Versalis, stop senza bonifiche: nubi di “maledizione industriale” su dopo petrolchimico ERROR404.ONLINE di Massimo Ciccarello Scritto lunedì, 24 Marzo, 2025 22:39 AUGUSTA – L’industria petrolchimica saluta e se ne va. Lasciando “Il mare colore veleno“, dove i vecchi pescatori avvertono che “non si prendono più pesci”. Mentre intorno c’è un territorio da bonificare radicalmente, ma da chi, come e quando però nessuno se ne preoccupa. A parte un pugno di anziani ambientalisti, che rilanciano la questione delle bonifiche. Una possibile soluzione ai problemi ecologici ed economici che la politica, nazionale e locale, tuttavia “dimentica”. Ingegnandosi a imbrigliare il dramma sociale nel triangolo Augusta-Priolo-Melilli, dietro assicurazioni fumose e mobilitazioni inconsistenti. Fra il 22 e il 24 marzo, le ricadute della chiusura di Versalis hanno occupato il centro del dibattito. L’inizio è dei sindaci, sabato mattina a Siracusa. Riunendosi in grande adunata su iniziativa di Anci Sicilia, per declamare un corale ma poco impegnativo “vigileremo”. Lunedì ha fatto seguito il Pd, contestando all’amministrazione augustana un impegno di facciata, comprovato dalla mancata convocazione di un consiglio comunale sul tema chiesto da mesi. Ha chiuso il cerchio Stop veleni nel pomeriggio, con un incontro a Palazzo di città. Nel salone di rappresentanza concesso all’ultimo minuto, la donazione del libro-denuncia di Fabio Lo Verso alle biblioteche scolastiche è diventato il riassunto sui costi taciuti, imposti da un modello di sviluppo industriale ad alto impatto. Che ora inizia a fare le valigie, sotto il peso delle congiunture di mercato e gli oneri delle normative ambientali europee. In eredità lascia il ricordo di un benessere sbiadito, e l’attualità di una situazione sanitaria devastante. PER APPROFONDIRE: Stop veleni su Augusta:”il cancro uccide 1 su 2 e prima dei 67 anni” Pd Augusta, Triberio: aspetto ancora un consiglio su crisi ma si dedicano al piccolo cabotaggio. Giancarlo Triberio. “Bene Anci sul fronte comune dei sindaci, ma sono passati 5 mesi da quando è stata presentata una mozione sulla crisi industriale“, scrive in un comunicato Giancarlo Triberio. Il consigliere Pd ricorda che “già allora avevo posto una questione importante, alla luce di avvisaglie chiare che lasciavano presagire la gravità”. La rinuncia di Eni a produrre etilene, materia prima per gli altri stabilimenti interconnessi della zona, era manifesta in varie forme. Allarmando i sindacati su un effetto domino negli altri siti intorno Priolo, dove fra diretto e indotto si sfiorano i diecimila occupati. Perciò oggi il Partito democratico di Augusta definisce “sconcertante constatare che nonostante l’urgenza del tema”, l’amministrazione di centrodestra “abbia scelto di privilegiare aspetti di piccolo cabotaggio amministrativo, evitando di convocare un consiglio”. Secondo Triberio è diventato “evidente che non basta avere interlocuzioni privilegiate con i governanti della stessa parte politica”. Mentre “la crisi richiede unità vera, non fughe in avanti solitarie”, scrive riferendosi al sindaco Giuseppe Di Mare. Che “si presenta ai tavoli istituzionali” senza nemmeno porsi il problema che “c’è una grande differenza tra chi parla a titolo personale, e chi si esprime a nome dell’intera città”. PER APPROFONDIRE: Augusta, bonifiche Sin e screening tumori che non interessano più Eni annuncia riconversione green, Cgil non si fida: bonifiche rischiano di ricadere su enti locali. (foto tratta dal sito Eni Rewind) Dopo i “tavoli ministeriali” al competente dicastero del siciliano Adolfo Urso, adeguatamente pubblicizzati dalla politica locale contigua al governo, dalla multinazionale di Stato è filtrato che lo stabilimento sopravviverà dedicandosi alla produzione green. Oltre 800 milioni di euro in nuovi impianti per biocarburanti e per il riciclo chimico delle plastiche. Ma se lo stop al cracking attuale è stato persino anticipato al mese in corso, sui tempi previsti per la riconversione da quasi un miliardo ci sono dubbi. E parecchi, visto che a Gela l’Eni ha fermato la produzione nel 2007, ripartendo concretamente solo nel 2019. Dal punto di vista occupazionale, fra l’altro, non è stata più la stessa cosa. Un reportage online di Rosario Cauchi apparso sul Quotidiano di Gela il 24 aprile scorso, racconta di un “sit-in di protesta davanti l’ingresso principale di