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Sicari e Lidl, ok a altri discount:”Salvare Augusta da manicula larga”

AUGUSTA – Via libera a un nuovo centro commerciale al posto dell’ex falegnameria industriale “Sicari“, di cui è comproprietario l’omonimo assessore vicino a essere sostituito in giunta. Alleanza con la Lidl nella guerra alla Regione davanti al Tar, per il suo no al supermarket davanti il cimitero. Fattivo incoraggiamento a un “Ecoparco” con anfiteatro per spettacoli all’ingresso di Brucoli, contornato da “unità immobiliari” varie. Nella “Città dei due porti” e dei discount tornano i vecchi tempi della “manicula larga”. Il copyright dell’esaustivo giudizio sulla politica dell’amministrazione Giuseppe Di Mare, appartiene a Enzo Parisi. Ma l’opinione del portavoce di Legambiente è condivisa in pieno pure da Punta izzo possibile, Piano terra e Rinnova Augusta. Queste associazioni ecologiste riunite nel coordinamento Salvare Augusta, il 14 luglio, hanno incontrato la stampa per denunciare il sistematico aggiramento dei vincoli urbanistici. Sia di quelli imposti dalla Soprintendenza nell’era pre-centrodestra a Palazzo d’Orleans, quando a dirigerla venivano mandati archeologi e non architetti. Sia di quelli ribaditi da un governo regionale che certamente non si distingue per massimalismo ambientale, vista la contestata sanatoria per le case costruite a meno di 150 metri dal mare.

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Niente Puc e Zone speciali: no Regione al camposanto supermarket, il Comune impugna.

Il viale dei cipressi all’ingresso camposanto storico, a destra il terreno per il nuovo Lidl.
in copertina da sinistra: Gianmarco Catalano, Enzo Parisi, Andrea Tringali .

Ma se il presidente Renato Schifani forse vede le ville abusive fronte spiaggia come futuri b&b, al suo assessorato regionale Attività produttive probabilmente non devono essere convinti che un supermercato vista camposanto, possa giovare alla promozione turistica del SeeSicily. Così, il 24 gennaio hanno archiviato la richiesta di costruire un Lidl proprio accanto al viale dei cipressi, dove fra l’altro si accede alla parte storica-monumentale. “La zona prevista per l’insediamento della grande struttura non è rispondente alla zona specialistica prescritta dal Dpreg 165/2000, trattandosi di zona F deputata alle realizzazione di strutture attinenti al pubblico interesse“, scrivono nella nota inoltrata al Comune. Con argomenti che dovrebbero mettere una pietra tombale non solo sul progetto più vicino alle sepolture, ma pure su tanti altri. Perché in quelle righe che la giunta comunale ha deciso di impugnare davanti il tribunale amministrativo di Catania, c’è una bocciatura “preventiva” su qualunque altro Ipermarket dovesse arrivare all’approvazione di Palermo. Scrivono infatti che “la potestà di evadere le istanze afferenti la grande distribuzione, pur nella perdurante assenza del Piano urbanistico commerciale, non esime l’amministrazione dal rispetto della legge regionale 28/1999″. Secondo la quale, si possono “autorizzare insediamenti commerciali nelle zone specialistiche deputate, anche previe variazioni del piano regolatore“.

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A Brucoli un “Ecoparco” con negozi e anfiteatro per spettacoli, Catalano: è zona tutelata.

Il parcheggio pubblico di Brucoli, l’Ecoparco sarà adiacente la strada che confina.

In pratica, la Regione avverte che se non c’è un Puc, bisogna almeno individuare le aree dove fare i centri commerciali. Anche a costo di far modificare i Prg dai riottosi consigli comunali, rinunciando alle agevoli autorizzazioni date dalle docili giunte municipali. “Eppure li avevamo avvisati”, dice Gianmarco Catalano. Notificando il successivo avvertimento che “l’anfiteatro in cemento armato che si vuole fare a Brucoli, con parte della cavea scavata nel terreno lungo la strada d’accesso alla frazione turistica, cozza col divieto di alterare la morfologia dei luoghi sottoposti a tutela di livello 2″. L’ambientalista si è fra l’altro dovuto impegnare in un lungo braccio di ferro, per avere accesso agli atti del “camposanto supermarket” e valutarne la compatibilità ambientale. Salvare Augusta chiede di “aprire subito la obbligatoria fase di partecipazione pubblica, alla redazione dei nuovi strumenti urbanistici, a partire dal Pug per finire al Piano utilizzo demanio marittimo“. Parisi fa notare che “il Pudm è stato approvato a marzo, tuttavia ancora non è stato pubblicato l’avviso per le osservazioni, mentre l’incarico per redigere il Puc risale al settembre scorso ma non si hanno notizie”. Il coordinamento ambientalista sta attento a non passare per il comitato del no a tutto, spiegando che “l’obiettivo non impedire gli investimenti bensì arrivare al consumo di suolo zero“. Cioè “avviare una politica urbanistica di rigenerazione urbana, che recupera da un’altra parte le aree verdi sottratte dalla nuova edificazione”. Oppure ricostruisce o riconverte quello che già c’è. Come il caso appunto del permesso di costruire convenzionato”, accordato il 7 luglio a una Srl di Noto per trasformare l’ex falegnameria Sicari in un supermercato.

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Via libera da giunta a convertire in supermercato il capannone dismesso dell’assessore.

Il murales donato da Rotaract e Interact per abbellire il muro di cinta della ex falegnameria Sicari.

Il progetto prevede la “demolizione parziale e cambio di destinazione d’uso da artigianale a commerciale“. Con tanto di “aiuole a verde piantumate con prato, cespugli, alberi a medio e alto fusto, atti a mitigare le aree a parcheggio e di servizio”. Tuttavia non è dato sapere se il Comune la considera una “compensazione” del suo palmeto che vuole estirpare al Palajonio, per sostituirlo con un McDonald’s. Quello che si sa è che il 12 ottobre il Cga dovrà pronunciarsi sulla sentenza del Tar di Catania, favorevole al fast food. Nelle motivazioni dava ragione all’amministrazione sulla interpretazione estensiva per le zone F, che l’assessorato regionale invece non ha affatto condiviso. Il discount affittato dai Sicari comunque non c’entra, perché è ricavato dalla falegnameria industriale dismessa. Semmai la questione è che il problema del Puc e delle Zone speciali mancanti viene deliberatamente ignorato dagli amministratori, anche dopo che la Regione lo ha sollevato. Approvando un nuovo centro commerciale 7 mesi dopo l’alt arrivato da Palermo, e due mesi dopo aver appellato al Tar lo stop al supermarket davanti il cimitero, distante poche centinaia di metri da quello co-locato dall’assessore. Nell’udienza del 18 ottobre, l’amministrazione sarà al fianco della Lidl, e della Srl di Catania che ha impegnato il terreno confinante col viale del camposanto. Una decisione presa dalla giunta il 4 maggio, “al fine di rappresentare le ragioni dell’Ente”. Adottata “con voti unanimi” in una riunione dove mancava solo la vicesindaca, Tania Patania. La deliberazione fa storcere il naso a Catalano:“Non si può gestire l’Ente come se fosse un’azienda“.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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