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Augusta, no a Ias: si dimette il consulente Munafò e insorge la Cisl

AUGUSTA – Forza italia si adegua alla linea del sindaco Fratelli d’italia per un nuovo impianto a Punta Cugno, scaricando il suo consulente alla depurazione che coerentemente si dimette dall’incarico gratuito al Comune di Augusta, anche perché mai effettivamente messo in condizione di esercitarlo. Mentre la Cisl scende in campo a sostegno dell’ipotesi conferimento liquami urbani all’Ias di Priolo, come suggerito per primo dal Mpa provinciale e poi espressamente richiesto dalla presidenza della Regione, tuttavia bacchettando il Pd per le polemiche su un dietrofront dell’amministrazione condizionato dal cerchio magico meloniano. Non accenna a placarsi lo scontro sulla questione del depuratore cittadino ancora in fase di progettazione, che Palazzo di città ritiene adesso irrinunciabile dopo aver sostenuto per anni la pronta soluzione del consortile priolese, cambiando idea in coincidenza con la nomina di un commissario governativo con la tessera Fdi in tasca. Gli ultimi ad arroventare il clima, di uno scontro finora rimasto tutto interno al centrodestra, sono stati due esponenti del mondo sindacale siracusano. Stefano Munafò, ex segretario territoriale della Uil, il 4 marzo ha protocollato una rinuncia alla consulenza che però porta la data 28 febbraio. Mentre Alessandro Tripoli, segretario generale della Femca, nella stessa giornata ha diffuso una lettera aperta dove invita il sindaco Giuseppe Di Mare “a prendere in seria considerazione la possibilità di riesaminare” la sua nuova posizione.

Forza italia, Amato: dimissioni sono un fallimento del partito ma nulla cambia nella maggioranza.

primo da destra, Paolo Amato durante l’ingresso di Forza italia nell’amministrazione Giuseppe Di Mare.
copertina, il depuratore consortile Ias.

“Per me è un fallimento che il nostro consulente si sia dimesso”, commenta Paolo Amato, coordinatore cittadino Fi. Ammettendo che “pensavamo di dare il nostro contributo alla soluzione di una questione importantissima per la città, ma così purtroppo non è stato”. L’esponente berlusconiano aggiunge che “alla luce del progetto sostenuto dal sindaco, e della proposta arrivata per prima dal deputato regionale autonomista Peppe Carta poi rilanciata dal governatore forzista Renato Schifani, oggi bisogna fermarsi un attimo e riflettere”. Su cosa, visto che lo stesso Munafò ha da sempre avuto le idee chiare sulla soluzione Ias, come d’altronde tutti i movimenti ambientalisti? La risposta del leader di Forza italia ad Augusta è che “vogliamo sapere con esattezza quanto verrà a costare un impianto esclusivamente cittadino a Punta Cugno, nelle bollette che pagheranno gli augustani”. Per l’entità del “quanto” auspica un incontro col commissario Fabio Fatuzzo, che tuttavia può rispondere relativamente. Perché la vera domanda andrebbe rivolta a “chi” dividerà i costi di gestione fra gli utenti, aggiungendoci la sua percentuale di profitto, e cioè quella partecipata Aretusacque cui è stato affidato tutto il servizio idrico.

L’ex segretario Uil pronto a lasciare già il 28 febbraio, sacrificato nella guerra al Mpa di Carta.

Stefano Munafò.

