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Augusta, consiglio con 2 vicepresidenti stipendiati: Mpa si prenota

AUGUSTA – L’autonomista Biagio Tribulato vicesindaco di Augusta entro la fine della prossima settimana, salvo ennesimo rinvio-bidone dal primo cittadino meloniano, Giuseppe Di Mare. Il giovane vice commissario provinciale del Movimento per l’autonomia, Manuel Mangano, nuovo vicepresidente del consiglio comunale, col bonus di una sostanziosa indennità di carica istituita per l’occasione. E nel frattempo un commissario cittadino accomodante come Seby Pustizzi, che il 17 gennaio è stato promosso “segretario” del Mpa. Ma affiancato da due vice che sono tutto un “programma”, come Nicky Paci e Cosimo Cappiello. I quali di fatto lo commissariano, perché troppo fragile per far fronte a un sindaco Fratelli d’italia, tanto rampante quanto poco affidabile. E’ con questa sceneggiatura già scritta dall’onorevole-sindaco melillese, Peppe Carta, che il 23 gennaio a Palazzo San Biagio si darà il ciak alla prima seduta 2025. Salvo slittamenti dell’ultima ora, giusto per rimarcare chi a Palazzo di città ha l’ultima parola se ci sono fughe di notizie, sono già pronte le convocazioni per lavori consiliari destinati a far parlare a lungo. Perché per la prima volta le sedie della vicepresidenza saranno sia raddoppiate che remunerate, con un’indennità vicina all’80 per cento di quella riconosciuta al presidente. L’altra poltrona stipendiata dovrebbe andare a qualcuno del gruppo che fa diretto riferimento a Di Mare. Forse a uno dei peones vecchi e nuovi rimasti all’asciutto, ma il numero dei potenziali candidati rende poco attendibile qualsiasi indiscrezione o congettura.

Buona la terza? A Tribulato promesso di nuovo che sarà vicesindaco già la prossima settimana.

Biagio Tribulato al centro con l’ex governatore Raffaele Lombardo.
copertina, da sinistra: Nicky Paci, Manuel Mangano, Seby Pustizzi, Cosimo Cappiello.

Più affidabile è invece la lettura in filigrana sulla riorganizzazione Mpa, alla vigilia di un rimpasto in giunta che non vuole apparire esplicitamente come tale. Perché il popolarissimo assessore-consigliere Tribulato doveva diventare vicesindaco già a settembre, quando in giunta è entrato l’amministratore di condominio Domenico Zanti, vicino al vicesegretario Paci dato in corsa per le provinciali appena saranno resuscitate. Ma la vicesindacatura è rimasta saldamente attaccata alla meloniana Tania Patania, alter ego del sindaco in molte occasioni di rappresentanza. Perché oltre al ruolo occupato dall’imprenditrice portuale nel cuore del Palazzo, a mettersi di traverso sono stati gli altri alleati. Ponendo la questione che se cambio ci doveva essere nelle rubriche assessoriali, allora doveva estendersi pure agli assessorati. Per dare meritato spazio a chi è rimasto disciplinatamente nella maggioranza, e ora trova difficoltà a “prenotare” gli elettori per ricandidarsi con qualche chance. Sia perché li trova delusi dalla svolta a tutta destra dell’ex civico, oppure perché li intuisce interessati ad accreditarsi senza mediazioni con la sindacatura data vincente, appoggiando uno dei candidati da questa direttamente sponsorizzati.

Autonomisti di Carta, segreteria da combattimento: Pustizzi affiancato dai vice Paci e Cappiello.

Peppe Carta.

“In piena sinergia con l’onorevole Carta, questa nomina rappresenta un tassello fondamentale per rafforzare la presenza e l’efficacia del Movimento nella provincia, consolidando una collaborazione sempre più stretta tra i responsabili provinciali e le realtà cittadina”. Così recita il comunicato diffuso dal Mpa, dando notizia del nuovo assetto nella segreteria. “Ringrazio il partito e l’onorevole Carta per la fiducia e per l’opportunità di continuare a lavorare per il bene della comunità”, scrive il neo segretario Pustizzi. Anche l’ex assessore provinciale Paci, formalmente suo vice ma sostanzialmente un capo-corrente di lungo corso messo a supervisionare la segreteria, omaggia il leader di Melilli. Esprimendo “soddisfazione per la grande crescita in città e in provincia, segno del grande impegno e della indiscussa professionalità dell’onorevole Carta e di tutta la classe dirigente del territorio”. Cappiello ha meno esperienza in politica dell’altro vicesegretario, avendo esordito nella giunta civica che Di Mare aveva esibito sul palco elettorale, salvo poi liquidarselo sbrigativamente alla prima occasione per virare verso il centrodestra e i “soliti noti”. C’è traccia di questo percorso quando saluta il nuovo incarico dicendo che “lavoreremo in sintonia coinvolgendo uomini e donne, ma soprattutto giovani che avranno voglia di impegnarsi in un percorso virtuoso che porti alla costituzione di una nuova classe dirigente, che sappia amministrare al meglio e perseguire gli obiettivi nobili di una politica vicina al cittadino”. 

