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Augusta, 3 onorevoli Fdi riaprono a Di Mare il “mercatino dell’usato”

AUGUSTA – Una lista Fratelli d’italia alle comunali 2025? “Assolutamente si”. Una sede dei parlamentari Fdi col simbolo sulla porta, quando a poche decine di metri c’è il vecchio Venturini, così denso di storia fin dai tempi duri del Movimento sociale? “Sono due realtà diverse, una segreteria politica ha necessità di stare a due passi dal Comune”. Manlio Messina seppellisce definitivamente il monopolio dello storico circolo di Augusta, nella rappresentanza della Destra di governo, e inaugura la nuova era sotto la stella nascente del sindaco Giuseppe Di Mare. Il parlamentare catanese, riferimento in Sicilia del ministro Francesco Lollobrigida, ha messo anche il suo nome sulla tabella affissa nella centralissima via Umberto. Affiancandolo a quelli del collega a Montecitorio, Luca Cannata, e del deputato regionale Carlo Auteri. Degli eletti nel collegio manca solo il senatore Salvo Sallemi, ma il perché di questa assenza si scoprirà solo vivendo. Intanto il trio degli onorevoli di prossimità ha inaugurato il 9 dicembre il nuovo “punto di ascolto” del partito, negli stessi locali dove era traslocata la federazione di movimenti a sostegno della candidatura Di Mare, dopo lo sfaldamento seguito all’abbandono del progetto civico con cui erano andati alle vincenti amministrative 2020. L’apertura del pianterreno al civico 220 tappezzato con le frasi celebri di leader mondiali politicamente “neutri”, e accuratamente spoglio dell’iconografia nostalgica che caratterizza le sedi storiche di Giorgia Meloni, è arrivato pochi giorni dopo il congresso provinciale che ha voltato le spalle alla longeva dirigenza augustana.

Forestiere onora il ruolo e presenzia, Inzolia raffreddato diserta e posta un meme sui “traditori”.

Matteo Salvini e Massimo Casertano.
La card social di Enzo Inzolia.

Dei meloniani locali con cui la premier aveva attraversato il deserto, è rimasto sulla scena solo il dirigente nazionale Pietro Forestiere. Che ha onorato il suo ruolo fino in fondo, presenziando in solitaria alla cerimonia dove il drappo blu scopriva la targa di un nuovo corso, per andarsi a stendere come un sudario sulla vecchia guardia. Non è passata inosservata l’assenza di Enzo Inzolia, presidente del circolo, anche se motivata per un “fastidioso raffreddore“. La cui causa, tuttavia, potrebbe essere di natura allergica. Se una sua card postata su Facebook all’ora dell’inaugurazione, con la considerazione che “chi ha tradito una volta tradirà sempre”, contiene una verità diversa dalla spiegazione secondo la quale “si riferiva a tutt’altra faccenda”. L’ex generale dei carabinieri ha corso infatti per il coordinamento Fdi in provincia. Ma i numeri dei nuovi arrivati con la carovana Di Mare, lo hanno mandato in pensione pure dalla dirigenza siracusana. Peraltro nel modo più brutale, raccogliendo 34 voti contro i 102 dell’augustano eletto due mesi dopo essersi tesserato, Massimo Casertano. Il quale col Venturini era diventato consigliere comunale di An, aderendo poi al Mpa quando Raffaele Lombardo era in ascesa alla Regione, e sposando successivamente Diventerà bellissima nell’era di Nello Musumeci sulla rampa per Palazzo D’Orleans. Nel 2020 si è presentato sindaco con la Lega, affossando a Palermo la naturale candidatura di Forestiere per il centrodestra, e schierando Matteo Salvini nel suo comizio di chiusura in piazza Duomo. Nonostante la benedizione dal segretario nazionale, il risultato delle urne fu però un flop epocale, ma ora è bastato salire sul carro del sindaco per scalzare subito i dirigenti della prima ora.

Messina: congressi locali in primavera. Di Mare eleggerà un giovane alla guida del circolo?

a destra, Pietro Forestiere
Giuseppe Di Mare e Manlio Messina.
sopra e in copertina con Carlo Auteri e Luca Cannata.

Anche l’augustana Maria Amara, appena fresca di tessera, con 108 voti è stata immediatamente catapultata al coordinamento provinciale. “Do il mio contributo a un gruppo che sostengo da oltre vent’anni”, dice commentando la sua elezione. Ma il gruppo cui si riferisce, col quale affronterà “questa ennesima sfida” legata all’importante carica dirigenziale, è quello che l’opposizione consiliare chiama “il cerchio magicodel sindaco. Al quale ormai manca solo un ultimo atto, per sfrattare la vecchia dirigenza locale Fdi. “Ancora non abbiamo stabilito la data per i congressi comunali, si schermisce Messina, diventato di fatto il tutor del partito ad Augusta. Incalzato a esprimersi almeno su un orizzonte temporale, dice di “immaginare che possa essere in primavera“. E comunque, ogni ulteriore passaggio in loco “sarà in sintonia e condivisione con il circolo. Di “sintonia e condivisione” parla pure Di Mare, il quale tuttavia si affretta ad aggiungere un significativo “con quelli che sono gli obiettivi di Cannata e Auteri“. Il primo cittadino non si scopre alla domanda se in questi orizzonti, “ovviamente” del parlamentare di Avola e dell’onorevole regionale di Sortino, ci sia anche la segreteria di Augusta. “Non è stato affrontato alcun ragionamento”, sostiene. Anche se nel suo ambiente qualche candidatura giovane per la segreteria del circolo, sembrano accarezzarla. D’altronde con un rapporto di 4 a 1 nella conta dei tesserati, una volta che a Palazzo si sceglie il nome del fedelissimo, tutto il resto diventa formalità.

Sindaco Fratello d’italia ma non sulla scheda elettorale: pronte una lista sua insieme alle civiche.

Inaugurazione segreteria politica con poster di Einstein alla parete.

Questo definitivo schiacciamento sul partito della premier più a destra della storia repubblicana, accuratamente ignorato dalla iperattiva comunicazione social dell’amministrazione, si tradurrà in una ricandidatura Di Mare con il simbolo Fdi? Affiancato forse si, sotto quel logo sicuramente no. Il primo cittadino – che Messina ha detto “portare splendidamente la fascia tricolore” e definendo “motivo di orgoglio” il suo tesseramento – ha anticipato che “ci sarà una lista del sindaco con altre liste civiche“. Il fatto che non faccia cenno a una coalizione coi partiti di centrodestra, nonostante compongano la sua terza (ma non ultima?) giunta, è indicativo di una macchina elettorale messa a punto per poter correre da sola contro tutti. E contro tutto. Agli addetti ai lavori non sfugge che la segreteria politica di un parlamentare nazionale, meglio se due come in questo caso, è un “punto di ascolto” particolare. Nel 2004 la Corte costituzionale l’ha considerata una estensione della residenza, facendola rientrare nella inviolabilità garantita dall’articolo 68 della Costituzione. Che si può infrangere solo dopo una votazione della Giunta per le autorizzazioni a procedere, eletta dal Parlamento fra i suoi membri. Rispetto al mercatino dell’usato con cui si è costruita la sindacatura, poi chiuso a risultato ottenuto, una sede di tal fatta sarebbe un passo avanti sostanziale per riavviare quella fruttuosa attività del riciclo.

Maria Amara, anima del mercatino dell’usato chiuso nel 2021.
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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