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Augusta si riprende l’ex San Domenico, Pd e 5s: era una Totòtruffa

AUGUSTA – Indirizzi pec discordanti da quelli legalmente depositati nel Registro unico nazionale terzo settore, così come sono diversi sia la sede dell’associazione che il legale rappresentante registrati al Ministero: ma cosa c’era veramente dietro l’operazione immobiliare Alba Nuova? A scoppio ritardato deve esserselo chiesto anche l’amministrazione comunale di Augusta, che due mesi dopo l’affidamento in comodato d’uso, ora fa dietrofront sull’ex convento domenicano. Il settecentesco monumento annesso alla chiesa patronale, la cui istituzione precede lo stesso atto fondativo della città federiciana nel 1232, non sarà più dato in usufrutto gratuito alla misteriosa no profit lombarda. La cui sede amministrativa viene dichiarata in un paesino del lodigiano, Motta Vigana frazione di Massalengo, ma con un management siciliano vicino all’ultra destra netina. L’8 maggio la giunta municipale di centrodestra ha deliberato d’urgenza la revoca dell’affidamento in usufrutto gratuito, poche ore dopo che è arrivata la rinuncia delle sedicente onlus a sottoscrivere l’accordo quinquennale allungabile fino a dieci anni. Un passo indietro deciso quando il Comune aveva già approvato da due mesi la richiesta dell’usufruttuario, di cambiare la categoria catastale del complesso San Domenico in B/1. Cioè quella riservata a “collegi e convitti, educandati, ricoveri, orfanotrofi, ospizi, conventi, seminari, caserme”. Una vicenda sulla quale Pd e 5 Stelle adesso chiedono di andare a fondo, con un’interrogazione consiliare inviata anche alla procura della Repubblica.

Interrogazione su usufrutto ex convento revocato da giunta dopo l’inchiesta superbonus a Noto.

Il documento congiunto sottoscritto dai pentastellati augustani Roberta Suppo e Uccio Blanco, insieme al capogruppo dem Giancarlo Triberio e alla collega d’opposizione Milena Contento, arriva quando a Noto è scoppiato il caso della presunta truffa sul 110 per cento finito su tutti i tiggì nazionali. Un’indagine della Guardia di finanza aveva scoperto un grande resort di lusso nelle vicinanze della riserva naturale a Vendicari, costruito con gli incentivi statali riservati alla ristrutturazione e al “efficientamento energetico” dei condomini, impiegati però sui 4 ruderi industriali dell’ex distilleria a San Paolo della Croce. Nel 2020 terreno e fabbricati fatiscenti erano stati comprati per 10 mila euro, e grazie al superbonus trasformati in 118 camere per le vacanze vip. Un affare stimato oltre 13 milioni di euro, per il quale è risultato indagato Andrea Insenga Azzaro, nel 2018 candidato alla Camera nella lista di Casa Pound. E’ lo stesso manager netino che figura come “legale rappresentante” dell’associazione Alba Nuova, negli atti depositati al Comune di Augusta riguardo alla gara per destinare l’ex convento “alla realizzazione di progetti con finalità socio-assistenziali, nell’ambito dei servizi culturali, sociali, di ricerca e prevenzione, educativi, formativi, ambientali, ricreativi e associativi”. Finalità che per ben 9 dei 10 casi contemplati sarebbero incompatibili con la catastazione B/1, accordata dall’ente 24 ore dopo la delibera di assegnazione con data 13 marzo. Ma non è l’unico atto dotato di sorprendente celerità.

Complesso monumentale dato a onlus con sede e pec diversa da quella registrata al ministero.

L’avviso pubblico per dare in comodato d’uso il monumento, e destinarlo a scopi socialicon lavori a carico dell’usufruttuario, è deliberato dalla giunta il 2 febbraio scorso. Il 21 dello stesso mese la commissione di gara si è già riunita, per verbalizzare che “è pervenuta una sola proposta”. Ad avanzarla è testualmente “la Associazione Alba Nuova, con sede amministrativa in via Padre Marco 7 – fraz. Motta Vigana – Massalengo (LO), C.F. 90517000155”. Nella carta intestata allegata agli atti, corredata da una foto del sole nascente, si definisce “Organizzazione di volontariato”. E sotto la dizione Associazione No profit“, oltre a quel numero di codice fiscale, indica pure il Repertorio Runts 107137″. Si tratta del codice rilasciato dall’obbligatorio registro delle onlus, al quale chiunque può accedere online tramite Spid. Ma è proprio consultando quel sito ministeriale, che qualcosa non torna. Inserendo quei dati, la sede sociale di Alba Nuova figura in un altro comune del lodigiano, Casalpusterlengo. Diverso è pure l’indirizzo, via Trieste 59/A, e diverso è il rappresentante legale. Ma, soprattutto, l’indirizzo pec dell’associazione è albanuova2015@pec.it“. Cioè è completamente differente da quello associazionenuovaalba@pec.net“, attraverso il quale arrivano le comunicazioni formali al Comune di Augusta. Una differenza di non poco conto, perché è proprio attraverso la posta elettronica certificatache si possono “inviare e ricevere email che hanno validità giuridica e che si possono equiparare, per legge, a una raccomandata con ricevuta di ritorno”. Se la Alba Nuova doveva presentare una sua proposta con valore legale, è dalla sua pec registrata al ministero che probabilmente doveva partire.

