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Augusta, due porti e cento cantanti ma estate salvata da mille poeti

AUGUSTA – Tira più un verso che cento canzonette. E’ l’evidenza consegnata dal festival poetico “Il Federiciano”, che secondo gli organizzatori ha riempito b&b e hotel di Augusta con oltre 1.400 poeti, fra il 25 e il 27 agosto. Una sorpresa per l’amministrazione comunale, patrocinatrice dell’evento con appena 5 mila euro di contributo, più altri 7 mila spesi per i sei pannelli in ceramica installati nel neonato Largo della Poesia. Fra festa patronale ed estate augustana, ha infatti impiegato quasi mezzo milione di euro in popstar di fama e popolari cabarettisti, riempiendo piazza Castello con migliaia di spettatori. Il sindaco Giuseppe Di Mare ne ha dichiarati 10 mila solo per Roy Paci, ben oltre i 4 mila scarsi di capienza autorizzata dalla questura. Gente arrivata da ogni dove quando in programma c’era il nome di grande richiamo, saturando tutti i parcheggi ma solo pochi locali del centro storico, i più a ridosso dei giardini pubblici. Al netto del “Tasso di felicità interna lorda” per i fans di cantanti e attori, usato in Buthan ma difficilmente quantificabile in euro, per il più tradizionale Pil nostrano è stato un rapporto costo-beneficio sproporzionato verso il segno negativo. In base alle cifre dell’organizzazione, e confermate dall’assessorato Promozione del territorio durante la conferenza stampa di apertura, a salvare il bilancio turistico è arrivata la “invasione poetica” proprio in chiusura di cartellone eventi. Un controllo ai siti di prenotazione ha confermato il tutto esaurito nelle strutture cittadine, con poche camere disponibili solo nel Brucoli village del settore luxury.

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Dopo 14 edizioni nel borgo calabrese di Rocca Imperiale trasloco megarese per “Il Federiciano”.

da sinistra: Mariapaola Tedesco, Orazio Costanzo, Pino Carrabino, Giuseppe Di Mare, Salvo Sequenzia.
in copertina: il saluto dei poeti col linguaggio dei segni alla fine del concorso nel salone comunale.

Già da settimane gli organizzatori avevano assicurato il “tutto pronto per ospitare al meglio i poeti e gli amanti dell’arte in versi, provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, che giungeranno sul posto per vivere tre giorni di immersione artistica“. E i numeri degli arrivi non li hanno smentiti, cogliendoli persino di sorpresa. “Poeti provenienti da Viareggio, Milano, Varese, Treviso Modica, Legnano, Reggio Calabria, Venezia, Ascoli Piceno, Roma, Napoli, Firenze, Messina, Livorno, Ragusa, Trento, Palermo, Avezzano, Salerno, Torino, Catania, Civitanova Marche, Trapani, Ferrara, Trieste, Foligno, Taranto, Siracusa, Palazzolo Acreide, Troina, Bologna, Cosenza, Massa Carrara, Caserta, Caltanissetta, San Cataldo, Crema, Castellammare di Stabia, Cuneo, ma anche Durazzo e Berlino“. L’addetta stampa Caterina Aletti rivela che “gli iscritti sono stati oltre 4.800, il numero più alto finora registrato al concorso”. Le precedenti 14 edizioni de “Il Federiciano” si sono svolte tutte a Rocca Imperiale, scenografico comune calabrese di 3 mila abitanti al confine con la Basilicata, dove ha sede la Giuseppe Aletti editore” che ha inventato l’iniziativa. Promuovendone anche tantissime altre. Solo nel 2023 ha organizzato: Parole in fuga, XV concorso internazionale di poesia inedita”; il “VII Premio letterario internazionale al femminile Maria Cumani Quasimodo“; il “Concorso internazionale di poesia inedita Isola di Stromboli; il “IV Premio internazionale Dostoevskij; il “IX Premio internazionale Salvatore Quasimodo, riservato ai testi inediti ed editi di poesia e narrativa, saggistica, teatro, musica”; il “XX Concorso di poesia inedita, Tra un fiore colto e l’altro, poesie d’amore“. E l’estemporanea poetica ad Augusta, appunto, che Di Mare ha annunciato “costituirà idealmente una nuova tappa dei paesi della poesia“.

