Tu sei qui
Home > ERROR404.ONLINE > Augusta, torna il 25 Aprile ma la Liberazione dalla Guerra fredda è lontana

Augusta, torna il 25 Aprile ma la Liberazione dalla Guerra fredda è lontana

AUGUSTA – Ad Augusta “torna” il 25 Aprile, dopo anni di silenzio delle Istituzioni. Una corona d’alloro verrà deposta lunedì, alle 9, davanti al Milite ignoto. La sobria cerimonia programmata ai giardini pubblici prevede la presenza del sindaco Giuseppe Di Mare, della Camera del lavoro, e degli studenti chiamati a leggere alcuni scritti della Resistenza. Nel Comune che non si sottrae ad alcuna commemorazione vicina o lontana nei secoli, anche la festa della Liberazione torna così a essere celebrata, sia pure a minimo sindacale. In senso letterale, perché è stata la Cgil a farla uscire dal limbo cui l’avevano relegata il Covid, e le ultime amministrazioni comunali. Dopo mesi di interlocuzioni caratterizzate da un ambiguo tira e molla, il sindacato è riuscito a smuovere l’indifferenza di un Palazzo con un occhio molto attento alle candidature regionali nel centrodestra, e troppo preso dai propri equilibrismi politici. Dettati sia dalle diverse sensibilità presenti nella sua maggioranza trasversale, che conta una forte presenza leghista in consiglio e in giunta, sia dalla provenienza ideologica post-missina delle due maggiori cariche istituzionali della città. Alla fine è prevalso il senso super partes richiesto dal ruolo, da parte di amministratori che si fanno un punto d’onore nel rispettarlo, e all’ultimo momento è stata imbastita la scaletta per solennizzare la ricorrenza.

PER APPROFONDIRE: 25 Aprile, Augusta si scorda Bella ciao e la cittadinanza onoraria al Duce

Manifestazione al Milite ignoto e le contraddizioni sulla Resistenza dell’Ucraina.

Il milite ignoto deserto

Alla Villa si svolgerà una manifestazione piccola sotto il profilo strettamente celebrativo, ma dai grandi contenuti intrinseci per il particolare momento in cui si svolge. L’invasione russa in Ucraina, con i suoi sottostanti addentellati imperialisti, ha richiamato alla memoria i nazionalismi del Novecento che hanno partorito due guerre mondiali. Nell’ultima delle quali sono state scritte le pagine di una guerriglia partigiana all’occupazione nazista, che alla fine del conflitto si sono trasformate nel manifesto ideale della resistenza a tutti fascismi. Il contrasto politico-militare fra Nato e Patto di Varsavia, che ha segnato metà del “secolo breve”, sembrava essersi sbriciolato insieme al muro di Berlino. Ma nell’Italia che aveva il Partito comunista più forte dell’Occidente, hanno lasciato il segno i 50 anni di contrapposizioni ideologiche fra filo-sovietici e filo-americani. Il forte europeismo di un Pd erede primogenito di quel Pci, nel variegato mondo della Sinistra non ha soppiantato le innate simpatie verso Mosca, ormai diventate ancestrali e istintive.

PER APPROFONDIRE: Augusta marcia per la pace in Ucraina, a Palazzo la politica resta in guerra

Gli equilibrismi sull’invasione russa del documento congiunto di Cgil e Anpi provinciali.

Una traccia evidente se ne trova nel comunicato congiunto di Cgil e Anpi provinciali, diffuso il 23 aprile per lanciare la manifestazione siracusana. Un documento dove il sindacalista Roberto Alosi fa gli equilibrismi, scrivendo della necessità di “cercare la più ampia piattaforma negoziale possibile e imporla ai contendenti con una grande mobilitazione dell’Europa“. In pratica mettendo sullo stesso piano le ambizioni di Putin e le necessità del governo ucraino, così come fa il portavoce dei partigiani Francesco Randone. Perché quando scrive che “in questo drammatica situazione esplosa nel cuore dell’Europa, avverte l’urgenza di un ritorno al primato della Politica e della Diplomazia come capacità di dirimere i conflitti fra gli Stati, di fatto aggira la questione che entrambe sono arrivate a parlarsi con le cannonate. Per farle smettere con l’azione politico-diplomatica, bisogna accordare a ognuno qualcosa: col risultato sostanziale che, alla fine, chi ha iniziato a sparare finisce per guadagnarci comunque. Così accade che il 25 Aprile 2022 si celebra ricordando i fratelli Cervi e Sant’Anna di Stazzema, ma molti “compagni” si avvitano in sottili distinguo sui crimini di guerra a Bucha e Mariupol; fra l’altro con le identiche argomentazioni addotte sia dai nostalgici repubblichini, che da un regime nazionalista che arresta persino chi alza cartelli in bianco.