Storico immobile da ristrutturare per “attività sociali” con i fondi del 110 destinati ai condomini.

Negli uffici municipali sembrano non accorgersi della discrepanza nelle mail certificate. Così come non appaiono obiezioni sul computo metrico per i “lavori di ristrutturazione edilizia con efficentamento energetico, con interventi locali di miglioramento sismico“, allegato al comodato d’uso. L’importo supera il milione di euro, e le voci sono tutte classificate sotto la dizione Superbonus eco Trainanti 110 (SpCat 1)”. Sono incentivi destinati alle abitazioni, ma in questo caso vengono prospettati per adeguare l’ex convento a “diagnostica di prevenzione, centro di ascolto, biblioteca e sala lettura, corsi di preparazione e supporto scolastico, scuola di arti e mestieri, punto informativo, eventi e convegni studio, mostre e cerimonie, servizi sociali, centro di attività sociali, banco alimentare”. La planimetria progettuale prevedeva allo scopo di realizzare 5 sale polivalentie ben 12 uffici“, fra piano terra e primo piano, laddove un tempo c’erano le celle dei frati e i loro magazzini. Ma prima di adeguare l’ex San Domenico per “promuovere le seguenti attività di tipo socio sanitario, rivolte all’intera cittadinanza”, dalla “associazionenuovaalba@pec.net” arriva la relazione illustrativa. Il documento firmato da due ingegneri e un architetto operanti nella zona Sud del Siracusano, dice che i lavori per “il complessivo efficientamento energetico dello stabile condominiale, riguarderanno la coibentazione delle superfici opache di tutto l’involucro edilizio, la sostituzione degli infissi esterni esistenti con nuovi avente caratteristiche tecniche adeguate, la sostituzione di impianti di climatizzazione e riscaldamento, la realizzazione di un impianto fotovoltaico supportato dalle batterie di accumulo”. 

Pannelli solari su edificio vincolato, l’opposizione chiede i criteri del Comune per dare il comodato.

Sono tutti interventi necessari per accedere agli incentivi statali riservati a uno “stabile condominiale”, come giustamente sfugge all’estensore della relazione tecnica. Così come rientra nella stessa casistica la “realizzazione dei pannelli fotovoltaici, per un totale di 200KWP in copertura abbinati alle batterie di accumulo, al fine di garantire l’autonomia dal punto di vista energetico della struttura, così come la realizzazione di un nuovo impianto di climatizzazione centralizzato di classe A invernale ed estivo, e completare il tutto con un sistema di solare termico con accumulo per la produzione di acqua calda”. Ma la stessa “associazionenuovaalba@pec.net” ammette la necessaria  “previa autorizzazione della locale Soprintendenzaper i pannelli solari. Sarebbe infatti arduo immaginarli in un complesso monumentale con l’annessa chiesa, che il sito del Fondo ambiente italiano indica fondato nel 1219 dal beato Reginaldo d’Orleans, frate della cerchia ristretta di San Domenico di Guzman. Un convento domenicano che secondo studi storici più robusti, è risultato citato come il terzo edificato in Sicilia, nel censimento effettuato per conto dell’Ordine dal frate Bernardo de Guy. Un monumento che è intessuto con la storia stessa della città, per il quale la minoranza ora interroga l’amministrazione anche se il progetto appare naufragato, almeno con quei protagonisti così carichi di misteri. Pd, 5 Stelle e l’indipendente Contento chiedono ugualmente lumi su “quali sono state le valutazioni politiche e tecniche che hanno condotto alla scelta di concedere l’immobile, visto il suo particolare pregio storico e architettonico, con un contratto di usufrutto gratuito piuttosto che un’altra forma di affidamento a titolo oneroso”. Poi “se sono state effettuate le opportune verifiche sulla capacità tecnico-economica dell’associazione assegnataria, per far fronte a tutti gli oneri derivanti dalla gestione/riqualificazione del bene che si vuole affidare”. Nessuno però al momento si chiede come sia stato possibile non accorgersi almeno di una pec, che l’opposizione non ha dubbi a definire dal sapore di “Totòtruffa“.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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