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Augusta, Gaza libera unisce Cgil e amministrazione Fratelli d’italia

AUGUSTA – “La consapevolezza che abbiamo grazie alla diffusione istantanea delle informazioni, ci toglie il privilegio dell’ignoranza. Non ho visto, non sapevo: questo oggi non lo possiamo dire. Non abbiamo alibi. Questo orrore palese e contemporaneo ci costringe a riflettere sulla nostra responsabilità, come individui e come collettività. Ecco cosa facciamo qui: diamo voce a coloro che non possono farsi sentire. Insieme possiamo fare la differenza”. Le parole di Lorena Crisci erompono come un fiume in piena, in quella piazza Duomo che la sera del 3 ottobre si è riempita per chiedere di fermare l’orrore di Gaza. Probabilmente neanche la segretaria della Camera del lavoro si aspettava che ad ascoltarla arrivassero centinaia di persone. 

La Cgil riempie la manifestazione per la Palestina, molti i sostenitori locali dei partiti al governo.

Troppo martellante alla vigilia la campagna social dei locali pasdaran della premier Giorgia Meloni, di recente conversione al filo sionismo di stampo trumpiano, tutta diretta a svalutare l’iniziativa della Cgil. E invece un popolo che ancora mantiene l’anima della città di mare infusa dalla colonizzazione greca dei megaresi, cresciuta nel crocevia di genti che era l’impero dello Stupor mundi che l’ha fondata, la città che ha attraversato tutta la storia del Mediterraneo e oggi custodisce quella Barca nostra simbolo della tragedia contemporanea dei migranti, ha riempito il cuore del centro storico come nessuno poteva immaginare. Anteponendo il suo cuore siciliano col dna di tanti popoli, alle logiche di parte. Il senso di umanità che accomuna bipartisan ha prevalso sugli influencer del partito della “Trump Riviera“, da costruire sui cadaveri dei gazawi e dei diritti umani

Sindaco e assessori Fdi in piazza per “stop al genocidio”: ci sono anche assessori di Lega e Fi.

Così, a testimoniare un modo di essere augustano che nessuna tessera ancora può cambiare, intorno le bandiere della Palestina erano molti quelli che apprezzano le forze politiche al governo. Perché le tante “Giornata della memoria” hanno insegnato che un genocidio inizia sempre dall’indifferenza di chi si limita a obbedire. E in questo lembo di una Sicilia laboratorio della politica nazionale, capita che un’intera amministrazione di centrodestra si mescoli coi sindacalisti rossi, e con quelli che alla fine intonano Bella ciao come un grido di resistenza per i tempi attuali. Ci sono l’assessore della Lega, Salvo Serra. E quella di Forza italia, Roselina Greco. C’è il vicesindaco di Grande sicilia, Biagio Tribulato. Ma ci sono soprattutto gli assessori di Fratelli d’italia, Pino Carrabino e Tania Patania. Arrivano tutti insieme al sindaco Giuseppe Di Mare, di stretta osservanza meloniana. I gruppi consiliari di maggioranza si fanno rappresentare dal presidente del consiglio, Marco Stella, coordinatore cittadino della Democrazia cristiana sicilia.

Di Mare: pace dono di Dio non ha colore politico, sono qui a chiederla anche per Gaza.

In ossequio alla linea di partito, il primo cittadino Fdi ha ignorato la Global sumud flottilla che per settimane ha fatto base principale proprio ad Augusta, riservando al barocco di Catania e Siracusa solo il palcoscenico mediatico. Ma non manca di farsi vedere alla manifestazione “In piazza per la pace, basta complicità, stop al genocidio, Palestina libera“, organizzata dal sindacato nella giornata dello sciopero generale così inviso al governo. Di Mare spiega che “nel giorno del transito di San Francesco non potevo che essere qui a urlare che oggi vogliamo la pace in tutti i luoghi dove c’è il rumore delle bombe. La pace non appartiene a nessun colore politico ma agli uomini di buona volontà. Non è una bandiera da sventolare ma un dono di Dio. Sono qui a chiederla anche per Gaza”. 

Pd, 5s e Avs portano la voce dei parlamentari che hanno fatto scudo alla flottiglia umanitaria.

Lorena Crisci.

