Tu sei qui
Home > ERROR404.ONLINE > Augusta no-vax, stretta della Regione: ma la “zona” è un giallo

Augusta no-vax, stretta della Regione: ma la “zona” è un giallo

AUGUSTA – Augusta è finita in zona gialla? La preoccupante domanda è circolata fra operatori turistici e ristoratori nella tarda serata di domenica, appena il canale Telegram del Comune ha diffuso l’ultima ordinanza emessa dal presidente della Regione Siciliana. Nello Musumeci infatti ha atteso il 22 agosto, per pubblicare la lista delle città dove i contagi rischiano di finire fuori controllo. Introducendo un giro di vite riguardo obbligo di mascherine anche all’aperto, nonché tamponi per “le attività di banchetto ed eventi privati”, che hanno frastornato i settori della ricreazione già in forte affanno. E ora pure in grandi ambasce, perché l’ultimo provvedimento in materia di contenimento della pandemia ha colto di sorpresa persino la stessa amministrazione comunale. I cui sforzi per rivitalizzare l’estate augustana e sostenere le attività economiche maggiormente colpite dal lockdown, rischiano di essere vanificate da disposizioni ambigue e confuse. Fino a tarda sera Palazzo di città non era ancora in grado di spiegare quali effetti concreti avranno le formulazioni vaghe, pubblicate sulla Gazzetta ufficiale. Tutto è stato rimandato a un tavolo tecnico convocato per il lunedì successivo. Intanto però il Comitato commercianti sta valutando di annullare la sagra prevista per fine mese, inserita in un calendario di manifestazioni sulle quali cala adesso un grande punto interrogativo.

PER APPROFONDIRE: Cgil Augusta: portato dalle donne il peso della crisi causata dall’epidemia

Amministrazione spiazzata da un’ordinanza che scarica sui Comuni le decisioni impopolari.

Il sindaco Peppe Di Mare.
copertina: festa dell’Assunta
senza processione, solo banda.

La sensazione netta è che Palazzo d’Orleans ha dovuto cedere alla brutale evidenza dei numeri riguardanti i positivi, scaricando sulle amministrazioni comunali l’adozione concreta di misure impopolari. Lo stesso sindaco Peppe Di Mare ha dato l’impressione di essere stato colto di sorpresa da un’ordinanza presidenziale che – dopo aver dichiarato l’arancione per Niscemi e Barrafranca – inserisce Augusta fra i 55 Comuni di un susseguente allegato “A” suonato come una zona gialla a partire dal 24 agosto, e fino al 6 settembre. “Abbiamo un dato del 54 per cento sul ciclo completo della vaccinazione; questa è una misura per aumentare la percentuale che dobbiamo necessariamente far crescere”, prova a spiegare il primo cittadino. Riferendosi a quella parte dell’ordinanza che dà ampie facoltà ai direttori generali delle Asp, di trovare nuovo personale medico per le somministrazioni “decentrata e domiciliare”. L’obiettivo assegnato è il 70 per cento dei vaccinati: il provvedimento di Musumeci minaccia misure più restrittive se dopo due settimane quella percentuale non viene raggiunta, e nel frattempo i contagi ufficiali toccano la quota di 250 ogni centomila abitanti.

PER APPROFONDIRE: Economia coronavirus: Pmi in rosso, Sonatrach Spa dimezza investimenti

La stretta della Regione quando Augusta era ferma a 121 positivi: ora supera i 202.

Secondo i dati ufficiali dell’assessorato regionale, Augusta si trova messa male riguardo le positività al Covid-19. Nella settimana presa a riferimento, dal 13 al 19 agosto, i contagiati erano 121 su una popolazione considerata in 34 mila abitanti. La Regione valuta che se i residenti fossero 100 mila, quel numero equivarrebbe a una stima di 351. Ma scendere all’indice di 250 (ogni 100 mila) entro il 6 settembre sarebbe quasi un’impresa, diventa semi-utopistico alla luce dei numeri aggiornati. Già il 20 agosto, il sito del Comune indicava 202 positivi. E tutto fa pensare che questa cifra si sia ulteriormente incrementata nelle 48 ore successive, per l’alto numero di tamponi effettuati fra chi si deve tornare al lavoro ed è sprovvisto di green pass. Il timore palpabile è che si possa superare la soglia storica di 250 contagiati accertati, statistica che porterebbe la città dritta verso misure più drastiche. A pesare senza dubbio è l’effetto Ferragosto, dove i più giovani si sono esposti a potenziali contagi per uno sfrenato stile di vita pre-pandemia. L’ultima tabella di riferimento, pubblicata due giorni prima il “simil-giallo” disposto da Musumeci, racconta che oltre la metà dei contagi era nella fascia d’età fino a 35 anni, che è quella dove si trovano anche meno vaccinati. Mentre un quinto era fra i 36 e i 50, e un altro quinto fra i 51 e i 70 anni.

PER APPROFONDIRE: Ticket sosta, villone e discoteca, Triberio: c’era una volta il Faro

Vaccinati al 70 per cento per evitare altre tagliole ma i troppi no-vax bloccano Augusta al 54.

Nella penalizzante tabella A dell’ultima ordinanza, Augusta si trova insieme Avola, Carlentini, Francofonte, Lentini, Noto, Pachino, Priolo, Rosolini e Solarino. Eppure la percentuale augustana di vaccinati è in perfetta linea con la media aggregata del 54 per cento dell’intera provincia. Inoltre, fra open day e centri volanti nei luoghi della movida serale, non si può dire che ci siano state falle nel sistema vaccinale allestito dalla Asp. Allo stesso modo è risultato efficiente il sistema di somministrazioni in ospedale su prenotazione, come hanno potuto constatare quanti hanno seguito quella strada appena si sono aperte le varie fasce d’età. Se per scongiurare “ulteriori misure di contenimento” Musumeci si affida a tavoli tecnicicon medici e pediatri, dando contestuale via libera “al reperimento del personale amministrativo e medico”, tutto questo sforzo organizzativo e finanziario potrebbe non bastare. Perché rischia di andare a sbattere verso pregiudizi no-vax di proporzioni insospettate, seguaci acritici del mito contro-informazione Internet spesso alimentato scientificamente da chi ha precisi interessi a creare caos. Se poi a ingenerare confusione ci si mettono anche ordinanze ufficiali dalle formulazioni ambigue, forse il primo “virus” da debellare è quello dell’incoerenza che si annida nei Palazzi dove si decide.

PER APPROFONDIRE: Augusta, Madonia direttore sanitario Asp: sperano Gulino e il Muscatello
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

Lascia un commento:

Top