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Augusta, commercianti non temono Tari: sit in unisce solo dissenso

AUGUSTA – Il dissenso all’amministrazione Giuseppe Di Mare esce da Facebook e si affaccia in piazza per la prima volta. In 250, secondo le stime della questura, hanno partecipato al sit in contro il caro tasse comunali organizzato l’11 settembre davanti il municipio. Una manifestazione promossa dal comitato Tutti per Augusta e sostenuta dall’opposizione consiliare al completo, insieme a partiti e movimenti politici, oltre a diverse associazioni della cittadinanza attiva. Assenti invece le organizzazioni di commercianti e artigiani, che si riteneva fossero le più colpite dagli aumenti della Tari, diventata la “bolletta-bandiera” per coagulare nel mondo reale il malcontento montante in quello virtuale dei social. Evidentemente le attività commerciali e artigianali hanno assorbito i forti rincari della spazzatura, meglio di quanto hanno potuto fare le famiglie numerose che vivono di stipendio, e non possono scaricare su prezzi e tariffe l’incremento delle spese. Così la protesta pacifica ha annacquato l’originaria caratteristica rivendicativa dalla quale era nata, per diventare nei fatti la conta politica e sociale di una futura alternativa all’attuale sindacatura. E sotto questo aspetto il raduno di protesta è riuscito, anche se non era questa l’intenzione dichiarata dei promotori.

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copertina, sopra e sotto senza didascalia: momenti del sin in sul caro tari.
Giancarlo Triberio, Pippo Gulino, Milena Contento.

A figura simbolo dall’opzione B allo squadrone Di Mare, allestito dopo il rimpasto in giunta, è assurto Pippo Gulino. Il popolare ex sindaco si è rivisto in una manifestazione di piazza, dopo il ballottaggio perso mentre era in isolamento per il Covid. Un ritorno fra la gente fugace, ma significativo per dare il sigillo al suo gruppo consiliare con l’ex assessora Milena Contento e il capogruppo Pd, Giancarlo Triberio. Il quale ha potuto inoltre contare pure sulla presenza del segretario cittadino, Luca Vita, e del dirigente Giambattista Totis. Oltre quella collaterale dei sindacalisti Cgil, con l’ex responsabile provinciale dei chimici durante l’autunno caldo nel Petrolchimico, Piero Mantinei. La segretaria Lorena Crisci per l’occasione ha chiuso gli uffici della Camera del lavoro, per consentire ai dirigenti la partecipazione in piazza Duomo. Molti pure gli attivisti e gli ex amministratori arrivati a supporto del gruppo 5 Stelle, presente con i consiglieri Roberta Suppo e Uccio Blanco, insieme all’indipendente Ciccio La Ferla. Per l’occasione si è rivisto nella comitiva di supporter grillini anche il consigliere Federico Palazzotto, che aveva lasciato i pentastellati per fare da stampella alla maggioranza quando era alle prese col numero legale.

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Roberta Suppo.
Mariada Pansera e Lorena Crisci.
don Palmiro Prisutto.

Il sit in del malcontento è stato occasione per il debutto in piazza di Sud chiama Nord del vulcanico Cateno De Luca, rappresentato in città dallo chef Marco Bertoni, che pare pronto a esordire sulla scena in maniera più strutturata. Con tanto di segreteria cittadina e magari col sovrappiù di qualche consigliere, secondo quanto sperano gli oltre cento tesserati che questo partito outsider si accredita. E per restare in area autonomisti, alla Matrice si è affacciato Seby Pustizzi, che il Mpa pare vorrebbe alla guida della costituenda segreteria cittadina. Segnale che il partito del sindaco-onorevole Peppe Carta non vuole trascurare l’altra città che non sta allineata a Di Mare? Perché al netto della massa rimasta a casa, magari per non irritare gli stizzosi padroni del vapore, se si contano certe presenze – tutte a sedicente “titolo personale” – di materiale elettorale ce n’è. Don Palmiro Prisutto ha lasciato l’eremo dove l’arcivescovado l’ha confinato, in attesa di trasferirlo discretamente quando l’attenzione popolare sarà concentrata altrove, ed è tornato davanti al sagrato che l’ha visto protagonista di molte battaglie. Una presenza dal profilo basso, questa del famoso prete-simbolo della lotta all’inquinamento, lasciando i toni alti al comitato Stop veleni. La cui portavoce Cinzia Di Modica si è fatta decisamente sentire, anche senza l’ausilio del megafono.

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Guido Mendola e Giuseppe Tringali.
Cinzia Di Modica.

A rappresentare l’ecologismo più a suo agio nelle piazze che nei Palazzi quando ne ha avuta l’occasione, c’è l’ex grillino ed ex assessore Omar Pennisi, portavoce di Rinnova Augusta. A rappresentare l’ambientalismo più politicizzato a sinistra c’è Andrea Tringali, presidente di Piano terra. Per quello orientato a destra c’è Mariada Pansera, già dirigente del circolo Fratelli d’italia prima di lasciare la carica incompatibile con la presidenza di Archeoclub. E poi tanti altri, magari altrettanto rappresentativi, in un vai e vieni che fa sfuggire qualcuno (o qualcosa) di significativo anche al cronista più attento. Perché aldilà degli striscioni graffianti, il sit in ha davvero avuto il carattere della spontaneità. I portavoce Guido Mendola e Giuseppe Tringali sono riusciti a mantenerlo nel solco della manifestazione indipendente, senza far mettere ad alcuno bollini di appartenenza. La rabbia per il caro bollette c’era, ma più nei limiti della vivace lamentela che della protesta collerica. Non è mancato nemmeno il solito coro al palazzo municipale sbarrato, con rituale invito al sindaco di scendere da un ufficio probabilmente vuoto. Dopo due ore l’assembramento si è man mano sciolto, e sono stati arrotolati gli striscioni, fra i quali qualcuno molto salace. Ma almeno uno l’hanno lasciato volutamente nel cassetto, quello già abbozzato col profilo di Pinocchio.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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