Mangano verso una delle vicepresidenze del consiglio retribuite, il sindaco cerca di blindarsi il bis.

La segreteria politica dei deputati Fratelli d’italia in via Umberto.

Una sfumatura di critica sembra trasparire anche nella dichiarazione di Mangano, consigliere di appena 26 anni ma già rimbalzato fra diversi partiti e schieramenti: maggioranza, opposizione, misto indipendente, e ancora maggioranza. Il vicepresidente del consiglio in pectore scrive infatti che “questa squadra rappresenta il meglio delle competenze e dell’esperienza del nostro Movimento: sono certo che lavoreranno con serietà e determinazione per raggiungere obiettivi importanti e rispondere alle necessità della comunità, che nonostante il buon lavoro dell’amministrazione cittadina, rimangono numerose e su queste la nostra concentrazione sarà focalizzata”. Insomma, nella giunta Di Mare occupa 3 assessorati su 7, ma il Mpa non si accoda alla standing ovation per il quinquennio del sindaco. Anche perché in Fdi le acque iniziano a diventargli perigliose, dopo la bufera sull’onorevole-sponsor Carlo Auteri. Il deputato regionale sortinese si è auto sospeso dal partito, dopo il caso dei fondi facili per gli spettacoli elargiti dalla Regione, ma è rimasto titolare di un corposo pacchetto di tessere. Che intende usare per sabotare le ambizioni del parlamentare avolese Luca Cannata, cui necessita una leadership provinciale incontrastata per accreditarsi alla segreteria regionale dei meloniani, liberata da Salvo Pogliese. Intanto è comparso un significativo “si vende” nella segreteria politica che i due avevano aperto nella centralissima via Umberto insieme a Manlio Messina, vicecapogruppo alla Camera, con l’ambizione di farne una sede Fdi “che conta” e alternativa a quella storica dell’emarginato circolo Venturini.

Scontro aperto fra Cannata e Auteri, Di Mare in mezzo al guado con Carta pronto ad approfittarsi.

Giuseppe Di Mare, Carlo Auteri, Manlio Messina e Luca Cannata.

Nello scontro con il dominus di Avola e zona sud, l’imprenditore teatrale di Sortino voleva usare quel sindaco di Augusta che lo aveva fatto eleggere all’Assemblea siciliana, e che ha ricambiato con una pioggia di finanziamenti regionali. Ma dopo un primo scontro a viso aperto con Cannata, per difendere le ragioni di Auteri, Di Mare sembra che abbia cercato una pacificazione col parlamentare avolese. Anche perché Carta pare lavorare per cooptare il sortinese, in quella specie di nuova Dc che l’ex governatore Raffaele Lombardo sta allestendo in Sicilia, insieme al sindaco palermitano Roberto Lagalla e all’ex ministro berlusconiano Gianfranco Miccichè. Inoltre lo slittamento delle comunali alla primavera 2026 ha sballato i piani, al primo cittadino augustano. Che puntava a capitalizzare politicamente tutta una serie di atti amministrativi “controversi”, adottati senza intesa con la maggioranza: quando la loro reale portata sarebbe emersa, chiunque avesse voluto provare a sganciarsi era fuori tempo massimo. Invece la tagliola che doveva incastrare gli alleati è scattata a vuoto, ed è un segnale che Lega e Forza italia non gli abbiano dato il sostegno politico richiesto, quando è esplosa la polemica sul supermercato autorizzato davanti il cimitero. Il pletorico Mpa continua ad appoggiarlo alzando il prezzo, ma a differenza degli altri ha pure pronta un’eventuale “soluzione B” con Domenico Tringali, legato al leader autonomista di Melilli da vecchia amicizia. Il quale con la sua civica Edicola libera gode già dell’interesse del Pd e della curiosità dei 5 Stelle. Insomma, la bufera sull’amministrazione è passata solo per il meteo.

Autore

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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