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Brucoli Fdi: standing ovation a Di Mare, tessera a Patania, fischi Pd

AUGUSTA – Il Pd si ricorda di fare il Pd e attacca la svolta a “destra-destra” dell’amministrazione di Augusta, che fa debuttare in quell’area pure la vicesindaca Tania Patania, assessora al Porto e neo tesserata con Fratelli d’italia. Il circolo cittadino dem prende posizione forte sulla tessera tricolore sottoscritta da Giuseppe Di Mare, proprio alla vigilia del week end che riunisce a Brucoli lo stato maggiore della premier Giorgia Meloni. “Come avevamo annunciato, è stata finalmente gettata la maschera del civismo di facciata”, accusa un documento diffuso il 5 ottobre dal segretario Luca Vita. La nota dei democratici arriva poche ore prima l’esordio del sindaco e della sua vice davanti la nomenklatura meloniana, al Mangia’s resort della frazione turistica. Dove i capicorrente della Sicilia orientale, il catanese Manlio Messina e l’avolese Luca Cannata, hanno fatto convergere i colleghi parlamentari che pesano sugli indirizzi del governo. Ufficialmente per parlare di turismo, cultura, sport e enogastronomia insieme al presidente del Senato, Ignazio la Russa. Riservatamente per iniziare a pesarsi sui territori, in vista dei congressi dove usciranno le nuove dirigenze locali. Il saluto del primo cittadino in apertura lavori, venerdì pomeriggio, è stata l’occasione per mettere in mostra l’ultimo acquisto pregiato dei meloniani nel Siracusano. Un ingresso pesante. Perché si porta dietro pure il presidente del consiglio comunale, Marco Stella. Insieme a due consiglieri di riferimento, Andrea Lombardo e Rosario Sicari. E un secondo assessore, Pino Carrabino, titolare della ricca rubrica Cultura. Oltre a un sostanzioso pacchetto di 400 nuove tessere, che secondo alcune stime interne sarebbero il quadruplo di quelle sottoscritte dalla storica sezione Venturini.

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Il sindaco si presenta da tesserato al gotha meloniano, critici i dem: votato come progetto civico.

Giuseppe Di Mare, Rosario Sicari e Tania Patania in prima fila.
copertina, il sindaco con Manlio Messina.

Una presentazione in grande stile, per il sindaco che guida un Comune strategico sotto tantissimi aspetti, non solo strettamente elettorali. I democratici hanno voluto rovinare la reunion nostalgica fra politici d’area Fdi che si sono sempre frequentati, ricordando a Di Mare che fu votato “nel 2020 come un progetto civico trasversale, sedicente estraneo alle logiche di partito per guardare solo agli interessi della Città“. Dopo tre anni a Palazzo e due rimpasti in giunta, l’ultimo con Forza italia e Mpa che si sono aggiunti alla Lega, “il quadro si è chiarito e si sono rotte le ambiguità”. Vita e compagni tirano la conclusione che, per la prima volta nella sua storia repubblicana, esplicitamente Augusta va alla Destra“. Diventando cinghia di trasmissione per un “governo che taglia oltre 80 milioni di Pnrr, nella provincia di Siracusa e nel porto”. E che “non indica nemmeno un euro di investimenti per la zona industriale, o la transizione ecologica nel polo industriale siracusano”. Una città petrolchimica che lotta da anni per fare piena luce sull’alta mortalità per cancro, e far restare almeno un minimo di presidio ospedaliero dopo continue cancellazioni di reparti e posti letto, secondo il Pd ora si consegna a chi “ha annunciato tagli alla sanità per circa 4 miliardi nella prossima legge di bilancio“.

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Nota diffusa da Vita: chi si è fidato del civismo oggi si trova con la destra antieuropea e xenofoba.

Maurizio Belpietro intervista Ignazio La Russa.

