Augusta, caos sulle aree verdi. Utc: piano Asi mai recepito, vige il Prg 1973 ERROR404.ONLINE di Scritto giovedì, 25 Novembre, 2021 21:15 AUGUSTA – E’ vero che il Piano regolatore Asi del 2008 sia vincolante per i Comuni del comprensorio industriale, ma siccome Augusta non l’ha mai formalmente recepito pur facendo parte del Consorzio, allora si applica il Prg comunale del 1973. E’ la studiata risposta arrivata dall’amministrazione sulla vicenda dei certificati di destinazione urbanistica, che l’Ufficio tecnico avrebbe rilasciato su aree verdi da trasformare in insediamenti industriali. A fare scoppiare il caso è stata una lettera aperta protocollata dall’ex sindaco Carmelo Tringali, e indirizzata a consiglieri e amministratori. Il documento avanza dubbi nell’applicazione di norme vecchie mezzo secolo per rilasciare certificazioni di zone produttive, su aree che pianificazioni più recenti classificano invece a esclusivo uso agricolo. La replica a quei rilievi arriva il 24 novembre dall’assessore Giuseppe Tedesco, con un comunicato al redattore dove parla di “profondo stupore per il tenore dell’articolo“. La vicenda è stata infatti raccontata su queste colonne il 18 novembre, dopo che una richiesta di chiarimenti al titolare dell’Urbanistica era rimasta senza esito. PER APPROFONDIRE:Augusta: parchi solari in aree verdi, il ‘mistero’ piano Asi vigente al Comune Vecchie norme per nuovi insediamenti industriali, Tedesco: profondo stupore per tenore dell’articolo. Il consigliere comunale, da poco cooptato in giunta con gli ex carrubbiani di Passo avanti per Augusta, premette che la sua nomina risale al 6 novembre. “Trattandosi di una missiva datata 15 ultimo scorso, dissento dall’affermazione assolutamente tendenziosa che vi sia stata alcuna interlocuzione intercorsa fra il sottoscritto e Tringali“, scrive Tedesco. Una puntualizzazione sorprendente, considerato che l’articolo non conteneva alcun cenno su “interlocuzioni” fra i due. La rettifica prosegue aggiungendo che “l’orientamento è stato sin da subito evidente essere all’insegna delle disponibilità e della chiarezza, nei confronti delle aspettative del cittadino“. Ancora una volta fornendo precisazioni su temi completamente estranei alla cronaca pubblicata. Altrettanto singolare appare la necessità dell’assessore di “ribadire la mia disponibilità e dell’amministrazione tutta, a interloquire e dialogare così come sempre dimostrato nelle azioni e nei fatti”. Per quanto riguarda la sostanza delle contestazioni, il documento si affida invece a un “chiarimento tecnico-normativo da parte del Settore“. Ed è proprio con questa delucidazione che la storia assume risvolti paradossali. PER APPROFONDIRE: Augusta, per la giunta Di Mare è tempo di Pasqua Urbanistica replica a ex sindaco Tringali: adozione Piano Asi non ha immediati effetti diretti sui privati. Giuseppe Tedesco. “Tringali si interroga sul ‘mistero’ delle norme urbanistiche 1973 prevalenti su quelle del 2008“? La risposta dell’Ufficio tecnico è che le uniche vigenti sono le più vecchie, perché quelle recenti non sono state ratificate dal Comune. Il quale fa parte del Consorzio che le ha adottate, ma negli anni si è guardato dal recepirle. L’Urbanistica riconosce che “i Piani Asi, una volta approvati, determinano in capo all’Ente locale un puntuale obbligo di adeguamento dei rispettivi strumenti urbanistici“. Tuttavia, ciò “non (ha) anche effetti immediati e diretti in ordine all’attività edificatoria dei privati“. Cioè i vincoli sono vigenti, l’amministrazione è obbligata a tenerne subito conto, ma fino a quando non agisce di conseguenza ogni pezzo di terra può essere utilizzato come se non ci fossero. Forse