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Muscatello, Pd e comitati insorgono: beffa il potenziamento coi tagli

AUGUSTA – Da “unità operativa” per assistere i malati di cancro, a semplice ambulatoriospostato a Siracusa. Da scelta sbagliata e irragionevole nei confronti di una città che insiste in un’area Sin” ad alto inquinamento industriale, a “qui c’è un potenziamento” del Muscatello. La metamorfosi del sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare, il 7 marzo è andata in onda in diretta social. Dove fra una giustificazione sulle sfilate di carnevale in piena Quaresima, e i consigli sulla serie Netflix del momento, ha infilato pure la spiegazione del suo dietrofront sul trasferimento di ematoncologia. Che nel giro di 48 ore è passato da ennesimo “scippo” per l’ospedale, come lo paragonava in un comunicato del 5 marzo, a vantaggioso compromesso per l’aumento dei posti letto nel nosocomio. I quali, ammette, però “già ci toccavano”. E quindi non si vedrebbe dove stia l’affare nello scambio, avallato con gli altri sindaci del petrolchimico nel tavolo tecnico del 6 marzo con la dirigenza Asp, salvo ritenere “più importante che aprano” le corsie da tempo previste. Le “inadempienze della Regione Siciliana trasformate in conquiste”, per giunta ottenute con un delicato servizio assistenziale sottratto ai pazienti oncologici della zona, fanno insorgere il Partito democratico. Il segretario provinciale, Piergiorgio Gerratana, e il capogruppo consiliare, Giancarlo Triberio, in un comunicato diffuso l’8 marzo avanzano sospetti di pesanti condizionamenti politici sul sindaco Fratelli d’italia. Mentre la consigliera dem Milena Contento, appena l’Azienda provinciale ha dato notizia del via libera dall’amministrazione di centrodestra, ha protocollato la richiesta di una seduta urgente del consiglio, “considerato che il tema suscita grande preoccupazione fra la popolazione”. 

Segreteria dem: su ematoncologia inversione in 24 ore, sindaco compiacente fino al servilismo.

da destra: Peppe Carta, Pippo Gianni, Giuseppe Di Mare, Alessandro Caltagirone, Salvo Madonia.

Di Mare aveva scritto che oggi anche un solo trasferimento per noi è inaccettabile”. Così il Pd sottolinea che “dopo aver gridato con toni così perentori, a distanza di 24 ore ha ribaltato la sua postura”. E non considera una semplice coincidenza che sia cambiata “dopo la riunione con l’ingegnere”, che il governatore forzista Renato Schifani “ha nominato manager dell’Asp in quota Forza italia“. Un “tavolo tecnico” al quale il sindaco-deputato di Melilli, Giuseppe Carta, si era presentato facendosi precedere da un categorico comunicato pro-Muscatello. “E’ già stato ampiamente ridotto e la comunità ha bisogno di un supporto adeguato per affrontare le patologie emodinamiche, aveva scritto l’onorevole del Mpa, in predicato di subentrare all’assessore regionale autonomista Roberto Di Mauro. Poi la retromarcia, condivisa insieme al sindaco di Priolo, Pippo Gianni. Tutto velocemente maturato dopo un faccia a faccia col direttore generale, Alessandro Caltagirone, che il loro collega augustano ha definito “serrato e a tratti anche acceso”, nonostante il sostegno del concittadino Salvo Madonia, direttore sanitario dell’Azienda. Gerratana e Triberio tirano le somme:“La scure di questo centrodestra nemico dell’ambiente e campione dei tagli alla salute, si abbatte ora su una questione di enorme impatto sanitario nel Comune capofila della zona industriale, con la complicità di un sindaco compiacente al limite del servilismo autolesionista”.

Gerratana e Triberio: da Asp e Di Mare compensazione taglio con posti letto che toccano dal 2018.

Giancarlo Triberio a un sit in contro i troppi morti per cancro.

Il comunicato dell’Asp parla di “piano operativo di potenziamento che prevede l’attivazione di ulteriori 12 posti letto di riabilitazione e lungodegenza,  e l’attivazione dei primi posti letto del reparto di ematologia“. Sostenendo che col trasferimento già programmato il 31 marzo si sta “attuando così una distribuzione più equa su tutto il territorio dei servizi oncoematologici ai pazienti che prevalentemente, dai dati in possesso dell’Azienda, provengono dal Distretto di Siracusa e dalla zona sud“. Per le statistiche ufficiali, quindi, il cancro curato ad Augusta sarebbe molto più diffuso fra le popolazioni delle zone agricole, piuttosto che nelle aree industriali. Per il Pd, invece, ematoncologia semplicemente “sparisce dal Muscatello senza alcuna compensazione, perché il presunto potenziamento con questi nuovi posti letto era programmato già dal 2018 nella rete ospedaliera, proprio a compensazione della perdita di pediatria e ginecologia“. In sostanza, “si continua a togliere ciò che già avevamo, e si spaccia come una conquista la sanatoria a una grave inadempienza”. Secondo Gerratana e Triberio, “il trasferimento non è altro che un taglio camuffato da ‘riorganizzazione’, che abbassa la qualità dei servizi specialistici offerti alla comunità che maggiormente ne ha bisogno. Non è una ‘concessione’ che l’ospedale di Augusta sia stato individuato come nosocomio di area Sin, che tristemente connota la nostra area a differenza di altre in Italia e in Sicilia”.

Diretta social del primo cittadino: no a speculazioni sull’ospedale e uscire dal mood pessimista.

Maria Giannone e Cinzia Di Modica durante una protesta davanti l’ospedale.

Nella sua diretta Facebook, il sindaco ha detto che sul Muscatello “non consento speculazione politica”. Invitando tutti “a uscire dal mood pessimista”, diventato un mainstream nonostante il battage mediatico tutto incentrato sul “potenziamento”, perché tutto sommato “le difficoltà nella sanità vanno da Milano a Portopalo. Ma nel giorno in cui Augusta piange la morte per cancro del fratello di Giuseppe Fornaciari, calciatore di serie A spentosi per la stessa malattia appena qualche settimana prima, il mal comune non è gaudio nemmeno per metà. “L’ospedale di riferimento della zona industriale andrebbe potenziato per offrire un servizio sanitario completo, rispondente alle reali esigenze del territorio in termini di prevenzione, diagnosi e cura delle malattie tumorali”, dice Cinzia Di Modica. La portavoce di Stop veleni ricorda che “Augusta ha la più alta incidenza rispetto al resto della provincia”. Perciò, spostare un presidio che “completa l’offerta sanitaria in termini di diagnosi e cura delle malattie ematologiche, rappresenta un danno e un disagio per l’intera comunità augustana che già paga un conto salatissimo in termini di vite umane“. Con ancora meno peli sulla lingua è Maria Giannone, riferimento storico del comitato pro-ospedale. Il suo post accorato sintetizza i centinaia di commenti negativi che hanno inondato i social:“Continuano con il solito giochetto ‘mi prendo questo e ti do quest’altro’? Ma quale altro! I posti letto di cui straparlano sono nostri già dal 2018, mai messi in atto. Ma di quale potenziamento parlano, il giochetto che tengono in pugno ciò che ci spetta di diritto, e li tirano fuori quando gli serve per toglierci qualcos’altro: un film visto troppe volte, fate pure, ma pensare che qua siamo scemi, assolutamente NO”.

Autore

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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