Augusta, mozione per meno fondi a lustrini e più a screening tumori ERROR404.ONLINE di Massimo Ciccarello Scritto mercoledì, 8 Novembre, 2023 22:48 AUGUSTA – Sponsorizzare meno paillettes e più analisi cliniche, per far fronte ai picchi di mortalità per cancro ad Augusta. Dopo la “Marcia per la vita”, che il 28 ottobre ha portato in strada la stessa giunta comunale con in testa il primo cittadino Giuseppe Di Mare, la minoranza consiliare ha presentato una mozione di indirizzo per “intraprendere azioni concrete a tutela della salute della popolazione”. Cominciando proprio con “usare le donazioni provenienti dalle aziende del territorio, prioritariamente per attivare una politica di screening gratuiti, che aiutino a monitorare le patologie più gravi e diffuse con l’obbiettivo di innalzare il livello di prevenzione”. Lo hanno reso noto Roberta Suppo, Giancarlo Triberio, Uccio Blanco, Ciccio La Ferla, Milena Contento, Federico Palazzo e Pippo Gulino, con un comunicato diffuso l’8 novembre. Dove spiegano “che alla luce della partecipazione di sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza alla manifestazione”, hanno presentato un pacchetto di proposte per l’amministrazione. Sollecitandola a utilizzare “ogni mezzo che la legge mette a disposizione”, per tradurre in fatti “le istanze e il grido di aiuto che arriva dalla popolazione, ormai stanca di piangere i propri cari”. Cominciando proprio dalla scelta più facile per gli amministratori, perché rientra nella loro piena facoltà:“Utilizzare in via prioritaria le compensazioni per un servizio di prevenzione sulle patologie più diffuse per fasce d’età, che coinvolgono la popolazione residente”. PER APPROFONDIRE: Stop veleni su Augusta:”il cancro uccide 1 su 2 e prima dei 67 anni” Mozione della minoranza: dall’amministrazione azioni concrete per ospedale e liste di attesa. I sette consiglieri d’opposizione scrivono che, “nello specifico, chiediamo azioni concrete a tutela del nostro ospedale“. Nonostante si trovi a presidiare un’area industriale ad alto rischio di crisi ambientale, per lungo tempo il Muscatello è stato oggetto di ridimensionamenti. Accumulando un gap nell’assistenza pubblica, che i recenti interventi non sono riusciti a colmare. Tanto che persino ai donatori di sangue viene fatto attendere una settimana, prima di procedere ai prelievi effettivi, spiegandogli che gli esami preliminari di idoneità del loro plasma vengono effettuati a Catania. La minoranza sollecita l’amministrazione ad “attivarsi con ogni mezzo per la tutela e miglioria degli attuali standard sanitari, oltre che per il potenziamento e implementazione dei servizi rivolti ai cittadini, in modo da ridurre anche le liste di attesa per le attività di controllo”. I tempi sempre più lunghi per accedere alla prestazioni specialistiche, diventano sempre più incompatibili con la necessità di diagnosi tempestive, in una zona dove le patologie tumorali cominciano ad assumere empiricamente caratteristiche endemiche. Tanto che la mozione sollecita il Comune a “farsi parte attiva per pretendere dagli enti preposti un aggiornamento del piano epidemiologico e sanitario del nostro territorio”, oltre a pretendere “il potenziamento della struttura ospedaliera per i servizi oncologici“. Nonché a essere presente “con il proprio tecnico delegato al ministero dell’Ambiente“, quando si discute delle autorizzazioni ambientali “inerenti l’attività degli impianti che ricadono nel nostro territorio”. PER APPROFONDIRE: Augusta: cancro, diossine e piano di protezione civile all’anno zero Tagli alle prestazioni, Cgil chiama l’appello per un forum provinciale della sanità pubblica. Nonostante le indagini epidemiologiche ufficiali dicano che le diagnosi di cancro sono “nella media nazionale”, quei tagli all’assistenza ospedaliera che stanno creando malessere ovunque, nel Petrolchimico assumono la dimensione di un vero e proprio allarme sociale. Tanto che la Cgil ha convocato per il pomeriggio del 10 novembre, nella sua sala conferenze a Siracusa, un incontro “per formalizzare la nascita del Forum provinciale della sanità pubblica“. Invitando i “responsabili degli ordini professionali e datoriali, della associazioni, dei comitati, delle organizzazioni del Terzo settore“. Nonché “i sindaci e le forze politiche che rappresentano il territorio, per discutere sulle prossime azioni e mobilitazioni a difesa della sanità pubblica”. Un’iniziativa che difficilmente sfonderà il muro di gomma delle varie manovre finanziarie “lacrime e sangue”, ma che in ogni caso tiene accesi i riflettori su un hinterland dove la pesante industrializzazione non ha contropartite. Se non quelle “compensazioni ambientali“, che non sempre vengono impiegate per tappare le ampie falle della prevenzione sanitaria pubblica. O anche semplicemente, come propone la minoranza consiliare di Augusta, “di attivare anche nelle scuole degli incontri e un sistema di informazione dei comportamenti che aumentano il rischio di contrarre tali patologie“. PER APPROFONDIRE: Petrolchimico, i club service:”salute tutto a posto, territorio invidiato” Stop veleni non si ferma alla marcia, incontro pubblico con Arpa per i dati sull’aria. La “mozione diritto alla vita” dei sette consiglieri del fronte d’opposizione, che mette insieme liste civiche con partiti nazionali come Pd e 5 Stelle, inoltre “chiede di promuovere e incentivare l’uso dell’app Nose per la segnalazione delle molestie olfattive“. Da accompagnare con “il miglioramento del monitoraggio delle stesse”. Infatti, gli ambientalisti hanno spesso denunciato le gravi carenze nella rete di rilevamento degli inquinanti, e l’assenza ad Augusta di un sistema pubblico in grado di comunicare immediatamente gli sforamenti. Dopo aver organizzato la “Marcia per la vita“, sfilando dal cimitero fino al municipio all’insegna dello slogan “Ci siamo rotti i polmoni”, il comitato Stop veleni non si è fermato. Promuovendo per il 16 novembre un incontro pubblico con l’Arpa Sicilia, dove a Palazzo di città verranno discussi i dati sulla qualità dell’aria elaborati dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima, istituito presso il Cnr. Un “report sugli inquinanti monitorati” che dà continuità concreta alla protesta di piazza, dove ha sfilato pure l’amministrazione al completo. Dando così all’opposizione titolo per chiedere al sindaco, “visto che rappresenta la suprema autorità sanitaria” , di “trasformare in fatti concreti una presenza che diversamente apparirebbe come una semplice passerella“. PER APPROFONDIRE: Piano aria da rifare, il Tar: si basa su dati vecchi e centraline fuorilegge Le aree interne del Paese: una risorsa strategica da valorizzaredi Redazionelunedì, 13 Gennaio, 2025Tra il 2002 e il 2022, più di 330 mila giovani hanno lasciato le aree interne, secondo ISTAT. La mancanza di politiche giovanili adeguate sta accelerando un processo di desertificazione demografica. 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