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Brucoli resti una cartolina, ambientalisti contro nuove ville sul golfo

Ultimo aggiornamento mercoledì, 3 Marzo, 2021   00:14

AUGUSTA – Una fetta di collina vista mare, il paesaggio mozzafiato sul golfo di Brucoli, e una pratica edilizia per 35 villette bifamiliari diventata un caso politico. Si ingarbuglia sempre di più la vicende della lottizzazione alle porte della frazione turistica di Augusta. Adesso sono scese in campo Legambiente e Natura sicula onlus, per chiedere all’amministrazione 5 Stelle di bocciare un piano di lottizzazione con tutti i pareri favorevoli. E sul quale il consiglio comunale non si era voluto esprimere, nonostante la sollecitazione del commissario ad acta nominato dalla Regione.

Legambiente e Natura sicula diffidano il Comune.

Quello che non ha avuto la possibilità (o il coraggio) di fare la giunta grillina, né la sua maggioranza consiliare, lo ha messo in pratica la coppia di associazioni ecologiste. Dando mandato ai propri legali di “diffidare e mettere in mora”il Comune, per rigettare esplicitamente un progetto con tutte le carte apparentemente in regola. Il quale, a prescindere dalle posizioni contrastanti, viene lasciato in un limbo burocratico. Che compromette la certezza dell’azione amministrativa, richiesta da un comparto in grave sofferenza come quello edilizio.

Meloni: l’amministrazione usa misure e pesi diversi.

A far finire la vicenda sui giornali era stato Roberto Meloni, presidente della federazione #perAugusta, il cui studio d’ingegneria ha curato indirettamente la progettazione. In una conferenza stampa tenuta insieme al presidente di CambiAugusta, Marco Stella, aveva sostanzialmente incolpato gli amministratori M5S di “strabismo” nella trattazione dei piani di lottizzazione. Un’accusa di “usare pesi e misure diversi”,che ribadisce nuovamente dopo l’iniziativa a sorpresa degli ecologisti. “L’Urbanistica non si può gestire così”, dice il professionista. “Negando un conflitto di interessi” fra il suo ruolo politico e quello professionale, che invece molti concorrenti ritengono evidente.

Roberto Meloni, presidente della federazione #perAugusta
(Foto di copertina, uno scorcio del golfo di Brucoli)

L’attivismo di #perAugusta “pesa” sull’Urbanistica?

In sostanza, secondo la tesi di Meloni, la sua vita professionale risentirebbe dell’attivismo del suo gruppo politico. Il quale ha dato una brusca accelerazione alla campagna elettorale del consigliere Peppe Di Mare, in corsa per la sindacatura 2020. Una partenza decisamente in quarta, per come Stella si era preso di petto la sindaca Cettina Di Pietro e il senatore Pino Pisani. Aprendo una polemica dai toni aspri contro gli esponenti grillini, proprio nello stesso incontro con la stampa dove il presidente di #perAugusta difendeva le tesi sulla “sua” lottizzazione.

Gli ambientalisti: revocare subito i pareri superati.

La replica piccata arrivata dai due pentastellati si era poi ritorta contro loro stessi. Considerato che il presidente di CambiAugusta ci ha messo il carico, rivelando le trattative pre-ballottaggio del 2015. I cui contenuti sono decisamente imbarazzanti per chi si muove dentro un Movimento dalle vedute molto “ristrette” su certi argomenti, almeno pubblicamente. Ora, su questa vicenda dove politica e burocrazia sembrano intrecciarsi lungo confini indefiniti, si sono inseriti gli ambientalisti. Che scavalcando ogni considerazione dietrologica, sono andati a corto servizio. Chiedendo al Comune di “revocare in autotutela i relativi pareri urbanistici e paesaggistici in passato rilasciati, in quanto manifestamente illegittimi o decaduti per decorso dei termini di efficacia”.

Soprintendenza e Regione: non ci sono vincoli.

In realtà il caso è più intricato di come sembra, proprio sulla questione pareri. Sui 18 ettari fronte mare che Legambiente e Natura Sicula onlus vogliono integralmente mantenere allo stato di campagna, la Soprintendenza si era espressa tre volte fra il 2010 e il 2014. Certificando che le edificazioni previste in un terzo dell’area, arretrate di 200 metri dalla battigia, non ricadono dentro la perimetrazione del Sito d’interesse naturalistico riguardante Brucoli. Anche la Regione ha escluso la necessità delle Valutazioni di incidenza ambientale. Ed è intervenuta direttamente nel 2017 e nel 2018, con due commissari ad acta incaricati di adempiere gli atti che il Comune tardava a fare.

Enzo Parisi, dirigente regionale di Legambiente

Parisi: dal 2012 c’è la inedificabilità assoluta.

Eppure, nonostante quelle carte formalmente in regola, gli ambientalisti insistono. “Giova infatti ricordare che tale Piano di lottizzazione, che prevede la costruzione di 35 alloggi e una struttura alberghiera per circa 380 persone, ricade in una zona dichiarata di notevole interesse pubblico ed in cui vigono vincoli di inedificabilità e di carattere archeologico e ambientale”.Aggiungendo che “il Piano paesaggistico entrato in vigore l’1 febbraio 2012 assegna a quell’area il vincolo di tutela 3 di inedificabilità assoluta”.

Gli strani silenzi sul progetto con le carte “in regola”.

Possibile che a 6 anni di distanza e con 2 commissari ad acta, negli uffici regionali non si siano accorti che c’erano nuovi vincoli? Inoltre, perché l’amministrazione del “no” persino per una sepoltura al cimitero fuori regolamento, si fa commissariare anziché rigettare il progetto? Forse Legambiente e Natura sicula onlus si sono accorti di qualcosa che a molti è sembrato sfuggire. O forse hanno rispolverato l’ambientalismo massimalista delle origini, proprio sotto elezioni europee. Ma un risultato di sicuro hanno già raggiunto: che su quella pratica edilizia non scenda un silenzio inaccettabile per tutti.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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