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Brundo ignora l’Anticorruzione, Contento in cda Ias: Melilli pronta al ricorso

AUGUSTA – Milena Contento all’Ias, caso chiuso. Oppure no, nonostante l’11 giugno l’assemblea dei soci non abbia annullato alcunché. La vicenda della consigliera comunale di Augusta, nominata nel cda del depuratore industriale, potrebbe infatti avere una coda. In procinto di dargliela sarebbe il Comune di Melilli, cui non andrebbe giù che il consigliere d’opposizione Pippo Sorbello sieda nel consiglio di amministrazione della Spa. Il ventilato ricorso contro l’oppositore melillese, si trascinerebbe dietro anche la designazione dell’augustana. Che è stata insediata d’autorità dalla presidente della società, Patrizia Brundo, nonostante il giudizio contrario espresso lo scorso aprile dal collegio sindacale. Cui si è poi aggiunto anche quello del referente per l’Anticorruzione. Pareri secondo i quali quella poltrona sarebbe inconferibileai sensi di legge, per chi è amministratore in una città superiore ai 15 mila abitanti. Un’indicazione che la presidenza societaria non ha tenuto in alcun conto, ritenendo la ratifica della nomina una propria competenza esclusiva. Facendosi forte di alcuni pareri legali in tal senso, e dalle diffide ad adempiere arrivate dall’interessata.

Camera di commercio, la consigliera comunale figura già come amministratore della Spa.

Milena Contento.
copertina, vasca Ias (foto sito Spa).

Sulla travagliata composizione della governance per il biologico consortile, ora si rischia che la parola fine sia messa dal tribunale delle imprese. Il quale dovrà innanzitutto pronunciarsi sulle prerogative della presidente Brundo, che ha già riunito due volte il cda con la consigliera contestata di “inconferibilità”. Tanto che il nome di Contento figura regolarmente fra gli amministratori societari registrati alla Camera di commercio. Ma nell’ultima riunione del 28 maggio, non tutto è andato liscio in consiglio di amministrazione. Le osservazioni a verbale sulla valida composizione dell’organo collegiale, hanno infatti costretto la presidenza a chiamare in causa l’assembla dei soci. Fra i quali è la Regione siciliana a fare la parte del leone, con oltre il 65 per cento delle azioni. Ed è proprio dal suo controllato consorzio Asi, che sono arrivate le due nomine oggetto di uno scontro dove le contestazioni legali si intrecciano a ragioni più squisitamente politiche. Lo dimostra il sostanziale disinteresse sulla questione mostrato dalla parte privata del corpo sociale, di cui fanno parte Versalis, Lukoil, Sasol e Sonatrach.

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Presidenza del consortile si prende responsabilità sostenuta da maggioranza azionaria.

Il Comune di Priolo invece concorda con l’orientamento di Brundo. E non potrebbe essere diversamente, considerato che le indicazioni di Contento e Sorbello avrebbero avuto la sponsorizzazione del sindaco priolese Pippo Gianni. Il quale ha comune militanza politica con l’assessore regionale competente, Mimmo Turano. Oltre a essere in predicato di correre alle regionali del prossimo anno, in diretta concorrenza col primo cittadino melillese Peppe Carta. In sostanza è solo l’amministrazione comunale di Melilli a mettersi di traverso, lamentando forzature della normativa. La quale, in effetti, stabilisce che “a coloro che nei 2 anni precedenti siano stati componenti del consiglio di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti della medesima regione, non possono essere conferiti gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico”.

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Melilli, Augusta e le domande ineludibili all’Anac su doppie poltrone cda-consiglio.

Pippo Sorbello

Grazie al sostegno della maggioranza azionaria e al “coraggio” della presidenza, nonostante l’incombente minaccia di ricorsi, il cda dell’Ias va avanti. Con Sorbello, che ne è anche un funzionario dipendente ora in aspettativa. E con Contento, che mantiene pure la poltrona in consiglio comunale. Ma se l’amministratore melillese si trova consigliere di una città che è azionista nella Spa, e tenendosi il seggio sarebbe nel cortocircuito di controllore-controllato, la consigliera augustana resta fuori dal conflitto d’interesse perché il suo Comune non fa parte della società. Già quando a marzo era arrivata la sua designazione da parte dell’Asi, aveva chiaramente detto che manteneva entrambe le poltrone. Anche se la permanenza a Palazzo San Biagio ora potrebbe essere un po’ più travagliata di quanto immaginava allora. Se l’Anticorruzione del depuratore consortile ha già preso posizione in una direzione negativa, quella della sua amministrazione comunale non può restare inerte se la querelle sbarca nei tribunali. Fino a quando il Palazzo di Augusta eviterà di consultare l’Anac, per sapere se un suo amministratore ha ancora i requisiti necessari per restarlo?

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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