Tu sei qui
Home > ERROR404.ONLINE > Augusta, niente vincoli a case sulle mura barocche:”non è centro storico”

Augusta, niente vincoli a case sulle mura barocche:”non è centro storico”

AUGUSTA (*) La Regione celebra con un convegno i 350 anni dell’arrivo in Sicilia di Carlos De Grunenbergh, mettendo a confronto studiosi di Messina, Palermo e Malta. Augusta ne patrocina – gratuitamente – i lavori del 10 febbraio, “prestando” inoltre come relatore il proprio assessore alla Cultura, Pino Carrabino. Ma quando questo apprezzato storico locale – nonché fresco titolare della rubrica Urbanistica – si sta preparando per misurarsi in streaming con ricercatori e accademici di Belle Arti, al Comune scoprono che nessuno aveva mai posto un vincolo di tutela sulle ultime vestigia lasciate in città dal famoso architetto fiammingo. Il caso è scoppiato quando alla Sovrintendenza di Siracusa hanno voluto vederci più chiaro su alcuni lavori di ristrutturazione in via X Ottobre, iniziati a metà gennaio nei pressi della scuola Cappuccini. Interventi che la sezione archeologica aveva autorizzato nel 2019, senza dare particolare peso al fatto che quella vecchia casa pericolante si appoggiava sulle mura seicentesche della sottostante via Marina Ponente. Cioè su uno dei pochi tratti sopravvissuti della cinta fortificata progettata dal grande ingegnere militare dell’epoca barocca. Che nel 1671 la corona spagnola aveva incaricato di rafforzare le difese costiere maggiormente esposte alle scorrerie turche nel Mediterraneo centrale, rese più agevoili dalla caduta di Candia, ultimo baluardo veneziano a Creta.

Soprintendenza, ok a lavori su resti di De Grunenbergh.

Sopra e copertina: lavori di “rinforzo statico” sopra le mura seicentesche.

Dissoltosi l’impero ottomano e cessata l’utilità difensiva, su quei conci calcarei carichi di storia e di storie si appoggiarono nel tempo alcune modeste abitazioni. E grazie alla loro presenza sono stati salvati dallo smantellamento, cui sono andati incontro il resto dei bastioni che difendevano la parte sud-ovest dell’Isola. Lo spopolamento dei vecchi quartieri prima, gli intricati assi ereditari poi, e alla fine il terremoto del 1990, hanno oggi ridotto quel reperto dell’Augusta che fu in un’antologia della fatiscenza architettonica nel centro storico. Fino a quando il “sisma bonus“, e qualche nuovo assetto proprietario, hanno creato le condizioni per far partire il primo cantiere di recupero nella zona. Ma quando le impalcature sono apparse sulle mura secolari, e un’intelaiatura per il cemento armato è stata posata sopra il contrafforte di De Grunenbergh, in Soprintendenza si sono posti il problema se il progetto di ricostruzione del sopra interferisse con la conservazione del sotto. Un sopralluogo dei funzionari dei Beni culturali, insieme ai carabinieri del nucleo Patrimonio e ai vigili urbani, l’8 febbraio è però andato a trovare permessi in regola e inesistenza di vincoli conservativi.

PER APPROFONDIRE: Augusta, urbanistica fai-da-te: pizzeria sul fiordo e piscine da una gebbia

L’assessore: solo rafforzamento statico, reperti integri.

mappa storica di Augusta con la cinta fortificata.

Inoltre, secondo una prima ricognizione negli archivi dell’Urbanistica, quelle pendici incastonate fra due moderni parcheggi pubblici non sarebbero nemmeno classificate nel perimetro del centro storico“In ogni caso si sta operando solo un rafforzamento statico della soprastante struttura, senza alcun intervento sulle antiche mura”, assicura l’assessore Carrabino. La cui completa e dettagliata relazione su De Grunenbergh ad Augusta, presentata al convegno regionale, opportunamente ha sorvolato sulla questione. La quale tuttavia potrebbe tornare nuovamente di stretta attualità. Pur diventato “sorvegliata speciale”, la ricostruzione dell’immobile prosegue infatti regolarmente ai sensi di legge. Aprendo di fatto la strada al recupero “semplificato” delle adiacenti case pericolanti, anch’esse edificate sui muraglioni seicenteschi. Anzi, questi nuovi interventi edilizi privati potrebbero perfino essere parzialmente finanziati dal Comune. Perché, pochi giorni prima che la Soprintendenza ponesse nuove domande sul suo nulla osta, l’amministrazione Peppe Di Mare ha adottato il piano case a 1 euro“. Una delibera datata 27 gennaio e approvata dalla giunta al completo, con la sola assenza del vicesindaco Beniamino D’Augusta. Riguardante appunto la “programmazione dell’iniziativa di riqualificazione del centro storico, ed approvazione delle linee guida per la regolamentazione dell’iniziativa progettuale di recupero e valorizzazione“.