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Largo della Poesia in via San Giuseppe, antica strada del “cassario” fra la Matrice e il castello.

“Augusta”, la poesia vincitrice di Marina Enrichi Cariolaro (foto Fb).

Nell’amena Rocca Imperiale, borgo medievale “dove i versi si leggono sui muri“, le strade sono state costellate di pannelli con le poesie degli esordienti vincitori. Immortalate accanto a versi di “nomi altisonanti quali Ferlinghetti, Jodorowsky, Mogol, Giancarlo Giannini, Fabrizio Moro, Franco Arminio, Alda Merini, Dacia Maraini, Gianluca Grignani, Antonella Ruggiero, Davide Rondoni e tanti altri”, racconta il comunicato della casa editrice. L’amministrazione augustana intende seguire la stessa strada. Iniziando dall’arteria “che univa la chiesa Madre e il castello svevo dell’antica città, che oggi si chiama San Giuseppe ma un tempo era la via del Cassero o cassario”, spiega l’assessore Pino Carrabino. Aggiungendo che “ogni stele, realizzata dal ceramista Orazio Costanzo, ha un design personalizzato con simboli e segni della tradizione federiciana: costituirà un’antologia a cielo aperto, nel contesto di un itinerario che mira alla valorizzazione della città, e del suo patrimonio materiale e intangibile”. La fortezza è inaccessibile per restauri infiniti e i relativi scavi archeologici frettolosamente ricoperti, non potranno mai chiarire se davvero è una città “nata per la felice intuizione dell’imperatore Federico Secondo“, oppure è più antica di 15 secoli. Ma anche così, è indubbio che il boom de “Il Federiciano” edizione corrente ha beneficiato di un effetto tutto augustano. Fra i partecipanti ha probabilmente pesato l’immagine di comune sul mare col più grande castello di epoca federiciana, nel cuore del litorale siciliano col maggiore appeal turistico. “Sei due porti appaiati, ciminiere diffuse fra coste selvagge”, ha vergato la padovana Marina Enrichi Cariolaro, col componimento Augustavincitore del primo reading poetico di venerdì pomeriggio.

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Città all’altezza della sfida organizzativa con serate a tema e servizio navetta del Comune.

Largo dei Poeti (foto Fb).

Se i “poeti federiciani” – come amano definirsi- hanno trovato chiusi i maggiori siti culturali, in compenso la macchina dell’accoglienza si è dimostrata all’altezza. Vista l’affluenza, il Comune ha “messa a disposizione una navetta con partenza dall’hotel Capo Campolato, quindi raggiungerà l’hotel Cavalera, hotel Villa dei Cesari, Krinò rooms”. L’impeccabile organizzazione non ha trascurato nemmeno la convivialità. Una “cena poetica” e una “cena di gala”, con menù a base di pesce e riservate agli iscritti, sono state organizzate a Villa dei Cesari. Per le poesie da comporre seduta stante, anche se quell’ottima cucina sicuramente ispira, la Aletti editore ha scelto però location più tradizionali. Una “gara poetica” con composizioni seduta stante “passeggiando per le vie della città”, redatte su “tracce tematiche” pubblicate all’ultimo momento su Facebook, il 25 agosto ha aperto la tenzon cortese. Sabato pomeriggio, tutti al municipio per muovere “in corteo verso l’inaugurazione delle maestose stele poetiche in ceramica, che daranno il via alla nascita del Paese della Poesia“. Addossate alla facciata laterale dell’Annunziata, tre pannelli riproducono i testi delle sei poesie vincitrici del concorso, e nell’occasione beneficiano della magistrale declamazione dell’attrice augustana Mariapaola Tedesco. A firmare i componimenti sono Francesco Schettini, Laura Cecchetto, Monica Calabrese, Angela Potenza, Luca Binettoni e Cosimo Marulli. Ma nessuno di loro deve essere fra i 1.400 arrivi turistici accreditati dal concorso, perché alla scopertura dei pannelli non ci sono. Gli altri murales ceramici hanno i versi di Salvatore Quasimodo, vincitore del Nobel 1959, e quelli “dell’accademico emerito Hafez Haidar già candidato al premio svedese. Non mancano le poesie dello stesso “maestro Giuseppe Aletti, formatore di scrittura poetica e poeta, conosciuto anche all’estero, in Georgia, e in Iran, Marocco e altri paesi arabi, dove le sue opere sono disponibili nelle rispettive lingue”. Nel curriculum figura anche come “ideatore del primo video corso di scrittura poetica mai realizzato in Italia ‘La Nuova Era della Poesia‘ che contiene il rivoluzionario Metodo Aletti“.

