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Pd: dopo gli alberi via pure i posti letto oncologici, è sos Muscatello

AUGUSTA – Via ematoncologia dal Muscatello. Nella nuova rete ospedaliera regionale, quel reparto troppo frequentato dai malati di cancro non deve stare ad Augusta. “E dopo gli alberi, adesso espiantano con la ‘pala meccanica’ anche i posti letto del nostro ospedale. Arriva dal capogruppo Pd, Giancarlo Triberio, il commento sull’ultimo scippo confezionato dalla Regione Siciliana. Prodiga come Creso quando c’è da finanziare la milionaria “promozione” della città, attraverso concerti di grido. Ma avara come Pantalone sulla sanità pubblica, specialmente se riguarda le patologie tumorali più diffuse sul territorio della zona industriale. Nella bozza di riordino dei nosocomi in Sicilia, infatti, quel presidio sanitario sui tumori verrà spostato a Siracusa. Dove, peraltro, attualmente non sembrano esserci nemmeno gli spazi necessari a ospitarlo. Un paio di posti letto soppressi per trasferimento non sembrerebbero molti, ma sono comunque sufficienti a giustificare i timori del Partito democratico, sul fatto che il centrodestra del presidente Renato Schifani sta “creando le pre-condizioni affinché il Muscatello possa essere definito inutile e soppresso definitivamente”. Il comunicato del consigliere comunale dem, diffuso il 16 novembre, sottolinea che si tratta di servizio assistenziale “frequentatissimo anche da pazienti delle provincie di Catania e Messina, dando valore aggiunto al nostro nosocomio”.

Nuova rete ospedaliera, “ematoncologia spostata a Siracusa nonostante sia una compensazione”.

Ma soprattutto, Triberio ricorda che ematoncologia è “uno di quei reparti dati in ‘compensazione’ quando a suo tempo chiusero ginecologia e pediatria“. La loro soppressione contribuì parecchio a far uscire il Muscatello dai parametri minimi di pazienti assistiti, necessari a farlo sopravvivere come ospedale a pieno titolo. Non solo, ma tolse ad Augusta un importante osservatorio per il monitoraggio delle malformazioni neonatali. Fu proprio grazie a un primario pediatra in servizio negli anni Ottanta, quel Giacinto Franco cui è dedicata l’aula consiliare, che le analisi sui ricoverati misero in luce le correlazioni fra i nati malformati e la residenza delle mamme intorno il petrolchimico. Dopo la scomparsa del medico ambientalista e la chiusura delle corsie direttamente legate alle neonatologia, dove vennero condotte quelle ricerche pionieristiche, si è perso il filo sull’incidenza dell’inquinamento prettamente locale nelle patologie congenite dei bambini. Tanto che un controverso studio della cattedra di Igiene pubblica presso l’università di Catania, presentato lo scorso anno al Comune con grande enfasi, definì “invidiabile” la situazione tumori nella zona.

Triberio: inizio della fine per l’ospedale che doveva potenziarsi su oncologia nel Petrolchimico.

Giancarlo Triberio durante la protesta sui troppi morti di cancro.
copertina, l’ingresso dell’ospedale Muscatello.

“Il Registro integrato tumori fa una descrizione fredda e analitica dei dati, mentre l’analisi ‘Sentieri’ è uno studio allargato ai rapporti causa-effetto, sulla base dei dati di ospedalizzazione e di mortalità correlate al luogo di residenza e alle condizioni socio-economiche”. Queste erano le contestazioni alle fuorvianti statistiche universitarie elaborate per conto della Regione, avanzate dell’ex senatore pentastellato Pino Pisani, già primario di radiologia al Muscatello e dirigente della Lilt. In sostanza, senza reparti ospedalieri in loco che monitorano le problematiche sanitarie della popolazione, la dispersione dei pazienti in strutture distanti dalla residenza può falsare le stime. “Questa ‘operazione’ ematoncologia suona come l’inizio della fine del nostro presidio ospedaliero, che doveva essere oggetto di potenziamento proprio per le gravi e frequenti problematiche oncologiche che colpiscono il nostro territorio”, sottolinea Triberio. Che definisce “importante vigilare sulla effettiva realizzazione di quanto previsto nella programmazione, anche passata, ma a tutt’oggi non ancora attivato”. Soprattutto “il reparto di oncologia che si attende da anni, e il mantenimento almeno dell’attuale chirurgia, senza ulteriori declassamenti. Il tutto ovviamente con l’assegnazione delle necessarie e indispensabili risorse umane, oggi carenti in alcuni reparti: come nei recenti casi della diminuzione di cardiologi e pediatri in servizio”.

Pd, appello al consiglio e polemica all’amministrazione Di Mare “troppo distratta dal caso Auteri”.

Ematoncologia è infatti solo l’ultima tegola sul Muscatello. A ottobre cardiologia si è trovata a rischio chiusura, col dimezzamento dei medici causa trasferimento fuori provincia. Qualche settimana dopo è toccato al pronto soccorso pediatrico, col ritiro del professionista esterno incaricato, comunicato per tempo ma tamponato all’ultimo momento dopo che era esplosa la protesta sui social. In entrambi i casi l’amministrazione guidata da un sindaco Fratelli d’italia, Giuseppe Di Mare, è intervenuta positivamente facendo valere il suo peso politico nel partito di governo. E adesso si trova ancora una volta a rincorrere la Regione politicamente amica, esponendosi alle polemiche Pd. “Dopo il blitz di piazza Mattarella sul verde pubblico sta per essere effettuato un altro scippo ai danni della comunità augustana, nel silenzio complice di un’amministrazione Di Mare evidentemente distratta dalle vicende che coinvolgono il ‘sistema Auteri‘, come l’ha definito la stampa nazionale”. Dopo la stoccata sul deputato regionale di Sortino, fatto eleggere dal primo cittadino nonostante le presenza di un candidato augustano e due anni dopo finito al centro di un caso mediatico che ha imbarazzato Fdi per il palese “amichettismo” nei fondi spettacoli, il capogruppo dem invita lo stesso consiglio comunale a vigilare “sul mantenimento dei servizi esistenti”. Fra i quali figurano pure neurologia e psichiatria, che potrebbero rivelarsi essenziali a gestire gli “effetti collaterali” dell’inquinamento atmosferico sulla popolazione. Ormai si moltiplicano gli studi sulla possibile correlazione fra polveri sottili e disturbi neurologici, causati dalle microparticelle che penetrano persino la membrana cellulare dei neuroni. Triberio ricorda che si parla di un ospedale “a suo tempo già ridefinito quale di ‘area industriale‘”, ma forse è proprio per questo che si trova sistematicamente a rischio sparizione. A dispetto dei tanti “santi in Paradiso”, veri o presunti.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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