qualche studente di Giurisprudenza storcerebbe il naso, ma il Settore è sicuro di quanto afferma. Appellandosi a una sentenza della Cassazione datata 1996, “sino al momento (peraltro doveroso) dell’adeguamento”, le previsioni contenute nel Prg “restano l’unica fonte diretta del vincolo urbanistico nel territorio comunale“. Quindi deve “escludersi ogni automatica sostituzione delle disposizioni dei piani regolatori delle aree di sviluppo industriale, a quelle contrastanti dei piani regolatori generali“. PER APPROFONDIRE: Aree Zes di Augusta a macchia di leopardo, Vinciullo: con quale logica? Ufficio tecnico: Comune obbligato a recepire nuova pianificazione ma se disattende si applica la vecchia. Resta aperta la domanda – politica prima ancora che giuridica – sul perché Augusta partecipa attivamente alla pianificazione del comprensorio industriale di cui fa parte, ma poi la disattende nei fatti. O non la impugna, se in qualche modo l’ha subita oppure sono mutate le esigenze di uso del territorio. E’ una responsabilità che attraversa tre amministrazioni comunali, sia pure con tempi e responsabilità diverse, passando persino da una gestione commissariale. Nel mezzo si è trovato un Ufficio tecnico costretto a dare risposte ai privati interessati a fare investimenti, cercandole nella nebbia dei vari Piani urbanistici che si intrecciano fra loro. Alla fine, riguardo le previsioni Asi, il Settore ha ritenuto che “le variazioni apportate non assumono rilievo in quanto il predetto aggiornamento non è stato recepito dal Comune nel proprio Prg”. La conclusione netta sarebbe pertanto che “lo strumento urbanistico Asi aggiornato non trova applicazione”. Questo, nonostante si riconosca che questo rientri fra gli “strumenti primari generatori di un dovere assoluto di adeguamento”. PER APPROFONDIRE: Augusta, urbanistica fai-da-te: pizzeria sul fiordo e piscine da una gebbia Ma col Piano Asi mai ratificato realizzate importanti opere pubbliche non previste nel Prg Calandra. Se il Comune disattende questo obbligo di aggiornamento, sostiene l’Utc appellandosi alla Cassazione del 2001, del Piano regolatore comunale ormai superato resta comunque “la piena operatività“. Ciò, tanto “alla conformazione normativa del diritto di proprietà sui suoli interessati”, quanto “in ordine alla qualificazione delle zone del territorio”. La risposta “in riscontro a quanto asserito da Tringali”, tuttavia apre una serie di questioni. Perché se il vecchio Piano Calandra del 1973 prevale su quelli settoriali successivi e non recepiti, opere pubbliche come il ponte sul Golfo Xifonio sarebbero teoricamente “abusive”. Così come le infrastrutture a terra realizzate a servizio del porto commerciale. La risposta dell’assessore esordiente al vecchio sindaco democristiano forse chiude il caso delle certificazioni urbanistiche, che dovrebbero permettere l’installazione di centrali solari su verde agricolo di rispetto. Ma probabilmente ne apre un altro più strettamente politico, potenzialmente in grado di fare ancora parlare di sè. Vitigni antichi, innovazione moderna: la viticoltura campana guarda al futuro di Rosa Pepedomenica, 15 Giugno, 2025Ricerca, biodiversità e nuove tipologie di passito al centro dell’incontro tecnico di Roccadaspide del progetto Sostevin. Degustazioni e testimonianze tra tradizione e sostenibilità. (Roccadaspide – Mercoledì 11 giugno 2025.) Si è tenuto… Roma Caput Mundi, ancora di più nell’anno del Giubileodi Antonella Dell’Ortogiovedì, 12 Giugno, 2025Se l’approccio alle nuove esperienze è quello giusto, allora persino sfidare la Roma del Giubileo può trasformarsi in un’impresa possibile. 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