Messo alle strette, Amato ammette che “da Forza italia non c’è alcun tipo di bocciatura verso un nuovo depuratore a Punta Cugno, come d’altronde sul conferimento al consortile di Priolo“. E ammette pure che l’umiliazione rifilata al consulente indicato dal suo partito quando è entrato in giunta, il quale ha appreso a mezzo stampa del no del sindaco alla soluzione Ias, “non avrà effetti sulla tenuta della maggioranza“. I forzisti quindi, dopo il via libera al monopolio palermitano sul porto, inghiottono anche questo rospo. Limitandosi a dire che “con Di Mare dobbiamo vederci e capirci”, anche se dalla scorsa settimana i colloqui sul tema depurazione sono stati abbastanza intensi. Munafò, infatti, già il 28 febbraio si era recato al municipio per consegnare brevi manu le sue dimissioni. Il primo cittadino e l’assessora berlusconiana Valeria Coco lo avevano convinto a non formalizzarle, prima di colloqui chiarificatori con tutta la dirigenza di partito. La quale, alla fine, ha deciso di sacrificare l’ex dirigente sindacale sull’altare delle convenienze nella stanza dei bottoni al Comune. A pesare sulla scelta, probabilmente condivisa con l’alleato leghista nel gruppo unico in consiglio, è stata anche la recente linea di ostacolare tutto quanto arrivi dal Mpa dell’onorevole Carta. Il sindaco di Melilli ha una folta rappresentanza assessoriale nella giunta augustana, e un numeroso gruppo consiliare guidato dall’agguerrito Manuel Mangano, ma è fortemente sospettato di preparare una sindacatura alternativa a Fdi nelle comunali 2025. Perciò Fi e Lega hanno deciso di muoversi in senso contrario, ogni volta che fa il passo in una direzione.

Segreteria Femca contro il Pd: sbaglia a parlare degli interessi Fdi su questione depuratore.

Meno intellegibile, invece, è l’attacco al Partito democratico arrivato da Tripoli. Che prima di guidare la Femca, nella scorsa tornata amministrativa sedeva sui banchi dell’opposizione consiliare di Augusta, e si firmava consigliere comunale iscritto al Pd“. Adesso che invece si è interamente dedicato alla Cisl, in merito al depuratore scrive che “la questione appare certamente strumentalizzata per fini politici, come evidenziato dalle dichiarazioni di taluni consiglieri comunali”. Nella sua lettera aperta a Di Mare, gli dice che “accusarti di favorire gli interessi del tuo partito a discapito del bene della città non solo alimenta divisioni inutili, ma offusca il dibattito pubblico su un tema così cruciale per il nostro territorio”. Sono riferimenti chiari alle polemiche sollevate dal capogruppo di minoranza Giancarlo Triberio, riferimento augustano della componente Elly Schlein, che avevano rimarcato la giravolta del sindaco in concomitanza col suo tesseramento Fdi e la nomina di un compagno di partito come commissario governativo. Paradossalmente, il cislino condivide le stesse obiezioni sostanziali che aveva avanzate il consigliere dem. Nella sua lettera aperta, Tripoli esordisce con “Caro sindaco Di Mare, caro amico Peppe, sulla questione depurazione permettimi di dissentire su qualche punto della tua dichiarazione”. Solo che il dissenso su “qualche punto” riguarda proprio l’unico e centrale “punto”, relativo al no secco sull’impianto priolese.

Tripoli scrive a Di Mare: rivedi la tua posizione e pensa ai lavoratori del consortile priolese.

in primo piano, Alessandro Tripoli protesta con gli altri consiglieri d’opposizione nella precedente tronata amministrativa

“Sono profondamente preoccupato per il futuro dei lavoratori dell’Ias. La tutela dell’occupazione deve essere un’altrettanto priorità assoluta in ogni fase decisionale, relativa anche alla costituzione del nuovo depuratore di Augusta. Mi permetto di ritenere che tu sia d’accordo con me, nel costatare che troppi lavoratori sono impegnati da 35 anni circa a mandare avanti l’attività di depurazione con impegno e dedizione, e che gli stessi non meritino totale indifferenza da parte dei politici allorquando la costruzione di un nuovo depuratore faccia venir meno il lavoro“. Con le industrie che si sganceranno per depurare in proprio, le acque nere delle sole Priolo e Melilli renderanno la gestione antieconomica. Siracusa ha così dato disponibilità a convogliare i quartieri nord. Ma col rifiuto di Augusta ad allacciarsi, l’impianto partecipato in maggioranza dalla Regione è destinato alla chiusura. Tripoli perciò conclude che “qualora dovessi decidere di andare avanti con il tuo progetto, ti esorto allora a utilizzare la tua influenza politica e quella degli altri sindaci per impedire il distacco totale delle grandi aziende, facendo pressione sull’interesse pubblico e garantendo così la continuità e la sostenibilità del servizio di depurazione delle acque industriali e civili”.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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