrebbero discretamente integrato con risorse municipali, gli scarni e insufficienti aiuti governativi.

Niciforo ai 5S: vi votiamo tutto purché facciate presto.

“Sapete che c’è, sono d’accordo con voi, emendiamo il regolamento con le vostre proposte e andiamo avanti. Augusta2020 le voterà tutte, ma facciamo presto e diamo un segnale positivo alla città, in questo momento di enorme difficoltà delle famiglie“. Così ha scritto Niciforo nella prima mattinata del 20 maggio, facendo subito scattare l’altolà del Centrosinistra. Arrivato nel giro di poche ore sotto forma di un intervento social del capogruppo Giancarlo Triberio, sintetizzabile nel titolo riparti Augusta si, appoggio esterno no”. Spiegando che “come gruppo consiliare e come Coordinamento abbiamo sempre fatto un’opposizione diretta a ottenere il meglio per la città. Continueremo a farlo con fermezza, senza la comoda scorciatoia elettoralistica di un appoggio esterno mascherato con la scusa dell’emergenza. Non intendiamo avere alla fine una pezza peggiore del buco”. Una posizione di chiusura, che il consigliere spiega meglio. “In 5 anni sono andati avanti in totale solitudine; se avessero davvero voluto fare qualcosa, ci avrebbero sottoposto una proposta per loro fattibile, sulla quale poter poi apportare miglioramenti”. Insomma, alla fiaba di amministratori grillini improvvisamente disposti a farsi suggerire proprio sotto elezioni, non ha proprio creduto. E infatti ha disertato quell’approssimativo tavolo tecnico definito “4 amici in chat”.

Di Mare “sabotato” sulle riduzioni delle tasse comunali.

Alla favola di una maggioranza 5S “calata nel ruolo istituzionale richiesto dall’emergenza”, Peppe Di Mare aveva invece abboccato. Considerato anche che il 5 maggio il primo appuntamento in streaming era stato incoraggiante. “L’amministrazione vuole fare la sua parte mettendo sul campo misure straordinarie quali la riduzione e l’esenzione dei tributi locali, in ciò accogliendo anche proposte o richieste che vengono da esponenti dell’opposizione”, aveva scritto Di Pietro. Indicando il capogruppo del Misto come “unico presente fra i consiglieri d’opposizione invitati, perché promotori di iniziative in questo tema”. Il consigliere di #perAugusta aveva presentato un articolato documento per “misure a sostegno di imprese, commercianti e famiglie”. Ci aveva studiato sopra pure abbastanza, “per trovare un milione e 400 mila euro di coperture finanziarie necessarie, quando dal governo non erano ancora arrivate le opportunità attuali”. E forse è stata proprio questa opportunità di far mettere tutto in conto allo Stato e niente al Comune, a far cambiare idea ai grillini dal braccino corto. “Perché all’ultima riunione, improvvisamente, il loro atteggiamento era radicalmente diverso. Difficoltà e resistenze di ogni tipo, mascherate da obiezioni tecniche. Quando mi son sentito dire dal funzionario prestato da Modica che ‘ancora c’è tempo’, ho chiuso malamente il collegamento”.

Bocciata Augusta2020 sui 750 mila euro alle partite Iva.

repertorio dal consiglio, Niciforo al microfono.
Di Mare primo da sinistra, Triberio in alto con maglione viola.
copertina, l’ultima fiera settimanale prima del Dpcm chiudi tutto.

Di Mare deve proprio esserci restato di sale, su quanto ha sentito dal dirigente modicano Angelo Carpanzano. Perché ne ha fatto oggetto di un irritato video postato sui social. Secondo la sua ricostruzione, lo scontro sarebbe nato intorno le obiezioni di fattibilità legale. Che in altri Comuni erano state invece agevolmente superate, pur di dare immediato sostegno economico ai propri amministrati in difficoltà. Nella stessa direzione si era mossa Augusta2020, quando il suo gruppo consiliare aveva protocollato il 5 maggio un “regolamento denominato Cura Augusta, per la concessione di un contributo economico straordinario ad attività commerciali, artigianali e di servizi”. Niciforo spiega che “era stato redatto sulla falsariga di quello adottato da Priolo, adattandolo alle esigenze augustane”. In sostanza, gettava le basi affinché si creasse un capitolo di spesa con 750 mila euro, da destinare alla ripartenza. Ma anche lui non aveva fatto i conti con la realpolitik grillina. “Ho sentito parlare di tutto tranne della cosa più importante, e cioè di quanti soldi il Comune potrà mettere a disposizione nel prossimo bilancio“. Obiezioni su obiezioni, pur di non intaccare il programma di opere pubbliche che era stato faticosamente messo in piedi in vista delle amministrative, prima che la pandemia facesse spostare la data del voto“Si deve pensare prima alle persone che hanno bisogno, e in questo momento sono tante, poi alle cose. Se chi amministra non comprende questo, ha perso contatto con la realtà”.