Piano case a 1 euro e il progetto del Fondo investimenti.

Il servizio di Repubblica Palermo del 3 febbraio.

La deliberazione iscrive Augusta in un elenco già nutrito. “In Italia sono tanti i Comuni che hanno sperimentato con successo l’iniziativa per favorire il recupero e la valorizzazione di immobili privati dismessi o non utilizzati nei centri storici, attirare nuovi residenti ovvero favorire investimenti nel campo della ristrutturazione edilizia privata, della ricettivita turistica o sociale”, spiega l’atto approvato. Aggiungendo che “tali iniziative hanno portato grande visibilita? ai Comuni interessati, attirando flussi di visitatori, anche stranieri, interessati ad acquistare a prezzi simbolici o agevolati il patrimonio immobiliare abbandonato, dismesso o sottoutilizzato”. Un’opportunità che altrove ha pure attirato l’attenzione di grandi investitori, che vogliono vendere le casette recuperate a pensionati anglosassoni in cerca di paesini soleggiati. Un articolo di Repubblica, apparso il 3 febbraio sulla cronaca di Palermo, racconta del progetto Its for Sicily: 900 abitazioni in 30 borghi, 2 mila nuovi residenti”. Il reportage, con relative interviste ai protagonisti, rivela che “dietro al progetto ci sono l’imprenditore ed ex assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Messineo, e l’uomo d’affari Matteo Cerri, fondatore e ceo di I2i, il fondo che investe sulle società di italiani all’estero”.

PER APPROFONDIRE: Brucoli si mobilita per difendere il fiordo di Nessuno

Riqualificare con incentivi, c’è chi vieta asta ai familiari.

Pianta fortificazioni di De Grunenebrgh.

I due businessman hanno già “firmate convenzioni” con 7 Comuni isolani. Fra loro non c’è Augusta, almeno non ancora. C’è invece Sambuca di Sicilia, che però ha seguito una procedura diversa da quella augustana. Perché l’amministrazione sambucese ha prima provveduto a incamerare gli immobili al patrimonio comunale, attraverso acquisizioni per inottemperanza a ordinanze tassative di rimessa in pristino. E poi ha messo tutto all’incanto, con prezzo di partenza a 1 euro. Inoltre, per evitare che l’iniziativa si trasformasse in benefit a privati mascherati da altro, ha esplicitamente “fatto divieto ai componenti il nucleo familiare dell’ex proprietario dell’immobile di partecipare all’asta pubblica di cui al presente bando”. Una specificazione che nei primi atti adottati ad Augusta ancora manca, anche perché “nell’ambito delle attivita connesse alla realizzazione dell’iniziativa, il Comune svolge il ruolo di portatore principale di interessi pubblici“. Mentre “un ruolo fondamentale e un’importanza determinante nella realizzazione dell’iniziativa la assumono i proprietari degli immobili privati, in quanto sono coloro che decidono e si impegnano a cederli a prezzo simbolico al fine di contribuire al perseguimento delle finalita?”.

Comune, si studia “compartecipazione a spese facciate”.

Le mura di Grenenbergh inglobate nelle case di via Marina Ponente.

In sostanza, il percorso amministrativo augustano non vede l’Ente come proprietario temporaneo ma lo trasforma in una sorta di agente immobiliare per i “proprietari di immobili inutilizzati, dando loro la possibilità di affrancarsi da oneri fiscali e manutentivi a cui non vogliono o possono piu far fronte”. Tuttavia, oltre a curare la pubblicità delle case a 1 euro e raccogliere le proposte d’acquisto, il Comune “si riserva di valutare l’opportunità di intervenire a sostegno dell’iniziativa, mediante l’approvazione di specifico programma di compartecipazione alle spese di ristrutturazione di facciate e prospetti, tenendo conto del numero di interventi oggetto di riqualificazione”. Paradossalmente, quindi, l’amministrazione potrebbe trovarsi a finanziare con fondi comunali le possibili ristrutturazioni rimaste senza vincoli pur trovandosi sulle mura seicentesche. Aprendo la strada a intuibili polemiche nel mondo politico e culturale. Comunque, con inedita preveggenza, il Comune si è riservata “la facoltà di procedere a rettifiche o integrazioni delle presenti Linee guida, qualora ciò risulti necessario per regolamentare aspetti nuovi o criticità connesse alla realizzazione dell’iniziativa”. E magari sarà proprio questa accorta “revisione” il vero tributo dato da Augusta all’architetto militare fiammingo, che tanto fece per difenderla dai pirati.

(*) Un attacco informatico di presumibile natura commerciale ha costretto a una manutenzione generale del sito, rendendo necessario ricaricare quest’ultimo articolo di Error404.online. Si ripubblica il testo integrale dell’11 febbraio 2021, senza aggiornamenti sulla vicenda narrata, ai fini di archivio e documentazione.
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

Lascia un commento:

Top