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Augusta, Tribulato vicesindaco: più Mpa e meno Fdi per bis Di Mare

AUGUSTA – L’autonomista Biagio Tribulato vicesindaco di Augusta prima che finisca l’anno, probabilmente già dal prossimo mese di ottobre, e fin sul palco elettorale coi designati per il prossimo quinquennio. In vista delle comunali 2025, si profila una forte virata centrista per l’amministrazione a trazione Fratelli d’italia. Il sindaco Giuseppe Di Mare sta infatti per sacrificare la fidata Tania Patania, sull’altare della nuova giunta che deve presentare agli elettori per sospingerlo al bis. L’assessora della prima ora al Porto, sopravvissuta finora a tutti i rimpasti e piazzata pure all’Urbanistica quando quel settore si è surriscaldato, era salita persino sulla impegnativa portacontainer Fdi quando il primo cittadino ha iniziato a scalare quella nave-partito. Ma ora sembra arrivato il momento che debba lasciare tutte le sue poltrone a Palazzo. A subentrargli nella vicesindacatura sarà l’assessore di punta del Mpa, titolare delle Politiche sociali e vicepresidente del consiglio comunale. Il quale manterrà sia la popolare rubrica assessoriale, che il seggio a San Biagio, ma non la proficua carica consiliare. La vicepresidenza dell’aula, da qualche mese remunerata mensilmente solo poco meno del presidente, andrà così nel lotto di incarichi messi all’incanto fra gli alleati. Per invogliarli a proseguire il patto di coalizione nelle urne, oltre alla liberata delega sull’ufficio tecnico fortemente contestato di “manicula larga”, c’è in palio anche un posto al sole nella rediviva Provincia. Che in governo regionale intende resuscitare a metà dicembre, con elezioni di secondo livello riservate esclusivamente agli amministratori comunali.

Pippo Gulino mentre vota al ballottaggio 2020.

L’operazione Tribulato vicesindaco abbassa il tasso di “estremismo” in un’amministrazione di centrodestra a guida meloniana, dove figura anche la Lega, oltre a Forza italia. E allo stesso tempo toglie dal campo dei potenziali concorrenti alla sindacatura un insidioso competitor, che nel 2020 raccolse la cifra record di 800 preferenze, nonostante provenisse da un quinquennio di pane e acqua fra i banchi all’opposizione dei grillini. La promozione del popolare assessore a prima riserva del sindaco, almeno nelle cerimonie in cui non può presenziare con la fascia tricolore, mette infine il suggello del deputato regionale Peppe Carta sul sostegno a Di Mare. Nel Mpa del sindaco-onorevole di Melilli, infatti, l’entusiasmo verso il primo cittadino augustano non era proprio corale. E negli ambienti politici locali, già in fibrillazione per la formazione delle liste, iniziava a farsi strada un sospetto: non è che il leader autonomista pensa di avallare sotto banco pure uno scaltro piano B, parallelo a quello sulla riconferma del meloniano? Se c’era intenzione di iscrivere in concorso un altro puledro della scuderia, ora l’handicap per la corsa sarebbe molto più pesante vista l’altra mossa di posizionamento nella sua area. Cioè l’imminente ritorno di Giuseppe Montalto fra i banchi consiliari, lasciando a un esterno la sua poltrona assessoriale in quota Nicky Paci. Un rimescolamento della giunta era una mossa attesa, nella maggioranza che l’inquilino del Palazzo municipale vuole traghettare fino alle votazioni. Specie dopo le voci sull’ex sindaco Pippo Gulino, secondo le quali sta sondando il terreno per un’eventuale rivincita, dopo il ballottaggio perso quattro anni fa mentre era isolato in casa per il Covid.

Giuseppe Di Mare e Luca Cannata prima di diventare Fratelli d’italia.
copertina, il sindaco in consiglio con Biagio Tribulato e Tania Patania.

Ma il tentativo di blindare la futura coalizione elettorale, sbilanciandola verso i centristi a compensazione del perduto civismo, non appare esente da rischi per Di Mare. Augusta2020 finora si è accontentata della casella nel comitato portuale, ma c’è da aspettarsi che chieda pure un posto di maggiore visibilità, se non altro per attrarre candidati nella sua lista e non svaporare fra tante sigle di partito. Poi c’è da vedere come i berlusconiani locali digeriranno il potenziamento di Carta, che andrà a intestarsi anche i loro spazi di rappresentanza nei salotti che contano. Alle europee il partito di Raffaele Lombardo ha appoggiato con grandi risultati il forzista Edy Tamajo, successore designato del governatore Renato Schifani. E nei corridoi della Regione il Mpa è vociferato come pronto a confluire in Fi, appena i fratelli Berlusconi danno via libera alla costruzione del grande centro sganciato dalla sudditanza alla premier Giorgia Meloni. Un’ipotesi ad alto rischio di elezioni anticipate, sia a Roma che a Palermo, che ha riflessi sugli assetti dentro Fdi in provincia. Il partito col tricolore già si trova un’amministrazione che usufruisce del suo marchio per rastrellare nei grandi Palazzi, ma non versa le usuali roaylties politiche alle dirigenze che sgobbano da sempre. Una rielezione a bomba del “Fratello acquisito” ad Augusta lo consacrerebbe candidato da battere per l’Assemblea siciliana, e persino arbitro nel collegio per la Camera, che il governo vuole restringere in tutta Italia con la nuova legge elettorale. Il parlamentare Luca Cannata, che ne è stato sponsor principale negli anni della scalata, vedrà l’incontenibile rafforzamento dell’ex protégée come un’opportunità o piuttosto come un problema?

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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