Crisci: ricordo lotta partigiana fondamentale per società che rifiuta prevaricazioni.

Lorena Crisci.

Lorena Crisci, la Camera del lavoro si è fatta carico di organizzare il 25 Aprile in una città indifferente, e con una Sinistra spaccata sull’attualità: in quali realtà cittadine ha trovato sostegno e collaborazione?

“Il 25 Aprile è una ricorrenza che trova riscontro sicuramente in chi si riconosce nei valori di una comunità libera e democratica. Sicuramente un sostegno determinante verrà dai compagni della Camera del lavoro, l’associazione Auser, i giovani studenti e di tutti i lavoratori che condividono i nostri ideali di libertà, democrazia e pace”.

Un’amministrazione dove storie e percorsi politici sono in buona parte antitetici ai “compagni”, si è mostrata sensibile al tema festa della Liberazione?

“L’amministrazione comunale intende presenziare. Credo comunque che anche all’interno dell’Amministrazione ci siano sensibilità diverse”.

Questo 25 Aprile è segnato dalla guerra in Ucraina: durante la manifestazione di Augusta ci sarà spazio per la solidarietà al popolo che resiste all’invasore?

“Ci sarà sicuramente spazio per condannare la guerra che porta morte e distruzione al popolo ucraino”.

Sinistra e Anpi sono divisi sul sostegno militare di Ue e Nato al governo Zelensky: è un dibattito che attraversa anche la Camera del lavoro, oppure dirigenza e base sono compatti su una posizione?

“La Camera del lavoro è dell’opinione che si debba fermare la guerra e che la strada non può essere quella di inviare armi. La soluzione sta nel ricorso alla diplomazia. Ci piace ricordare che di recente abbiamo partecipato alla marcia della pace che si è tenuta a Comiso il 4 aprile scorso”.

Per la cerimonia al Milite ignoto avete invitato i partiti, e chi ha risposto che ci sarà sicuramente?

“Abbiamo condiviso sui social la volontà di commemorare il 25 Aprile. Non abbiamo espressamente mandato inviti a partecipare ai partiti, poiché crediamo che ognuno debba aderire liberamente e non perché invitati”.

Ai ragazzi si racconta di Marzabotto e delle Fosse ardeatine, mentre in tv scorrono le immagini sulle rappresaglie ai civili di Bucha: quale attualità c’è nel ricordare un pezzo di storia dei nonni che, fra l’altro, ormai sono quasi tutti scomparsi?

“La conferma che il racconto di fatti accaduti ai nostri nonni è sempre di attualità è dimostrata proprio dagli accadimenti odierni in Ucraina, che nessuno avrebbe immaginato possibile avvenissero nei nostri tempi della generazione Erasmus. Commemorare quindi il passato coinvolgendo i giovani è fondamentale, per la creazione di una società che ripudi ogni forma di dittatura e di prevaricazione”.

La commemorazione del 25 Aprile è accusata di essere divisiva, la festa di una parte contro l’avversario politico: cosa occorre dire a quei politici augustani che l’hanno sempre ignorata, ma poi si presentano alle elezioni ammantandosi di trasversalità ecumenica?

“Universale dovrebbe essere il ripudio della guerra, e il riconoscimento da parte di tutte le forze politiche che il 25 Aprile segna una svolta storica e fondamentale per la vita democratica di tutto il popolo italiano. Personalmente credo poco nella trasversalità e molto nella mediazione per trovare punti di incontro”.

Qual è il programma della cerimonia e con chi è stato concordato?

“Il programma non è particolarmente articolato. Ci sarà sicuramente il sindaco, che apporrà una corona al Milite ignoto. A seguire anche la Camera del lavoro farà il suo omaggio, e successivamente ci saranno i ragazzi che leggeranno alcune lettere dei condannati a morte della Resistenza. Darà il suo contributo anche Giambattista Totis, uno dei padri nobili della Sinistra cittadina, il cui padre è stato un protagonista negli anni della Liberazione. Ma soprattutto ci sarà la testimonianza di uno studente, cresciuto coi racconti del nonno partigiano”.

PER APPROFONDIRE: Augusta, 25 Aprile: nella “resistenza” dei Totis il valore attuale della libertà
Calendario di Mussolini in vendita in un’edicola di Augusta.
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

Lascia un commento:

Top