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La “invasione poetica” nelle piazze del centro storico trova chiusi il museo e tutti i siti culturali.

“Invasione poetica” all”antico mercato (foto Fb).

Inaugurato il primo muro della Poesia, con la diretta di Webmarte che ha coperto l’intera manifestazione, “a quel punto – preannunciava il comunicato anticipando gli eventi – il largo corteo si divide in tre grandi gruppi, che raggiungono ciascuno una propria piazza per partecipare al reading in contemporanea su piazza Duomo, piazza Castello e piazza Mercato, con l’occupazione pacifica del centro storico da parte dei poeti. Ed è questa una rivoluzionaria novità rispetto alle precedenti edizioni, che dà luogo a un raduno poetico di dimensioni imponenti”. Concluso il tour nelle piazze dove tuttavia sono chiusi il museo della piazzaforte (a cui nessuno ha chiesto un’apertura straordinaria), il convento di San Domenico e la fortezza federiciana (oggetto di ristrutturazioni infinite), il programma poetico si esaurisce domenica pomeriggio, col reading al municipio. Quello turistico invece con la “festa di chiusura” a Baia dei Cesari per il “giro pizze & pizzoli a bordo piscina”. Per vedere pubblicate le proprie opere, tuttavia, i poeti dovranno attendere fine anno. Quando l’editrice ha annunciato l’antologia 2023 de “Il Federiciano, l’unico concorso che dà l’eternità”, come sottolinea il bando per l’iscrizione. “La Aletti Editore realizzerà il volume antologico con le poesie degli autori che parteciperanno al concorso che rimarrà negli annali. Una poesia per ogni autore che testimonierà questa edizione straordinaria del premio. L’eventuale pubblicazione nel volume avverrà solo per gli autori che desidereranno riceverla, e comporterà l’impegno all’acquisto di sole tre copie del suddetto volume”. Il costo del libro, fa sapere l’ufficio stampa, si aggirerà intorno i 20 euro. Ma godrà dell’introduzione critica del professor Haidar e di Alessandro Quasimodo, figlio del Nobel e “sempre presente in tutte le edizioni del premio” – compresa l’attuale – oltre che di moltissime altre simili iniziative poetiche. La prefazione alla raccolta la curerà Giuseppe Aletti, ovviamente, “considerato un punto di riferimento per la poesia in Italia. La sua raccolta “I Decaduti” è stata scelta dalla Casa della Poesia del Marocco per essere tradotta e pubblicata in arabo, ed è già disponibile in Egitto l’edizione cartacea, la stessa sarà presentata presso l’università di Casablanca“. Carrabino conclude che “il Premio nella nostra Augusta diventa pertanto la naturale sede in continuità con l’opera di Jacopo da Lentini, funzionario alla corte di Federico II di Svevia e noto esponente della Scuola Poetica Siciliana“. E’ un “allargamento” storico e letterario opinabile, questo del titolare alla Cultura augustana, ma forse per l’occasione si è concesso una innocua licenza poetica.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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