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Casa Pound marcia su Augusta:”Ong ignobili in mare dei nostri eroi”

AUGUSTA – Hanno scelto espressamente “non un luogo qualsiasi, ma un luogo simbolo“. Qual è appunto il monumento Ai caduti del mare“, piazzato proprio all’ingresso della Porta spagnola, a sua volta tradizionale simbolo dell’intera città. Ma quel monolite in marmo chiaro che venne realizzato per ricordare tutti i marittimi partiti o passati da Augusta, con o senza divisa militare, per i neri di Casa Pound è invece qualcos’altro. “Rappresenta il sacro, l’eroismo di tanti italiani che si contrappone oggi all’ignobile presenza delle Ong, che favoriscono e incentivano lo sbarco quotidiano di clandestini”. Così la fiancata recuperata dal “regio sommergibile Scirè, passato alla storia per aver trasportato i siluri a lenta corsa impiegati nell’impresa di Alessandria“, il 20 agosto si è trasformata nel testimonial di una “manifestazione contro l’immigrazione clandestina“. Qualche decina di militanti ha scelto il relitto che ricorda gli eroici incursori subacquei della X Mas, che i nostalgici hanno assurto a simbolo guerriero dell’Italia fascista, per la terza tappa di un tour contro gli sbarchi che ha già toccato Porto Empedocle e Pozzallo. Tutti porti diventati simbolo di accoglienza, che per la destra extraparlamentare rappresenta invece l’emblema di “chi ha deciso di lucrare sulla tratta di essere umani, e remare contro la nostra Nazione“.

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Nessun augustano a manifestare contro gli immigrati:”Colpa della stampa che ci censura”.

sopra e copertina, il sit in di Casa Pond al Rivelino.

Da inizio secolo è la prima volta che ad Augusta manifesta in forze una formazione di estrema destra, il cui programma propone accordi bilaterali forti con le nazioni fuori dalla Unione europea, con assoluto riguardo alla Russia (partner strategico per le risorse) e al Giappone (partner strategico tecnologico). Ma la risposta della città, amministrata da un centrodestra a sostegno leghista ma annacquato dal civismo, non è stata quella sperata dagli organizzatori. Non c’è infatti alcun augustano, fra i tanti “man and woman in black” che occupavano il Rivelino nel tardo pomeriggio di sabato. Una latitanza che il responsabile regionale attribuisce alla stampa. “Abbiamo mandato il comunicato ma non è stato pubblicato sulle testate locali: è scandaloso che non sia dato spazio a una iniziativa del genere, considerato che siamo i soli a manifestare contro gli sbarchi”, dice Ervin Di Maulo. All’obiezione che forse in città non si percepisce affatto un “pericolo immigrati”, a differenza di quanto immaginato da Casa Pound, la replica parla di una sorta di anestesia informativa somministrata dai cronisti. “Se il mainstream dei giornali parla tutti i giorni di altro, non c’è la percezione del problema”, sostiene la giornalista Emanuela Volcan, responsabile della comunicazione.

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“Fdi e Lega stessa battaglia in Italia, ma in Sicilia centrodestra fa business con immigrati”.

Ervin Di Maulo, Andrea Bonazza e Emanuela Volcan.

Eppure il tour contro le Ong impegnate nei salvataggi nel Mediterraneo, cade in un momento in cui i sondaggi danno la Destra parlamentare sulla cresta dell’onda, proprio a ridosso di un election day dove si vota tanto il governo di Roma che quello a Palermo. Fratelli d’italia e Lega si battono molto contro l’immigrazione a livello nazionale, ma in ambito regionale tutto il centrodestra ci sembra legato a doppio filo col business dell’immigrazione“, spiega Di Maulo. Che in Sicilia non salva proprio nessuno dalla bocciatura, “compreso Nello Musumeci“, presidente uscente che Fdi candida blindato al Senato:“Non abbiamo notato la differenza con la sinistra“. Eppure Casa Pound qualcuno dovrà votare, il 25 settembre. “C’è Carlotta Chiaraluce con Italexit“, dice il coordinatore regionale degli estremisti. Riguardo invece la scelta del governatore, andando per esclusione del forzista Renato Schifani e del terzopolista calendiano Gaetano Armao, forse resta Cateno De Luca? “Affatto, dà l’impressione di uno che recita”. Se il giro anti-Ong nei porti siciliani serve per richiamare attenzione dai partiti a caccia di voti per le regionali, i giudizi tranchant sui potenziali destinatari sembrano dire altrimenti:“In Sicilia nessun politico di Destra si è schierato contro l’immigrazione clandestina”.

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Il caso del monumento concesso all’estrema destra che vuole il “ritorno degli anni Trenta”.

Rappresentante degli immigrati davanti Barca nostra.

Delusi dai camerati siciliani affini per genesi ideologica, ma distanti nell’intransigenza per governare coi moderati, la dirigenza di Casa Pound ora “spera che almeno l’amministrazione comunale prenda posizione“. Ignorando che il Comune sta realizzando un Giardino della memoria dove esporre Barca nostra, il relitto dei migranti ripescato dai fondali con mille annegati nella stiva, ed esposto alla Biennale di Venezia per scuotere le coscienze. Su Palazzo di città pesa semmai la domanda sul perché non si sia opposto a far usare il monumento “Ai caduti del mare”. Anche se della stampa locale online “ne ha parlato una sola testata”, si sapeva che la manifestazione aveva un suo forte significato politico. Se non altro perché era stata comunicata la presenza del dirigente nazionale Andrea Bonazza, il controverso ex consigliere comunale di Bolzano che a una seduta consiliare si era presentato con la felpa della Waffen Ss naziste. Invece quel luogo simbolo di quanti hanno perso la vita in mare, tanto chi è stato mandato a combattere quanto coloro che si guadagnavano il pane, è stato lasciato alla retorica di un Mare nostrum cancellato dalla storia. Il memoriale di un Mediterraneo crocevia di tre continenti che spesso si sono scontrati, ma ancor più hanno scambiato popoli e culture, è stato concesso come palcoscenico a chi vuole “il principio dello ius sanguinis in Costituzione“. Nonché il “ripristino della geopolitica degli ‘anni Trenta‘ verso il Mediterraneo e l’Oceano Indiano”, quando la colonna sonora era “Faccetta nera“.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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