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Augusta, ex San Domenico dato all’indagato per truffa resort a Noto

Ultimo aggiornamento venerdì, 10 Maggio, 2024   23:22

AUGUSTA – Cosa ci deve fare una misteriosa no profit ubicata in un paesino della lontana Lodi, fra i cui scopi c’è la “proposta culturale psico-spirituale e spirituale educativa per aiutare a superare le difficoltà derivanti da situazioni di ignoranza e disagio”, col monumentale ex convento domenicano di Augusta? La domanda è tornata a riproporsi prepotentemente il 3 maggio, quando la guardia di finanza ha scoperto a Noto una presunta truffa col superbonus 110, impiegato per costruire un resort di lusso da 118 camere spacciandolo per condomini ristrutturati. Facendo finire sotto inchiesta Andrea Insegna Azzaro, già candidato alla Camera con Casa Pound, che si era presentato negli uffici comunali augustani come “legale rappresentante dell’Associazione Alba Nuova“. Una no profit con sede amministrativa a Motta Vigana, frazione di Massalengo con un migliaio scarso di abitanti, alla quale il 13 marzo la giunta municipale augustana ha concesso lo storico complesso adiacente la chiesa patronale. Con la vaga e onnicomprensiva motivazione di destinarlo alla “realizzazione di progetti con finalità socio-assistenziali, nell’ambito dei servizi culturali, sociali, di ricerca e prevenzione, educativi, formativi, ambientali, ricreativi ed associativi”. Una delibera nella quale risulta assente proprio l’assessore alla Cultura, lo storico locale Pino Carrabino. Così come accaduto nella seduta in cui veniva approvata la procedura di evidenza pubblica, con la scadenza record di 19 giorni per presentare le corpose proposte progettuali sul monumento vincolato. E infatti ne è poi arrivata solo una.

Inchiesta resort col superbonus, coinvolto legale rappresentate del comodato sull’ex convento.

Il mondo della cultura e della politica locale già si era posto numerosi interrogativi quando l’amministrazione di centrodestra guidata da un sindaco Fratelli d’italia, l’ex civico Giuseppe Di Mare, aveva dato in comodato questo immobile-simbolo della città. Peraltro a una sconosciuta “Associazione” della quale sul web non si trovano né un sito proprio, né traccia di attività rilevanti. Consegnando a questa sfuggente onlus lodigiana “l’usufrutto per una durata di anni 5, rinnovabili una sola volta, con la espressa clausola risolutiva riguardante la comunicazione di avvio dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione entro il 31 dicembre prossimo. Una ristrutturazione e riqualificazione” che adesso assume una luce particolare, dopo il sequestro disposto dalla Procura di Siracusa all’iniziativa immobiliare realizzata a ridosso della riserva di Vendicari, dallo stesso consulente aziendale che giusto un paio di mesi prima si era presentato davanti la commissione di gara del Comune. Perché è stata proprio grazie a una sua particolare interpretazione di “ristrutturazione e riqualificazione”, che i 10 mila euro di un terreno agricolo con 4 ruderi industriali acquistato nel 2020 insieme alla moglie, in un paio d’anni dopo sono diventati un affare stimato oltre 13 milioni di euro.

Complesso monumentale a una sfuggente no profit lombarda per ristrutturare con finalità vaghe.

sopra e copertina, l’ex convento domenicano.

Infatti, hanno ricostruito gli inquirenti, all’anagrafe tributaria gli indagati avevano registrato quei vecchi immobili come condomini. E con la compiacenza di alcuni tecnici, avevano attinto al superbonus 110 per cento dal quale le imprese sono escluse. Quando i finanzieri si sono presentati per un controllo di routine, hanno trovato le già pubblicizzate case vacanza del complesso “Ex distilleria San Paolo della Croce“, con tanto di hotel, ristorante e centro benessere. Una vicenda che ha fatto rafforzare i dubbi su cosa la lombarda “Alba nuova”  avrebbe realmente avviato nell’ex convento di Augusta. Anche alla luce della sua richiesta “di essere autorizzata ad espletare la variazione catastale del bene nella categoria pertinente, funzionale alla realizzabilità della proposta”. Fra l’altro alimentando interrogativi su dove avrebbe preso fondi così ingenti per la riqualificazione, visto che sul web non compare nulla che faccia pensare a grosse attività della onlus. L’unica traccia in rete è una pagina sulla piattaforma “Guida al 5 per mille“. Nella sezione “Chi siamo”, dice che “l’associazione aiuta persone in difficoltà e propone pensieri e messaggi per un futuro migliore”. E su quella “Cosa faremo” del contributo, figura pure la “collaborazione con un centro di aiuto per aspetto economico, materiale vario ed aspetto formativo, educativo per ragazzi in difficoltà in un villaggio africano del Togo“. 

Ombre dell’ultradestra sul managment netino della onlus con sede in una frazione del lodigiano.

Stando a quella guida online dedicata alle no profit, “Alba nuova” non sembra avere finalità statutarie in Sicilia, anche se il suo legale rappresentante è proprio di queste parti. Così come lo è il segretario della onlus, un ex finanziere che sul curriculum depositato al Comune di Noto si definisce “abile risolutore di problemi organizzativi”. E operano nel netino pure l’ingegnere e l’architetto incaricati dall’Associazione per l’ex complesso domenicano. Uno staff manageriale la cui abituale attività professionale sembra svolgersi molto distante dalla sede amministrativa, in una villetta bifamiliare di via Padre Marco, a Motta Vigana. Fra gli scopi sociali c’è inoltre una singolare “promozione informativa del Progetto Mondiale di Rinnovamento Politico-Sociale-Spirituale“. Sembrerebbe uno di quei piani messianici che agitano la galassia dell’ultradestra, visti i trascorsi politici di Insenga Azzaro. Che alle comunali 2021 si è visto contestare il simbolo della sua civica Vivere Noto, perché oltre alla tartaruga di Casa Pound conteneva la runa usata dalle Ss naziste per indicare graficamente lo “spirito comune”. E invece il “Progetto Mondiale” è un pamphlet spiritualista autopubblicato dal saggista-poeta Renato Biancardi. Che in una intervista a Parlamidite.com è descritto “aver svolto percorsi di consacrazioni spirituali autodidatte, che durarono circa 3 anni, verso entità soprannaturali femminili riconosciute e rappresentate in modalità diverse nella religione cristiana. Ma cosa c’entra tutto questo con il convento di San Domenico, che già esisteva quando Federico Secondo emise l’editto di fondazione di Augusta?

La sede della onlus su street view.
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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