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Pnrr, i treni al porto di Augusta: cattedrale nel deserto da 75 milioni

AUGUSTA – Augusta perde definitivamente una comoda stazione per i treni dei pendolari, ma dal governo ottiene in cambio una “cattedrale nel deserto” a Punta Cugno. E’ la concreta sintesi sull’ultima pioggia di milioni del Pnrr, annunciata da Roma e rilanciata da Enzo Vinciullo come un grande risultato, che darà “lavoro a centinaia di persone sia a tempo indeterminato che determinato”. Si tratta di 75 milioni di euro, che l’ex deputato regionale spiega serviranno “per la realizzazione del collegamento ferroviario del terminal megarese, con il resto della linea ferroviaria nazionale”. Il comunicato diffuso il 29 aprile dal coordinatore provinciale della Lega, dice che i soldi arrivano “grazie al ministro delle Infrastrutture e vicepremier, senatore Matteo Salvini“. E che “sono uno dei finanziamenti più cospicui mai arrivati in provincia di Siracusa“. Ma aldilà degli appalti e subappalti che genereranno, molti operatori portuali si chiedono a cosa serviranno quelle opere faraoniche per la movimentazione merci, in un porto che ha già rinunciato a diventare un hub container per il Mediterraneo centrale. Fra l’altro si tratta in gran parte di piazzali per il carico che si trovano fuori dal perimetro del porto commerciale, creando a quest’ultimo il problema dell’ulteriore collegamento con le banchine. Piattaforme ferroviarie difficilmente riconvertibili ad altri usi, per le quali i fondi erogati fra l’altro nemmeno bastano.

Collegamento ferroviario di Punta Cugno: il finanziamento copre meno del 70 per cento dei costi.

Il finanziamento, previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza sotto il governo Mario Draghi, oggi non copre nemmeno il 70 per cento dell’opera progettata. Lo mette nero su bianco Rete ferroviaria italiana, nella convenzione firmata il 13 aprile scorso con il commissario straordinario, il ministero e l’Adsp del Mare di Sicilia orientale. Il documento avverte che “a seguito degli incrementi dei costi delle materie prime intervenuti, l’importo dell’investimento stimato a tariffe 2021 in 75 milioni, risulta stimato a tariffe 2023 in 110 milioni di euro”. Un particolare che tuttavia non smonta l’entusiasmo del dirigente leghista, impegnato nella difficile campagna elettorale per il nuovo sindaco di Siracusa. “I lavori hanno l’obiettivo precipuo di completare il Core network delle reti transeuropee di trasporto, la cui normativa è oggetto di revisione a Bruxelles“. Vinciullo avverte che questo controllo europeo “non bisogna dimenticarlo, assolutamente”. E si affida “all’onorevole Annalisa Tardino, componente della commissione Trasporti al Parlamento europeo, il compito di vigilare per assicurare il mantenimento di Augusta quale porto principale del Mediterraneo“.

Vinciullo plaude alla Lega per lo scalo commerciale cha prende più fondi del by pass in Borgata.

Il comunicato di Vinciullo conclude volando alto. “È chiaro che, una volta realizzata l’opera, il porto sarà non solo al centro degli scambi euro-mediterranei, ma di tutto il mondo, realizzando così una straordinaria intuizione del grande Camillo Benso conte di Cavour“. Cosa abbia intuito il nobile torinese, che nel XIX secolo fu il protagonista dell’allargamento del Regno di Piemonte all’intera penisola italiana, sicuramente lo sanno gli storici. Agli operatori portuali del XXI secolo restano invece le perplessità, su un collegamento così dispendioso per il chilometro e mezzo che divide Punta Cugno dalla ferrovia. Che fra l’altro, oltre a essere ancora a binario unico, attraversa gallerie progettate per i vecchi carri merci. Le dimensioni potrebbero quindi non consentire la movimentazione dei moderni container. Curiosamente, sono notevolmente inferiori i costi previsti per il by pass che cancella l’attraversamento dei treni dalla Borgata, e manda definitivamente in pensione la vecchia stazione Belle epoque. E’ infatti di 66 milioni di euro – pure questi del Pnrr – lo stanziamento per il passante ferroviario e la nuova fermata “Città di Augusta“. A differenza di quella umbertina, che ora tiene in esercizio solo la storica pensilina per i passeggeri, la stazione del Secondo millennio sarà fuori città. E di molto.

Rfi ha chiesto 66 milioni per passante della ferrovia cittadina ma i costi sono già lievitati a 100.

La scheda riepilogativa di Rfi illustra che “il tracciato della linea è formato da una serie di curve e controcurve, che hanno permesso di avvicinare la ferrovia al nucleo storico della città costituito dall’isola delle Palme, prima isola minore della Sicilia per numero di abitanti”. Per cancellare il gomito ferroviario che attraversa il Monte e le saline della Borgata, il nuovo tratto tira dritto da Punta Cugno a Brucoli. I nuovi binari inizieranno proprio a ridosso del porto commerciale, e passeranno a ovest del parco Hangar, per riallacciarsi alla strada ferrata grosso modo all’altezza del carcere di Brucoli. Lungo questo percorso, che si snoda fra campagne e capannoni industriali, sorgerà “una nuova stazione ubicata fuori dal centro abitato, ma in zona di nuova espansione”. Sarà quindi in un’area che col bel tempo è faticosa da raggiungere a piedi, e col maltempo diventerà inaccessibile per gli allagamenti davanti il distributore Esso. I pendolari comunque potranno ancora usare il treno per un pezzo. Perché anche questi 66 milioni erano calcolati sul prezziario 2021, per cui ora ne servirebbero quasi 100.

Pnrr, tanto per spendere: ferrovia inutile, stazione fuori mano, mobilità green senza piste ciclabili.

Per il by pass ferroviario il problema costi-benefici è comunque tutto da discutere, perché il sacrificio di una stazione accessibile verrebbe compensato dalla Borgata liberata dal passaggio a livello. Con la possibilità aggiuntiva di poter realizzare una pista ciclabile sul vecchio tracciato, che si snoda su un percorso molto suggestivo, lungo le saline dove sostano i fenicotteri rosa. Il coordinamento delle associazioni ambientaliste, Salvare Augusta, ha già avanzato una richiesta. Ma la proposta è stata accolta dal silenzio, nonostante l’amministrazione cerchi di incentivare la mobilità green, sostenendo i privati che affittano monopattini elettrici e bici a pedalata assistita. All’ultima inaugurazione di una ditta che li noleggia – insieme a autoveicoli, scooter, moto, veicoli commerciali, elettroutensili, pulizia, giardinaggio, tecnica di misurazione, cantieristica, eventi” – è intervenuto personalmente il sindaco Giuseppe Di Mare, con tanto di fascia tricolore e convocazione della stampa partita direttamente dall’ufficio di Gabinetto. Discorso diverso è invece il collegamento con lo scalo commerciale, progettato da Rfi come “adempimenti per i porti Core, in ottica di possibile sviluppo del traffico merci“. Innanzitutto perché il finanziamento è insufficiente, perciò rischia di lasciare incompiuta un’opera che già appare inutile. E infine occorre considerare che la nuova governance Adsp, parlando recentemente del transhipment al consiglio comunale, con involontaria e preveggente ironia aveva esplicitamente detto che “è un treno perso”.

PER APPROFONDIRE: Augusta, niente più porto hub: sarà il terminal container di Catania
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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