raffineria, proprio per sottolineare che da tempo non riescono più a trovare occupazione, nonostante appunto facciano parte dell’indotto ‘storico’”. A Siracusa perciò la Cgil ci va cauta su Versalis, e su un potenziale effetto domino che già registra 65 licenziamenti annunciati da Sasol. In un comunicato parla di “gravi criticità del piano, che non prevede strumenti adeguati di garanzia per i lavoratori, né tempi certi per le autorizzazioni e la realizzazione delle nuove attività”. Inoltre, puntualizza l’unico sindacato che non si accoda al sollievo di Cisl e Uil, “la bonifica e la riqualificazione delle aree ex industriali restano un nodo irrisolto, con il rischio che i costi ricadano interamente sulle istituzioni locali e sulla Regione“. E poiché né le une né l’altra hanno risorse adeguate alle necessità, il risanamento diventa una chimera ancora più inafferrabile. Visto che il “Piano di disinquinamento” compie trent’anni esatti dalla sua approvazione, come racconta la cronistoria di “Ecogiustizia subito”. PER APPROFONDIRE: Ias sequestrato: non depurava i reflui industriali, crisi a Petrolchimico Priolo Bonificato solo il 2 per cento su terraferma e nessun fondale, i pescatori: il mare ha colore veleno. Mimmo Patania e Sebastiano Strazzulla. Le bonifiche sono soldi da spendere, tanti:“L’accordo di programma 2008 ne prevedeva 800 milioni, oggi ne servirebbe almeno il doppio”. Sono lavoro, a pioggia:“Un migliaio di addetti per almeno un decennio”. Ma per Enzo Parisi di Legambiente sono soprattutto una necessità ineludibile:“Fino a giugno scorso era bonificato e certificato solo il 2,2 per cento del terreno, il 2,1 della falda e zero dei fondali”. I fondali appunto, “che un tempo erano azzurri e ora diventano improvvisamente torbidi a ridosso di Magnisi“. Lo racconta Salvatore Strazzulla, 76 anni, pescatore sin da quando ha imparato a camminare, durante l’iniziativa di Stop veleni organizzata per le scuole ma disertata da presidi e assessori. Pure il decano nel mestiere fatto “di acqua, di vento e di conzo”, Mimmo Patania, classe 1938, conferma “che quannu tira a currente dà ficu pisci nun si ‘nni pigghia”. Si tratta del flusso marino in uscita da Priolo, centro geografico e baricentro ambientale del Petrolchimico. Il suo sindaco, Pippo Gianni, onorevole di lunghissimo corso che conosce uomini e cose, oggi fa una riflessione:“La cosa strana è che la Sicilia è fra i maggiori beneficiari del Pnrr, ma fra questi non c’è nessun intervento per le bonifiche”. Così, mentre il priolese “mezzo augustano” si accoda a chi chiede al governo “una seria riflessione sulla rinuncia di Eni all’etilene, che esporrebbe l’Italia al dumping della Cina”, sulla questione del chi alla fine risanerà ci sono più sospetti che progetti. Come se in questo territorio profondamente compromesso, lo Stato abbia già rinunciato a recuperarlo. In modo che il dopo-raffinerie, alla fine, non potrebbe portare niente di diverso da altre attività che nessuno vuole sotto casa. Magari una delle 20 “mini centrali nucleari” che Roma intende costruire in Italia, visto che il sito industriale ha tutte le caratteristiche necessarie per ospitarla, infrastrutture e manodopera altamente specializzate comprese? In attesa di vedere dove la chiusura di Versalis andrà a parare, resta la constatazione di don Palmiro Prisutto “sull’unica bonifica fatta accanto a uno stabilimento insalubre: quella a Marina di Melilli, bonificata dai suoi abitanti spostati altrove”. PER APPROFONDIRE: Sasol, Pnrr per stare altri 50 anni. Legambiente: e le bonifiche? Fede, natura e memoria: diario di un viaggio umbrovenerdì, 11 Aprile, 2025Dal cuore di Francesco all’abbraccio delle Marmore L’Umbria, cuore verde dell’Italia, non è solo un modo di dire. Il nostro ultimo viaggio ci ha portato a godere di un paesaggio straordinario fatto di dolci… Pd: Augusta città di rischi, perché Piano protezione civile del 1988?giovedì, 3 Aprile, 2025AUGUSTA – C’è il rischio sismico, come testimoniano i lotti dell’ex villaggio container alle saline, allestito dopo il devastante terremoto del 1990. C’è il rischio industriale, come registrano i filmati delle fiamme infernali che… Un viaggio nelle terre dello Stupor Mundi giovedì, 3 Aprile, 2025Quando scegli un viaggio in cui il filo conduttore è Federico II di Svevia, allora il viaggio non può che non lasciarti “stupito“. 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