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Augusta, discarica Gespi nell’area per espansione grande industria

AUGUSTA – Usare la destinazione urbanistica di un terreno agricolo destinato all’espansione della “grande industria”, per realizzare una semplice discarica di ceneri industriali prodotte nel vicino inceneritore Gespi. E andare a sbattere sul sostanziale altolà del Tar di Catania, ma non del Comune di Augusta dove verrebbe installato l’ennesimo impianto a rischio inquinamento. Si riaccende la polemica ambientalista sul progetto in contrada Marcellino presentato dalla Log service, una Srl satellite del gruppo che possiede gli altiforni di termodistruzione a Punta Cugno. Ad alimentare la polemica è Natura sicula, con un comunicato stampa del 15 maggio dove contesta che non c’è “ancora nessun parere” contrario dall’amministrazione comunale. Il documento è stato diffuso il giorno dopo la Conferenza dei servizi indetta dalla Regione Siciliana, nella quale è saltata fuori la sentenza del tribunale amministrativo che alimenta i dubbi sulla compatibilità con il piano regolatore vigente nell’area. Tanto che l‘Istituto regionale sviluppo attività produttive si è rifiutato di esprimere parere, su una zona F destinata all’espansione delle industrie esistenti oppure all’insediamento di nuove industrie, che occupino ciascuna una superficie non inferiore a 7 ettari“. Mentre la proposta in esame non arriva neanche a 3 ettari.

Irsap nega parere a Log service: non ha dimostrato requisiti richiesti da destinazione urbanistica.

Già nel luglio 2022 l’Irsap aveva domandato alla Log service di dimostrare il possesso dei requisiti, necessari a essere considerata Grande industria“. La Srl aveva aggirato la questione rivolgendosi direttamente al Tar, per chiedere l’annullamento. Sia di quella nota dove la Regione aveva “chiesto alla società ricorrente la dimostrazione del possesso dei requisiti che ne determinano la dimensione di grande industria”, sia di quella del successivo settembre dove “si riscontra il mancato ricevimento della documentazione richiesta a comprova del suddetto requisito”. Ma lo scorso marzo i giudici amministrativi hanno dichiarato il ricorso improcedibile, per sopravvenuta carenza di interesse”. In sostanza, una possibile modifica al Prg Asi avrebbe reso inutile esprimersi sull’argomento. Infatti, scrive Natura sicula, la Commissione tecnica specialistica aveva rilasciato un “parere intermedio”. Nel quale “il progetto presentato dovrà essere approvato in variante: variazione da area Grandi industrie ad area Trattamento rifiuti“. Nell’attesa di questa eventuale modifica, la vigente pianificazione urbanistica ha impedito al locale ufficio regionale di pronunciarsi. Una parziale riscrittura del piano regolatore dell’Area sviluppo industriale di Siracusa, ad hoc per il terreno della nuova discarica, che gli ambientalisti temono diventi una formalità. 

Natura sicula: il sindaco rimesta nel manico, chiede divieti poi impugnabili con successo.

sopra, la mappa progettuale della discarica ceneri Gespi.
copertina, le destinazioni urbanistiche del piano Asi.

Il comunicato racconta infatti che “il sindaco Giuseppe Di Mare si è riservato di esprimere parere ed eventuali prescrizioni, dopo aver preso conoscenza dei pareri di tutti gli enti coinvolti”. In sostanza l’associazione ecologista fa intravedere il disegno dell’amministrazione di nascondersi dietro la burocrazia regionale, anonima e più “sensibile” alle stanze palermitane del potere, per dare un via libera che in loco è politicamente pesante. Non solo per la diffusa contrarietà popolare a insediare nuove attività potenzialmente inquinanti, in un’area Sito di interesse nazionale ancora da bonificare. Ma anche perché il progetto da 150 mila metri cubi di scorie, per le quali sono state chieste deroghe da 3 a 9 volte i limiti di legge su cinque sostanze nocive, va a beneficiare una società sponsor delle stagioni concertistiche comunali. Il primo cittadino ne è consapevole, a un anno dalle elezioni dove conta di fare il bis. Perciò avrebbe dichiarato che “per il Comune è fondamentale che la società sarà impossibilitata a richiedere voltura della gestione, da ‘conto proprio’ a ‘conto terzi’, ovvero modificare la destinazione dei rifiuti”. Secondo Natura sicula è più una furbata che un’imposizione di paletti. Nel comunicato fa notare che “non sarebbe giuridicamente vincolante alcuna prescrizione, volta a vietare la voltura della gestione della discarica in favore di terzi, né a escludere l’abbancamento di rifiuti provenienti da altre parti d’Italia“. La giurisprudenza sul tema è chiara e consolidata, perciò un ricorso al Tar avrebbe esito scontato.

“Amministrazione pronta al nulla osta, preoccupazioni per il proliferare discariche in area Sin”.

La sensazione è che l’amministrazione comunale sia in procinto di rilasciare il proprio nulla osta al progetto, magari accompagnato da qualche vacua prescrizione“, accusa Natura sicula. Accodandosi ai timori già espressi da Legambiente e Stop veleni, sulla zona industriale nuovamente indirizzata a diventare una pattumiera della nazione. Timori che vanno molto oltre un progetto nato per stoccare in loco, proprio a ridosso dello stabilimento Sasol, le ceneri di Gespi attualmente smaltite in Germania. “Purtroppo non è l’unica discarica in territorio megarese all’esame della Regione, altri impianti per rifiuti speciali vengono proposti nel territorio di Augusta e al confine con Melilli“, rivela il comunicato. Il documento fa sapere che “anche in questi casi le associazioni ambientaliste hanno prodotto e produrranno le proprie osservazioni a difesa del territorio, nell’attesa che il sindaco ne dia notizia ai propri concittadini, e che gli avvisi di consultazione pubblica vengano affissi all’albo pretorio comunale.  Intanto quello di Log service sarà il prossimo mese nuovamente in Conferenza dei servizi, nella quale dovrebbe pronunciarsi pure l’Arpa. Magari fornendo a Di Mare il suo richiesto “approfondimento sul tema che ‘le ceneri prodotte sono tendenzialmente non pericolose’, e sulle condizioni favorevoli sugli aspetti ambientali dell’impatto sul territorio”.

La tabella delle deroghe chieste nel progetto Log service.
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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