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Augusta, Auteri e i consigli per gli artisti: critiche Pd? Senti chi parla

AUGUSTA – “E’ singolare leggere dichiarazioni di chi, primo Antonio Nicita, è figlio di chi ha dettato le sorti disastrose di questa provincia. Zona industriale, spazzatura, litorale assente, abusivismo diffuso: ecco i protagonisti. Prima di lanciare attacchi quindi bisogna vedere in casa propria. Continuare a insinuare interessi personali nella gestione dei cartelloni di Taormina, Siracusa e Augusta é scorretto e sono balle”. Carlo Auteri dichiara guerra al Partito democratico, sulla querelle relativa alla “sponsorizzazione” politica degli spettacoli pagati con fondi pubblici, allargandola al senatore dalla solida tradizione familiare nella vecchia Democrazia cristiana. Il deputato regionale Fdi, con una nota a questo giornale, ribadisce “che le proprie dichiarazioni sul teatro comunale (del capoluogo, ndr) sono scevre da interesse personale”. E che quando interviene “sono le parole di un esperto del settore, come fosse un medico parlando di sanità, non avendo alcun interesse su TaoArteo sulla stagione teatrale siracusana. “Non ho alcuna regia, anzi – puntualizza il meloniano – ma oggi provo a dire le cose come stanno parlando di cose che conosco. Non come chi, messo ai margini, ritiene di detenere la verità mostrandosi classista dietro il finto perbenismo“. Una conclusione al vetriolo contro la dirigenza siciliana del Pd, dopo che questa aveva parlato di “appetiti del centrodestranella gestione dei Comuni, citando in primis acqua e rifiuti per sfiorare pure le “estati” sfarzose. Ordinaria amministrazione per una forza d’opposizione, ma che deve aver punto sul vivo il neo-eletto di Sortino all’Assemblea siciliana, manager musicale di professione.

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La querelle sulle “ingerenze” interessate del deputato Fdi era partita da De Luca e poi da Spada.

Cateno De Luca.

Nella serie “Auteri contro tutti”, le puntate precedenti non era stata la dirigenza Pd a scriverle. Quella con audience social più alta era stata sulla manifestazione taorminese, già al centro di un caso fra la nuova amministrazione di quel Comune e la Regione, e come autore portava la firma di Cateno De Luca. L’onorevole sortinese era stato tirato dentro dal sindaco-deputato messinese, leader dell’autonomista Sud chiama nord, con l’abituale forma brutalmente diretta che è la cifra della sua comunicazione politica:“Se il tuo modo è quello di chiedere le cose, poi magari non te le fanno e agisci così, inizi male”. Poi nella trama su “fatti e misfatti” della corrente meloniana di Manlio Messina, si era inserito il dem floridiano Tiziano Spada. Nemmeno lui tanto delicato sulle “ingerenze” del collega all’Ars, quando ha avuto da ridire sulle scelte artistiche dell’amministrazione siracusana di Francesco Italia:”Credo che un operatore del settore teatrale che, da deputato regionale, interviene con sue note o atti parlamentari sull’attività di enti culturali e teatrali su cui non ha competenza, corra il rischio di passare per uno che utilizza il ruolo politico e amministrativo per interessi personali. Il classico conflitto d’interessi, insomma”.

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Onorevole meloniano replica a “sCateno” e al collega dem: parlo da esperto e non offendo.

sopra e copertina, Carlo Auteri.

A quegli attacchi feroci dell’opposizione, Auteri ha reagito con la compostezza dei “forti” cui tutto scivola senza danni. Una risposta Facebook simpaticamente ammiccante all’imprevedibile “sCateno”, con tanto di “caffè sospeso” per chiarire eventuali equivoci. Seguita da elegante “non ho offeso nessuno e parlo da esperto” a Spada, con l’annotazione che “dirmi però di non intervenire su argomento specifico riguardo il mio lavoro, sarebbe come dire a un medico eletto di non parlare di sanità“. Per il Partito democratico tuttavia era troppo ghiotta l’opportunità, di continuare a cavalcare il giudizio espresso dal suo deputato regionale, contro un iperattivo esponente della maggioranza:“A scanso di equivoci, presenti e futuri, consiglio al collega Auteri maggiore rispetto del mandato conferitogli dagli elettori, e di astenersi da giudizi che potrebbero essere interpretati come indiretto pressing per lasciare spazio ad altri”. Così i “consigli competenti” spontaneamente elargiti dal meloniano, di casa nell’amministrazione Giuseppe Di Mare per stessa ammissione di entrambi, sono stati ripresi dal Pd nella conferenza stampa tenuta il 22 luglio ad Augusta. Un incontro coi giornalisti organizzato dal consigliere dem Giancarlo Triberio, per parlare sulla “grottesca situazione politica in città” dopo il rimpasto, e lanciare “la costruzione di un progetto alternativo al centrodestra” alle comunali 2025. Per dare sostanza, era calata la filiera dei democratici in Sicilia. Da Sergio Lima, componente della direzione nazionale e riferimento nell’Isola della segretaria Elly Schlein, alla dirigente regionale Glenda Raiti in rappresentanza del segretario siciliano Anthony Barbagallo. Oltre al senatore Nicita, commissario provinciale e riferimento di Enrico Letta nel Meridione.

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Partito democratico, Triberio: da accesso agli atti sapremo la verità sui fondi spettacoli.

Antonio Nicita e Giancarlo Triberio.

Fra i tanti temi trattati, fra cui una “potenzialmente grave o gravissima questione morale“, la polemica sulla promozione turistica a mezzo concerti di richiamo era stata molto sacrificata dalla sintesi giornalistica. Limitata al passaggio di Triberio che “i concerti affidati qui sempre a un solo gruppo di managment musicale, fanno sembrare esserci la mano della corrente di quel deputato Fdi fatto eleggere da Di Mare, e di Manlio Messina”. L’indignazione di Auteri verso l’intera dirigenza Pd ora richiede una cronaca più esaustiva, su una polemica verso l’amministrazione che lo toccava solo di striscio. “Il marketing del territorio non può essere un mega spettacolo, che fa calare migliaia di persone in città senza un adeguato piano del traffico, e alla fine ci lasciano solo montagne di indifferenziata cui tocca pagare il costoso smaltimento”. Il ragionamento del consigliere ai giornalisti non contesta “il giusto diritto al divertimento dei cittadini”, bensì una grossa spesa che ottiene risultati una tantum e resta fine a sé stessa. “Chi viene ad Augusta attratto dal cantante di grido, perché poi dovrebbe tornare come turista se il castello alle spalle del palco è chiuso in attesa di infiniti restauri; e lo stesso vale per l’Hangar e il convento di San Domenico, così come per gli altri siti culturali inaccessibili o fruibili con difficoltà”. A margine della conferenza stampa, il consigliere fa sapere di suoi “reiterati accessi agli atti, alcuni in attesa di risposta e altri di documentazione più esauriente, per fare luce sui festeggiamenti patronali e sull’estate augustana“. Il capogruppo d’opposizione vuole “verificare il corretto impiego dei fondi stanziati dalla Regione per il programma estivo”. Annunciando “una interrogazione consiliare e, attraverso i nostri deputati all’Ars, una richiesta di chiarimenti all’assessorato regionale nel caso siano stati dirottati ai concerti per San Domenico”. Dove Anna Tatangelo ha proposto un programma più ampio del live presentato ad Agrigento, ma costato il doppio.

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Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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