Triberio: Augusta al palo e qui parlano 4 amici in chat.

Se Niciforo e Di Mare si erano illusi che la crisi post lockdown avrebbe reso i grillini augustani più “istituzionali” e meno pasdaran, Triberio non ci ha creduto nemmeno un attimo che chi nasce tondo può morire quadrato. “L’Italia sta ripartendo, Augusta è ferma ancora al palo. Si continua a fare chiacchiere con incontri via web tra amministrazione, maggioranza e opposizione per parlare, come leggo dai social, solo di chiacchiere e fichi secchi. I 5 Stelle al Comune continuano a sciorinare regolamenti, sotto-regolamenti, commi, sub-commi, codicilli e ogni genere di lana caprina: tutto pur di non fare subito, assumendosene la responsabilità”. In sostanza, il consigliere di Art1 nota che “a Palazzo perdono tempo, e prendono tempo”. D’altronde c’era da aspettarselo – sembra dire ai due bidonati colleghi capogruppo – visto “che i 5 Stelle hanno rifiutato ogni collaborazione persino in piena emergenza, quando si doveva mettere da parte ogni differenza e remare tutti da una stessa parte”. Così come avrebbe dovuto fare riflettere la decisione di affrontare via web delle discussioni così delicate e impegnative.

Centrosinistra: non si riparte con le chiacchiere su Fb.

Sarah Marturana nel #iorestoacasa
foto tratta da Facebook

“Se si tratta di scambiare un po’ di chiacchiere tanto per far sembrare che si sta facendo qualcosa, ci si può riunire in uno dei tanti bar che hanno riaperto e sanificato a proprie spese, così almeno si dava una mano concreta ai commercianti“, scrive caustico Triberio. Puntualizzando più seriamente che “chi è Istituzione deve agire come Istituzione, riunirsi come Istituzione, dibattere come Istituzione e deliberare come Istituzione”. E quindi “organizzare incontri istituzionali nelle sedi opportune e nei modi di legge, con proposte concrete sul tavolo e decisioni fattive da prendere. I nostri concittadini e le nostre attività produttive hanno fame di lavoro e non ripartono con le chiacchiere su Facebook“. Il capogruppo Centrosinistra nota inoltre che “oggi dobbiamo ancora constatare amaramente che i grillini non riescono nemmeno a organizzare in sicurezza una riunione istituzionale faccia a faccia, quando migliaia di lavoratori, in questi mesi di picco epidemico, si sono regolarmente presentati nei loro luoghi di lavoro”.

Tutto riapre, tranne il Comune: commissioni via web.

foto tratta da Facebook

Anche Di Mare aveva bocciato drasticamente la proposta della presidenza 5S, di fare addirittura i consigli comunali in streaming dal divano di casa. La “risposta” a quel diniego avanzato a Sarah Marturana è arrivato sotto forma di una convocazione della commissione consiliare Urbanistica, per il 22 maggio, “presso la piattaforma ciscoweb in videoconferenza”. Dovranno parlare degli oneri di urbanizzazione e dei costi di costruzione, che incideranno sul possibile rilancio dell’edilizia. Una discussione importante, come importante era quella riguardante “la sospensione di tutte le scadenze per il pagamento di Tari, Imu, Tosap, Icp 2020, nonché l’integrazione del canone d’affitto per attività commerciali e famiglie in difficoltà”, proposta da Di Mare il 10 aprile; oggi l’amministrazione si sarebbe trovata pronta, senza aspettare di stare con l’acqua alla gola. O come il regolamento suggerito da Niciforo, per un sostegno immediato alle oltre mille partite Iva alle prese con la ripartenza. Trattazioni che la maggioranza 5 Stelle vuole affrontare in tinello mentre tutto il resto riapre, per una “sicurezza sanitaria” che oramai vale solo per gli amministratori comunali. Eppure ormai abbondano di mascherine statali, per evitare di contagiarsi l’un l’altro. Per questo, copiando da Triberio, “oggi noi diciamo che qua nisciuno è fesso”.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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