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Cura Augusta, Triberio: persi fondi ristori. Niciforo: solo intoppi burocratici

AUGUSTA – “C’erano una volta 700 mila euro per le attività in difficoltà”. “E ci sono ancora, bisogna solo completare l’iter del vecchio regolamento”. Il botta e risposta fra Giancarlo Triberio e Marco Niciforo sul Cura Augusta 2.0, riaccende lo scontro politico sui fondi per i ristori da lockdown. Una polemica partita all’indomani dei lavori consiliari del 29 dicembre, quando i 5 Stelle erano arrivati persino ad annunciare denunce alla Procura e alla Corte dei conti. E che è nuovamente esplosa l’11 gennaio, quando il settore Finanze del Comune ha proposto al consiglio comunale di annullare la delibera approvata a ridosso di San Silvestro. Una richiesta che il capogruppo del Nuovo patto per augusta ha subito sfruttato, per parlare di “arroganza e superficialità della maggioranza che sostiene il sindaco Peppe Di Mare“. Rimbeccato dal collega d’aula, cui viene attribuita la paternità politica della nuova regolamentazione sui fondi, che amplia la platea dei beneficiari. E’ il primo duello a mezzo stampa che affrontano due vecchi amici, che si erano apparentati al ballottaggio per la sindacatura Pippo Gulino, le cui strade si sono bruscamente divise quando il capogruppo di Augusta 2020 è andato a sostenere l’amministrazione vittoriosa nelle urne.

Capogruppo di Nuovo patto per Augusta parla di “beffa”.

“Oltre al danno causato dalla pandemia, la maggioranza consegna la beffa dei mancati aiuti tanto sbandierati”, scrive Triberio nel comunicato del 14 gennaio. Il documento sul “controverso regolamento” ricorda che “durante quel consiglio, come minoranza, avevamo ripetutamente chiesto di essere ascoltati. Presentando sia la pregiudiziale che emendamenti, volti ad aggiustare il tiro di un atto ‘pensato male e scritto ancora peggio’, al fine di evitare quello che purtroppo adesso si sta concretizzando”. Il consigliere arrivato a San Biagio con Democratici progressisti, la cui scelta d’opposizione è poi costata il dimezzamento del gruppo col distacco dell’altro eletto Roberto Conti, approfitta del passo falso sui ristori per “vendicarsi” dei vecchi compagni di campagna elettorale. “Il primo vero atto amministrativo dell’amministrazione Di Mare, voluto da una maggioranza costruitasi artificiosamente post voto, è risultato essere il votarsi e l’approvarsi presuntuosamente un regolamento inattuabile. Il confronto, tanto ostentato ma mai attuato, poteva evitare questo scempio; peccato che la maggioranza, volendo rimanere tale debba continuare a dare il contentino ai suoi diversi componenti, anche a discapito delle reali necessità della città”. 

Augusta 2020: solo ritardo per chiusura vecchio bando.

Marco Niciforo, capogruppo Augusta 2020.
copertina: Giancarlo Triberio, capogruppo Nuovo patto per Augusta.

Se per il capogruppo guliniano “le luminarie natalizie cominciano a spegnersi”, non la pensa così Niciforo. Il capogruppo di maggioranza spiega che “non si è perso alcun euro, né vi è stata alcuna bocciatura del consiglio comunale da parte degli uffici. Piuttosto, i funzionari, verificato il sopraggiungere nelle ultime settimane di ulteriori istanze di soggetti che avevano partecipato al precedente bando, non hanno potuto chiudere tutti i procedimenti amministrativi collegati”. Secondo il consigliere di Augusta 2020“ciò ha provocato l’impossibilità tecnica di utilizzo delle somme residue non potendo impegnare una spesa certa entro il 31 dicembre, a cui si sarebbe aggiunto il rischio concreto di generare debiti fuori bilancio, per aver distratto fondi a favore di un nuovo bando senza avere chiuso tutte quelle pratiche del primo avviso. Le cui istanze, almeno nella prima istruttoria, sono state rigettate dall’ufficio ma per le quali continuano ad arrivare documenti integrativi”. Insomma “i funzionari hanno solo evitato che qualche domanda ritardataria legata al vecchio regolamento, facendo ricorso e vincendolo, squilibrasse il totale dei fondi residui che il Cura Augusta 2.0 intendeva reimpiegare. Esponendo poi le casse municipali a impegnare somme superiori a quelle effettivamente disponibili”.

Domande last minute hanno complicato conti su residui.

Una spiegazione confermata negli uffici, dove a bloccare il nuovo iter ristori sarebbero state una decina di integrazioni arrivate a ridosso della seduta consiliare. A quel punto il Comune non ha più potuto sapere con certezza quanto sarebbe rimasto in cassa alla fine del primo giro, prima di passare a distribuire la rimanenza nel secondo, dove la soglia di reddito è scesa a 40 mila euro ma le attività ammesse sono più ampie. “Vale la pena ricordare che il Cura Augusta 2.0 nasce come conseguenza del flop che ha subito il primo bando portato avanti dalla precedente amministrazione, che ha visto solo 157 domande consegnate delle quali circa un terzo al momento non accolte“, puntualizza Niciforo. La regolamentazione sui ristori varata durante la sindacatura Cettina Di Pietro poteva contare su oltre un milione di euro, rimasti in larga parte inutilizzati perché il contributo accordato ai singoli non può eccedere i 2 mila euro. Perciò Augusta 2020 ha ripreso la vecchia proposta di una platea più ampia, che la maggioranza grillina gli aveva seccamente bocciato, riproponendola nel nuovo consiglio dove ha potuto contare sulla neonata maggioranza.

“Oppositori per incapacità confusi e poco informati”.

L’inghippo del vecchio bando non ancora chiuso ha bloccato i nuovi ristori per un tempo indefinito. Pare infatti che occorrerà aspettare il nuovo bilancio comunale per impiegare le somme residue. A meno che nel frattempo non si trovi qualche piega nella normativa, che consenta di andare avanti aggirando l’ostacolo. Per chi sperava in una boccata d’ossigeno in tempi durissimi, si tratta di una vera doccia fredda. Resa ancora più gelida dal fatto che la speculazione politica abbia assunto toni poco adatti al momento storico. “Non intendo fare polemica su questi temi con consiglieri che solo per incapacità politica siedono all’opposizione, e non certo per scelta”, replica Niciforo. Aggiungendo che, “a prima vista, dimostrano di essere confusi e poco informati sulla questione. Duole invece constatare che per motivi esclusivamente tecnici e di burocrazia non dipendenti dall’amministrazione e dal consiglio, non si può al momento concedere un sostegno economico alle attività in difficoltà”.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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