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Augusta, incendi dolosi:”risolti 3 casi non collegati” ma resta l’ombra racket

AUGUSTA – “Le indagini immediatamente avviate sui singoli fatti hanno già portato, per 3 episodi, all’individuazione degli autori e al momento non fanno emergere collegamenti fra gli stessi”. Lo afferma il Comitato per la sicurezza in un comunicato del 20 gennaio, diramato dopo il vertice per gli incendi dolosi ad Augusta. Ufficialmente quindi non ci sarebbero elementi per confermare l’ipotesi di un clan emergente, che vuole imporsi a forza di attentati alle attività imprenditoriali. “Tuttavia, in attesa degli esiti investigativi, è stata decisa l’ulteriore intensificazione dei servizi di controllo del territorio“. I quali, comunque, “erano già stati rafforzati nei giorni scorsi con l’impiego di unità aggiuntive delle forze dell’ordine”. La prefetta Giusi Scaduto ha “ringraziato il sindaco Giuseppe Di Mare per l’approccio collaborativo dell’amministrazione comunale, quale tassello essenziale di una strategia complessiva di contrasto a ogni forma di illegalità“. Mentre il primo cittadino ha “ribadito piena fiducia nella magistratura e nelle forze di polizia, che sapranno dare quella tempestiva risposta necessaria a restituire la tranquillità alla comunità”. La quale, riconosce Di Mare, è stata “messa a dura prova” da un’escalation criminale simile a quella che negli anni Novanta aveva stretto la città nella morsa del racket.

Resta alta l’attenzione sulla nuova mafia, prefettura: tutelare risorse Pnrr da appetiti criminalità.

L’ombra della nuova mafia, però, non deve essersi dissipata nemmeno fra gli investigatori. Il documento della prefettura tiene infatti a puntualizzare che “sono altresì valutate azioni di prevenzione a tutela delle risorse pubbliche, che saranno destinate al territorio dal Pnrr e da altre fonti di finanziamento”. Una pioggia di denaro, fra migliorie programmate al porto commerciale e riqualificazioni industriali destinate alla transizione ecologica. “Sulle quali l’attenzione delle Istituzioni è massima, al fine di evitare qualsiasi tentativo di ingerenza da parte della criminalità organizzata“. Il documento stilato al termine di un vertice “convocato a seguito dei recenti, ravvicinati fatti delittuosi”, non fornisce elementi sulla direzione imboccata dalle indagini. Così come non offre alcuno spunto su quali siano i tre attentati per i quali gli autori hanno già un volto, e moventi in apparenza scollegati fra di loro. Perciò non è possibile appurare se fra gli indagati ci sia pure chi ha distrutto il suv del consigliere Corrado Amato.

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Fra gli attentatori individuati un minorenne straniero coinvolto nell’incendio all’autoricambi?

Di Mare porta la solidarietà dell’amministrazione ai commercianti vittime dell’attentato all’autoricambi.
copertina, l’esercizio commerciale distrutto dall’incendio doloso (foto dal profilo Fb del sindaco).

L’incendio doloso ai danni dell’avvocato Amato, riferimento dei forzisti in consiglio comunale, era stato preceduto da un avvertimento alla famiglia. Qualche giorno prima che riducessero in cenere la sua Range Rover parcheggiata nei pressi della Finanza, un ordigno incendiario era stato collocato davanti l’hotel del padre Paolo, coordinatore cittadino di Forza italia e candidato dichiarato all’Assemblea siciliana. Il penalista ha escluso un collegamento con la sua attività professionale, e nulla al momento riconduce alle imminenti regionali, anche se la pista politica non è comunque trascurata da indagini che si muovono in ogni direzione. Sono state troppe le intimidazioni subite da attività commerciali e artigianali, alcune persino legate a personaggi ritenuti intoccabili, perché ci sia solo casualità. Un autoricambi è stato addirittura “visitato” due volte, anche se l’ultima sarebbe stata fatale a un minorenne di origine non italiana, incappato nei controlli che le forze di polizia avevano già steso sul territorio. Il negozio colpito aveva subito ricevuto la visita del sindaco e del presidente del consiglio, Marco Stella, insieme all’assessore Concetto Cannavà. Di Mare aveva espresso in quell’occasione “la nostra più convinta vicinanza agli imprenditori che investono ad Augusta, e danno lavoro a tante famiglie nel segno della legalità”.

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Sono ancora molte le intimidazioni a imprenditori e artigiani in attesa di avere autori e movente,

Però sono molti gli episodi rimasti orfani di clamore mediatico, e confinati a scarne righe di cronaca. Qualcuno ne sarebbe rimasto addirittura fuori, stando alle voci incontrollabili che raccontano di tre vetture incendiate ad altrettanti membri delle forze dell’ordine. O di ordigni fatti trovare non innescati, che magari potrebbero essere più di quelli realmente denunciati, considerata la paura che in questi casi serpeggia fra le vittime colpite a freddo. Non sono potute passare sotto silenzio l’officina colpita vicino la Capitaneria, e l’altra incendiata alle porte della città con 8 vetture all’interno. Non è stata risparmiata nemmeno una panineria a due passi dalla caserma dei carabinieri. Danni per centinaia di migliaia di euro sono stati poi inferti a un deposito per barche da diporto, ritenuto fra i più sicuri dalle incursioni dei malintenzionati. E quando l’allarme era alto dopo l’attentato al consigliere d’opposizione, con parlamentari che sollecitavano una forte risposta dello Stato, le fiamme sono state appiccate ai mezzi di un piccolo circolo nautico di Brucoli.

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Indelicato, la ribellione dell’ultima vittima: non manderete in fumo la nostra dignità di lavoratori onesti.

La proprietà del rimessaggio per piccoli diportisti nella frazione turistica, è riconducibile alla presidente del movimento politico di maggioranza Augusta2020. Roberta Indelicato, dopo lo choc per l’incendio doloso, ha preso posizione con un messaggio diffuso via social. Il suo intervento è un vero e proprio manifesto della coscienza antiracket, lasciato in eredità dalla straordinaria reazione della società civile e della politica degli anni Novanta, quando fronteggiò a mani nude l’assalto della mafia emergente dell’epoca. “Grazie per il sostegno che stiamo ricevendo – scrive Indelicato –. Ai clienti, giustamente preoccupati, dico che i nostri sforzi e le nostre energie saranno ancora maggiori per garantire un servizio migliore e più sicuro. Ma abbiamo bisogno che i primi a credere negli imprenditori di questo paese siate voi. Gli imprenditori di Augusta non meritano questo. Potete appiccare roghi, ma non manderete in fumo la nostre dignità di lavoratori onesti“.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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