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Augusta, fermare Mpa su Paci sindaco: Di Mare recluta Palazzotto

AUGUSTA – L’ex grillino Federico Palazzotto getta la stampella su cui si è appoggiata l’amministrazione Giuseppe Di Mare, nei momenti di difficoltà in consiglio comunale, ed entra nella maggioranza con tutti gli onori e oneri. Non si è fatta tardare la risposta del sindaco di Augusta, alla fuga in avanti del deputato regionale autonomista nonché sindaco di Melilli, Peppe Carta. Ventiquattr’ore dopo l’annuncio del Mpa sull’arruolamento dell’ex coordinatore provinciale renziano Manuel Mangano, che avrebbe portato a sei consiglieri il costituendo gruppo del Movimento per l’autonomia, il 7 dicembre è arrivata la “replica” del primo cittadino. Che di prima mattina ha postato su Facebook il reclutamento del consigliere eletto coi 5 Stelle. Prima ancora che il pentastellato, fuoriuscito appena occupata la poltrona, ne desse notizia con un comunicato. Dove fra l’altro il neo acquisto sfumava parecchio gli entusiastici toni usati nei social“oggi è il momento della responsabilità ed io conto di dare il mio contributo per migliorare la nostra Città” – salvo poi confermarli quando è stato richiesto di chiarimenti. Nel post mattiniero diceva infatti che “dopo una riflessione ho deciso di aderire al gruppo consiliare del sindaco”. Però nella nota stampa post prandiale parlava di un sostegno “ancora una volta da indipendente, ma con coerenza insieme alla maggioranza”.

In maggioranza ma con due versioni: l’ex M5s conferma il “gruppo Di Mare” ma senza tessera Fdi.

sopra e copertina, Federico Palazzotto con Giuseppe Di Mare.

In serata Palazzotto ha poi confermato la prima versione, quella più impegnativa sul piano politico perché “essere in maggioranza significa valutare condividere suggerire valori idee e azioni, in consiglio si vota quanto deciso prima”. Il post mattiniero si tirava dietro molte domande, che non trovavano risposta nella nota stampa del primo pomeriggio. Così in tarda serata l’ex grillino ha chiarito innanzitutto di aver “deciso di non aderire a Fratelli d’italia, smentendo le voci subito circolate di un suo tesseramento sulla scia del gruppo Di Mare, la cui corrente sta bruciando le tappe per scalare la dirigenza provinciale e locale dei meloniani. Il consigliere che dice come “alle porte del 2024 ho valutato le progettualità ‘seminate’ dall’amministrazione, non solo quelle a valere sul Pnrr“, ha inoltre ribadito che resta nel Misto. Fa notare che comunque “il sindaco ha 3 consiglieri in tre gruppi diversi“, compreso quello “indifferenziato”. Però dice anche che “è un momento di riassetto generale del consiglio”. E quindi, “nelle prossime settimane vedremo”. Nel pentolone della maggioranza, infatti, bolle l’idea di fare un unico minestrone coi tanti ingredienti di cui è composta. Idea subito scartata da chi tiene alla propria identità di partito, come Lega e Forza italia, o al simbolo da riportare alle comunali come Augusta 2020. Così è facile che il primo cittadino metta insieme un “suo” gruppo, recuperando pezzi sparsi come Giuseppe Tedesco e il transfuga pentastellato, senza ritirare i suoi consiglieri dati in prestito ai leghisti e alla lista civica per avere un capogruppo a Palazzo San Biagio. Al netto di un’esplicita richiesta dai piani alti Fdi di avere in aula la presenza del logo, per favorire la circolazione del simbolo in vista di elezioni europee cruciali per la sopravvivenza del governo Giorgia Meloni, il sindaco ha una necessità tutta sua di “rispondere” alla mossa di Carta.

L’attivismo di Carta nel sondare una sindacatura per il suo amministratore unico di Melilli servizi.

Manifesto elettorale di Nicky Paci candidato sindaco nel 2015.

Il Mpa tramite Mangano non ha fatto mistero di voler “orientare la linea politicadell’amministrazione, mostrando una strana “aggressività” per alleati che esprimono ben 3 assessori su 7. Anomalia che viene interpretata come funzionale alla costruzione di una sindacatura alternativa, da presentare alle amministrative 2025. L’assessore Biagio Tribulato non ha fatto mistero di lavorare in questa direzione, offrendo però agli autonomisti solo “cooperazione”, per mantenere l’identità terza di Attivamente. Così il deputato regionale pare stia pensando a un piano B di maggiore esperienza elettorale e provata fede alla leadership, sondando i capi elettori augustani sul sempreverde candidato Nicky Paci, che ha messo esplicitamente sotto la sua ala nominandolo a sorpresa amministratore unico della Melilli Servizi. Una partecipata a socio unico del Comune melillese, considerata una vera e propria longa manus del leader lombardiano. In queste mosse e contromosse fra vasi di ferro, il ruolo dei vasi di coccio tocca a forzisti e leghisti. Ma se i berlusconiani di Paolo Amato hanno i piedi ben saldati all’Assemblea siciliana grazie a Riccardo Gennuso, e in Parlamento grazie alla senatrice Daniela Ternullo, i padani di Saro Salmeri non sembrano godere di molte sponde eccellenti nei Palazzi. Faranno fronte comune per fare un “centro alternativo”, in un’amministrazione che si sta polarizzando fra il partito della Destra e il Movimento di Raffaele Lombardo?

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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