Il circolo democratico sostiene che “Di Mare diventa agente attivo di partiti che vogliono le alleanze con Orban, Le Pen e altre formazioni di estrema destra, portandoci a un isolamento in Europa“. Sottolinea che “il nostro sindaco dell’empatia, come si era definito in consiglio comunale, appoggia chi ha tolto il reddito di cittadinanza e lasciato milioni di italiani senza un sostegno”. Facendo “squadra con chi si oppone al salario minimo, e non fa nulla di concreto contro gli aumenti delle bollette energetiche e dei carburanti”. La nota stampa avverte che “chi si è fidato del civismo, oggi si ritrova sostenitore suo malgrado di questa destra anti-europea, vicinissima ai partiti xenofobi che usano la paura come strumento di governo”. Un rischio che può spaventare la stessa base moderata dell’amministrazione. Forse non è un caso che la notizia dell’ingombrante tesseramento non sia arrivata da Palazzo di città, bensì da una fugace citazione in un comizio social del suo deputato regionale di riferimento, il meloniano Carlo Auteri. Molti si chiedono se il calcolo dell’onorevole sortinese sia stato quello di togliere le castagne dal fuoco ai suoi sostenitori augustani. Oppure ne abbia forzato la mano per strapparli a un ambiguo profilo basso, su indicazione del rais Messina impegnato nella conta riguardante la corrente del ministro Francesco Lollobrigida. Fatto sta che gli ex civici hanno taciuto pure dopo la rivelazione, mentre si ricorrono le voci di un prossimo nuovo assessore espressamente indicato da Fdi e gradito a Cannata, plenipotenziario meloniano in provincia.

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Il primo cittadino al gotha del suo nuovo partito: riconoscimento ai risultati dell’amministrazione.

E in effetti, l’onorevole di Avola è l’unico leader siracusano ad aver platealmente “espresso il piacere di condividere l’adesione del sindaco e della sua squadra“, dopo il riconoscimento di rito al lavoro svolto dal circolo Venturini. Il commissario provinciale Beppe Napoli, che l’aveva preceduto sul palco, si era invece limitato a ringraziare caldamente solo gli storici dirigenti augustani Pietro Forestiere e Enzo Inzolia. Ci ha comunque pensato Messina a infiammare la platea, presentando un Di Mare che sfoggiava una cravatta blu col tricolore regolamentare. Un dono, pare, dell’ex assessore al Commercio, Rosario Costa. Ignoto invece l’armocromista che gli ha consigliato il completo blu scuro, con l’orlo dei pantaloni a fine polpaccio e mocassini portati senza calze. Per meno caviglia lasciata scoperta durante la visita istituzionale in Capitaneria, il ministro grillino Danilo Toninelli venne sbeffeggiato sui social proprio da Inzolia. La vecchia scuola Fdi ora però deve fare spazio al nuovo che avanza, e farsene una ragione. Il primo cittadino puntualizza che la location scelta per il summit della Destra al governo, “è un riconoscimentoai risultati della sua amministrazione. Vantandone “gli sforzi per la creazione di eventi e il recupero dei beni monumentali, in un percorso che non è alternativo al modello industriale“. Insomma, un debutto in grande stile che non lascia dubbi a un futuro protagonismo fra i meloniani.

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Partito democratico: da Di Mare nessuna sorpresa stava già svendendo tutto a favore di pochi.

da sinistra, il segretario Luca Vita col senatore Antonio Nicita e il capogruppo Giancarlo Triberio.

Comunque, il bollino Fratelli d’italia su Palazzo di città non è stata una sorpresa per i dem. “Era già palese l’impronta dagli atti amministrativi di questi anni”, nota il documento diffuso da Vita. Citando l’assenza di “investimento sulla differenziata, con il conseguente aumento delle tariffe Tari, e il suo beneplacito alla svendita del porto a una cordata palermitana insieme alla sua assessora al Porto”. Nel mazzo degli “atti amministrativi volti ai pochi contro gli interessi dei cittadini, per chissà quale futuro scambio politico”, il Pd di Augusta ci mette pure il via libera alla “cessione dell’acqua pubblica ai privati”. Dimenticandosi opportunisticamente che nel suo stesso partito ci sono punti di vista opposti. A meno che non abbia voluto lanciare un messaggio trasversale al suo deputato regionale, Tiziano Spada, che ritiene troppo sbilanciato sulla privatizzazione del servizio idrico e della depurazione. Il circolo democratico conclude facendo “appello alle forze politiche moderate e di centrosinistra, e a tutti quelli che non si riconoscono nelle politiche di Destra, a fare fronte comune e aprire un dibattito per evitare di subire atti amministrativi che stanno spogliando e svendendo il nostro territorio“. Potrebbe essere un invito per i forzisti, in maggioranza ma visibilmente presenti alla giornata dem sul Pnrr. O agli autonomisti col mal di pancia, nonostante la loro robusta rappresentanza di assessori. Potrebbe essere un esplicito invito a Fi e Mpa. Ma anche no. Oppure forse. Perché sarà pure guidato dalla italo-svizzera-america Elly Schlein, ma a queste latitudini il Partito democratico resta saldamente ancorato alla collaudata tradizione pirandelliana dell’uno, nessuno e centomila.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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