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Augusta, il Pd porta il caso governance Adsp in segreteria regionale

Ultimo aggiornamento domenica, 25 Giugno, 2023   19:46

AUGUSTA – Il Partito democratico torna a fare politica ad Augusta, prendendo di mira la gestione della Port authority. Dopo l’assemblea cittadina del 16 giugno, sarà la stessa segreteria regionale del Pd ad occuparsi delle vicende relative alla Adsp del Mare di Sicilia orientale. Con l’obiettivo ultimo di far sbarcare la questione in Parlamento, dove siede il senatore Antonio Nicita, confermato dalla segretaria Elly Schlein come commissario della federazione provinciale. Sotto la lente d’ingrandimento ci sono in particolare le scelte strategiche della governance portuale, nominata dal governo a trazione Fratelli d’italia. Che secondo i dem starebbe trasformando in un feudo per gli interessi politici della destra catanese, particolarmente vicina alla premier Giorgia Meloni che le ha chiuso l’ultima vittoriosa campagna elettorale per le comunali, un’Autorità di sistema “che i soldi li fa qua e li spende là”. Un dubbio che, carte alla mano, il dirigente augustano Giambattista Totis illustra punto per punto all’auditorium di palazzo San Biagio. Il primo assessore al Porto che il Comune ha avuto, in particolare, punta il dito contro la riconversione dello scalo commerciale in terminal container degli operatori di Catania. Da dove sono stati “sfrattati”, per far spazio al più lucroso traffico passeggeri.

PER APPROFONDIRE: Augusta, niente più porto hub: sarà il terminal container di Catania

Totis: il terminal container diventa solo un deposito bagagli senza una filiera di semilavorati.

“Se consentiamo che Punta Cugno diventi solo un deposito bagagli, senza programmare una filiera in loco per i semilavorati, abbiamo solo fatto un favore ai catanesi”. L’osservazione di Totis è soltanto una delle “criticità” evidenziate dall’articolata relazione, presentata pubblicamente prima di essere consegnata al capogruppo consiliare Giancarlo Triberio, per essere recapitata ai vertici del partito con allegata richiesta di intervento nelle sedi che contano. Le ultime primarie per la segreteria nazionale, infatti, hanno fatto segnare dei record al Pd di Augusta. E ora il circolo augustano chiede “attenzione” alle esigenze politiche locali, nell’attesa di un congresso straordinario che sforni una dirigenza cittadina più aderente alla nuova base. In casa dem hanno fatto presto a dimenticare i “fasti” di Andrea Annunziata alla presidenza Adsp, interrotta anzitempo dopo essere stato imposto all’Autorità portuale di Napoli dallo stesso governatore Vincenzo De Luca, “vicerè” della Campania in rotta di collisione con Schlein. Ma il gioco della politica comanda di indicare il bicchiere mezzo vuoto quando in mano lo tengono gli altri.

PER APPROFONDIRE: Annunziata torna presidente Adsp e trova la grana Sic nell’appalto saline

Nel mirino dei dem augustani le ombra sulla Zes, dove c’è già un’opzione di Forza italia.

Giambattista Totis con segretario Luca Vita.
copertina, il porto commerciale visto da Megara Iblea.

Così il Pd “dimentica” i punti oscuri delle Zone economiche speciali, create dal suo ministro Graziano Delrio. E si concentra sulla “mancanza di informazioni alla città sullo stato dell’arte delle Zes, e sul silenzio in merito alle operazioni in corso”. Totis lo definisce un “fatto che desta preoccupazioni significative, per la sua efficace applicazione nelle aree di intesse dell’Adsp”. Portando a confronto “i risultati già acquisiti nella regione Campania, dove già sono state attuate e sono in corso di attuazione investimenti privati per circa un miliardo, con riflessi positivi sull’occupazione di circa 2.000 nuovi posti di lavoro”. L’affondo sulle Zes, diretto verso la presidenza Alberto Di Sarcina, è tuttavia un colpo di sponda all’amministrazione Giuseppe Di Mare. Che per allargare la sua base consiliare, ha dovuto incorporare Forza italia “trasferendogli” la delega sulle Zes, sotto forma di consulente nominato su espressa indicazione dei forzisti. Una cessione, però, per la quale finora ha dato solo un acconto. Perché l’assessorato a Fi, che dovrebbe darne consistenza, tarda ad arrivare. E le incertezze sul futuro dei berlusconiani dopo la morte del loro fondatore-finanziatore, non gioca per un rapido ingresso in giunta. Non a caso è proprio Augusta, insieme al capoluogo Siracusa e a quella Avola feudo del deputato meloniano Luca Cannata, uno dei tre soli comuni della provincia che il vertice siciliano ha scelto per contarsi. Operazione che il coordinatore regionale, Marcello Caruso, ha messo in mano a un affidabile “signore delle tessere” come Paolo Amato. Il banchetto per il “ritiro delle adesioni” a Forza italia sarà montato in piazza Duomo il 24 giugno, dalle 10 alle 12. E dalla fila che si formerà, prenderà forma anche l’eventuale nuovo assessore al Porto.

PER APPROFONDIRE: Augusta, Forza italia manda in “Porto” l’assessorato a Valeria Coco

Troppa “discrezione” su Punta Cugno, per la trasparenza chiesto un comitato cittadino.

Intanto il Pd si porta avanti col lavorio d’opposizione. Nell’assembla cittadina Totis accenna solo di sfuggita al “chiacchiericcio” sulle nuove assunzioni all’Autorità portuale, dove si intravede in filigrana l’appartenenza politica dei vincitori di concorso. Si concentra invece sugli “indirizzi del Piano strategico nazionale della portualità e della logisticae sulle conseguenti “scelte contenute nel Piano operativo triennale fatte dall’Autorità di sistema”, notando che “significativi scarti tra quanto dichiarato nel documento operativo e le iniziative in corso di realizzazione”. Ma se “il piano operativo si è rivelato generico e privo di indicazioni puntuali”, anche sul resto l’Adsp sembra navigare a vista. Almeno per quanto riguarda Augusta. Tanto che il Partito democratico ha proposto “la costituzione di un comitato permanente e di un ufficio documentazione e analisi, che coinvolga le risorse umane presenti sul territorio e non solo gli addetti ai lavori“. Lo scopo è quello di avviare “iniziative di informazione alla città e monitoraggio permanente sulle attività portuali, sulla prevista nascita del polo per la cantieristica, e sui costi delle operazioni connesse al bunkeraggio“. In pratica, portare le scelte sul porto alla luce del sole, come una cosa di tutti, e farlo uscire dalla penombra dei salotti buoni a Palazzo. Almeno fino a quando non cambierà gli inquilini.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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