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Grana Brucoli scaricata sul Consiglio, il fiordo d’Omero diventa un’odissea

Ultimo aggiornamento martedì, 2 Marzo, 2021   22:24

BRUCOLI – “Ora ci aspettiamo che l’amministrazione comunale di Augusta sia conseguente alle convinte dichiarazioni d’intenti, e a fine mese revochi tutte le autorizzazioni accordate ai privati per recintare il fiordo di Brucoli”. Enzo Parisi è ottimista, dopo il faccia a faccia del 16 luglio con Cettina Di Pietro. L’esponente di Legambiente ha incontrato la sindaca insieme ai rappresentanti del Coordinamento brucolani, che da un mese è sul piede di guerra per impedire la sostanziale privatizzazione del porto-canale. La grillina ha investito della questione il consiglio comunale, sollecitando le commissioni consiliari Ambiente e Urbanistica a esprimere i propri pareri sul pontile galleggiante che la Regione ha autorizzato davanti la Rinella.

Alle commissioni consiliari il caso del pontile sul fiordo.

Secondo quanto trapelato, la richiesta di coinvolgere i consiglieri è arrivata proprio dal Comitato brucolani. E’ stato infatti uno dei portavoce più di spicco fra i residenti, l’ex consigliere comunale di lungo corso Carmelo Romano, a proporre questa soluzione. Che fa diventare il “caso fiordo” un problema dell’intera città, non solo della frazione marinara. La quale vede in quell’attracco turistico autorizzato a una società forestiera proprio all’imboccatura della spiaggetta, l’espropriazione di un uso civico consolidato nei secoli. La presidente del consiglio, Sarah Marturana, ha dato piena disponibilità ad accelerare i tempi delle commissioni. Dove lo stesso Coordinamento può essere convocato, per mettere a verbale tutte le osservazioni contrarie al nuovo club nautico sulla foce del Porcaria.

Ma la competenza a revocare i nulla osta è dell’Utc.

Difficilmente, tuttavia, le decisioni delle commissioni consiliari potranno produrre effetti reali per la retromarcia sulle opere già autorizzate dalla Regione. E nemmeno su quelle di competenza del Comune, trattandosi di atti amministrativi che discendono da decreti regionali. Più che altro i consiglieri – presenti e passati – avranno la possibilità di esibire la propria empatia verso le istanze di Brucoli e degli ambientalisti. Consentendo all’amministrazione di potersi prendere il giusto tempo, per procedere a spinose revoche in autotela. L’esperto ex consigliere Romano, in carica fino a quando il Comune non fu sciolto per presunte infiltrazioni mafiose, ha messo Di Pietro nelle migliori condizioni per cavarsi d’impaccio. Almeno nel breve periodo, l’assessorato Urbanistica potrà adesso “sospendere” ogni iniziativa di revoca in attesa che si pronunciano le commissioni consiliari.

Jessica Di Venuta all’assemblea del Comitato fra don Francesco Trapani e Carmelo Romano.
copertina, Franco Ruggero mostra le particelle catastali oggetto di ricerche storiche.

Italia Nostra invia diffida a Regione e Soprintendenza.

Solo che sulla questione pesa l’iniziativa di Italia Nostra, di ben altro contenuto e spessore. La presidente Jessica Di Venuta, nell’assemblea coi residenti svolta il 9 luglio nel salone parrocchiale, aveva annunciato passi formali con la Regione. Che sono puntualmente avvenuti nel giro di una settimana, sotto forma di una diffida a tutti gli enti competenti. Ai quali, assessorato regionale e Soprintendenza in testa, sono state contestate una nutrita serie di inosservanze sui vincoli di tutela vigenti sul fiordo. Un’area di eccezionale valore archeologico e paesaggistico, descritta da Omero nell’Odissea e da Tucidide nella storia sui fondatori di Megara Hiblaea. Sulla quale possono essere autorizzate solo attività nautiche di stretta pertinenza dei pescatori brucolani.

I dubbi di Ruggero sulle vecchie particelle catastali.

Questa formale richiesta di revoca in autotutela, accompagnata dall’avvertenza che il passo successivo sarà quello di mandare tutto alla Procura, è stata portata all’attenzione dei portavoce dello stesso Comitato di lotta. Proprio qualche giorno prima l’incontro a Palazzo di città, che figura fra i destinatari del documento. In entrambi gli incontri sulla questione porto-canale, sia con Italia Nostra che al Comune, oltre Romano c’era pure Franco Ruggero. Geometra ed ex consigliere comunale nel partito del giudice Antonio Di Pietro, è autore un’approfondita indagine storica sulle particelle catastali che la nuova proprietà vuole recintare. Isolando di fatto Brucoli dal suo fiordo, nelle cui grotte abitate sin dal neolitico tuttora i pescatori depositano le reti.

Lo stop del Comune alla recinzione è solo temporaneo.

Le ricerche del professionista, ed ex amministratore comunale, avrebbero individuato alcune discrasie fra le vecchie e le nuove indicazioni topografiche. Secondo quanto ha raccontato Ruggero, ai margini di quella conferenza stampa in parrocchia apertasi col Padre Nostro recitato da don Francesco Trapani, i suoi dubbi sulle particelle catastali allegate alle autorizzazioni sono stati comunicati all’ufficio tecnico comunale. Riuscendo ad evitare in extremis il nulla osta definitivo. Quella recinzione che dividerà il porto-canale dal borgo, e renderà la Rinella una spiaggia ad uso privato, ora è in stand-by. L’ha temporaneamente fermata il Comune, in attesa di esprimersi in via definitiva.

Di Pietro: amministrazione è per tutelare l’ambiente.

La sindaca ha assicurato che la sua amministrazione 5 Stelle è per il “no” al pontile galleggiante. Però gira alle “incompetenti” commissioni consiliari una questione che è di stretta pertinenza dell’ufficio tecnico. A chiederglielo è un navigato ex componente del disciolto consiglio, che fa parte del Comitato brucolano. Ma perché tutti non hanno fatto quadrato intorno l’iniziativa di Italia Nostra, che ha una forza giuridica ben diversa di un comunicato stampa o di un post su Facebook?

La spiaggetta della Rinella, davanti verrà installato il pontile galleggiante.
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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