E’ lungo il conto degli interventi al microfono, rappresentativi del variegato mondo della società civile connotata a sinistra, e non solo visto che ci sono studenti e docenti di molte scuole. Consiglieri comunali e dirigenti di Pd, 5 Stelle e Avs si fanno portavoce dei parlamentari che si sono imbarcati, facendo scudo ai pacifisti durante l’assalto della marina militare israeliana in acque internazionali. Il dem Giancarlo Triberio “apprezza la scelta istituzionale del ministro Guido Crosetto, che ha mandato una nave a scortare la flotta umanitaria“, stroncando però una postura politica internazionale della premier così antitetica allo stesso sentire degli italiani e della Chiesa. Che don Giuseppe Mazzotta esprime senza tanti eufemismi diplomatici:“Vorrei dire un grazie a quelli della flottiglia che ora sono prigionieri da parte degli infami, infami ma non perché sono israeliani, ma perché sono persone che uccidono altre persone e la dignità. Questa città ha fatto un grande atto di dignità nell’ospitarli, e la mia parrocchia è orgogliosa di averli ospitati”

Don Mazzotta: nostre grida l’eco del grido di Dio che piange i suoi figli martoriati e vilipesi.

Il parroco della Stella Maris ricorda che “il 3 ottobre si commemora pure un altro fatto di morte, il naufragio di tanti fratelli immigrati a Lampedusa: fratelli che hanno perso la vita mentre inseguivano la speranza”. Ma è Gaza che fa alzare la voce dell’indignazione a don Mazzotta. “Vorrei che non ci unissero le parole in questo momento, ma ci unisse il sentimento per la nostra umanità: umanità martoriata, umanità vilipesa, specialmente oggi. Non è questione politica, è questione umanitaria: siamo qui riuniti per l’Uomo. Voglio essere l’eco di un grido più forte delle nostre grida: ed è il grido di Dio. E’ il grido di Dio che in questo momento grida e piange per i suoi figli. Il Dio di Gesù Cristo che ha pianto per il suo Figlio, e che continua a piangere per tutti i suo figli, uccisi, martoriati, vilipesi, insanguinati. Le nostre grida sono l’eco delle grida di Dio”.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

4 thoughts on “Augusta, Gaza libera unisce Cgil e amministrazione Fratelli d’italia

  1. Ieri non hanno detto una parola le persone di fratelli d’Italia e l’amministrazione di mare sono rimasti solo a guardare la situazione per poi andare al concerto a lume di candela nel cortile della polizia ho visto con i miei occhi l’assessore carrabbino con la moglie … Mi dispiace ma sta dicendo falsità non la prenderò piu per vero

    1. In nessun punto dell’articolo è scritto che gli amministratori di Fratelli d’italia abbiano parlato al microfono, citandone la presenza come “mescolati”, facilmente verificabile osservando lo sfondo della foto dove in primo piano c’è un concittadino di origine africana. La dichiarazione del sindaco riportata nell’articolo è stata raccolta durante la presenza in piazza insieme agli assessori citati, proprio per appurare la natura della partecipazione, come ogni buona cronaca richiede per dare una notizia completa. Le “falsità”, quindi, farebbe meglio a cercarle altrove.

  2. Questa delirante coreografia politica a Augusta tra centrodestra e sinistra per Gaza è una vera scena da film comico. Che stravaganza che un sindaco Fdi si prenda da itselfo a chiedere la pace per Gaza, ignorando la flotta umanitaria aosta da settimane! E poi i prelati che si scaldano per i figli di Dio martoriati, dimenticando forse i rifugiati che annaspano a Lampedusa. Brava lAugusta, che dimostra che la solidarietà umanitaria non conosce partiti, ma solo la voglia di far finta di niente. Già, lindifferenza è il ingrediente segreto di ogni genocidio, ma qui sembra che ne esista una speciale, politica, da distribuire a pioggia. Un vero laboratorio siciliano di democrazia caotica e sentimenti forti da barca nostrana!basketball stars

  3. Che strana danza politica a Augusta! Un mix di colori politici più variegato che un piatto di spaghetti a Carnevale, tutti uniti sotto il baldacchino della pace… ma forse solo per scattare una foto buono per le post. La Global Sumud Flottilla, ignora e poi si fa vedere? Che teatrino! Bravi a gridare Palestina libera, ma dove erano tutti questi buoni voleri quando serviva, eh? Don Mazzotta con la sua rabbia mistica e i sindacalisti che sembrano uscirne da un film di Elio Petri. Forza Italia che si racconta come i veri paladini della Pace, ignorando forse un po il loro passato… La Sicilia è un laboratorio, sì, ma a volte sembra un laboratorio di performance politiche piuttosto che di giustizia sociale. Un po di umanità verace, senza la parte di scena, non farebbe male!t?i ??ng h? ??m ng??c

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