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Speranza per il Muscatello, Augusta testa il “campo largo” di Art1 su Fava

Ultimo aggiornamento martedì, 2 Marzo, 2021   23:52

AUGUSTA – “Mi chiamo Giancarlo Triberio, faccio l’operaio turnista alla Erg, e mi alzo la mattina alle 5 per andare a guadagnarmi il pane”. Inizia così la replica del consigliere Art1 agli sfottò dell’avvocata Cettina Di Pietro per qualche svarione lessicale, cui si è lasciata andare nella seduta consiliare del 4 dicembre. Ma la vera “risposta” alla sindaca grillina, che lo derideva per “non sapere parlare neanche l’italiano”, il capogruppo Centrosinistra di Augusta l’ha data poche ore dopo quel post del 5 dicembre. Stavolta col linguaggio della politica che porta risultati e non dozzinali polemiche. La segreteria regionale di Articolouno, unitamente a quella provinciale e augustana, ha convocato per il 7 dicembre una conferenza stampa su “diritto alla salute e ospedali nelle aree ad alto rischio ambientale”. Il tema forte, e la sede fissata a Siracusa, ha subito fatto pensare a qualche informazione arrivata da Roma circa il futuro del Muscatello.

Conferenza stampa di Zappulla e Triberio a Siracusa.

Pippo Zappulla, ovviamente, non brucia la notizia. Ma da coordinatore regionale di Art1 sa pure che al cane da guardia della stampa bisogna pure gettare qualche osso, altrimenti si rischia che va a svuotare la dispensa. Così ammette che “ci sono novità dal ministero della Salute, che generano ottimismo per le popolazioni residenti intorno il Sito di interesse nazionale”. I dettagli li spiegherà nel faccia a faccia coi giornalisti, fissato alle 10 nella segreteria di viale Zecchino. Ma basta una breve ricerca d’archivio, e salta fuori un articolo del 10 settembre su “test ospedale per Roberto Speranza”. Dove si racconta di una lettera che il capogruppo Triberio, insieme al dirigente provinciale Giovanni Ranno, ha inviato al segretario nazionale appena si è insediato al ministero della Salute.

Art1 Augusta: il capogruppo Giancarlo Triberio e il dirigente provinciale Giovanni Ranno.
Copertina, Roberto Speranza a Siracusa per la fondazione del partito.

Al ministro era stato chiesto il ritorno di Pediatria.

Nel documento si chiedeva di scorporare i nosocomi ricadenti nelle aree Sin, dal parametro ricoveri fissato per tenere in vita i reparti. Un’eccezione da fare specialmente per le unità ospedaliere, necessarie a monitorare “patologie strettamente connesse alla specificità del contesto ambientale in cui vive”. In particolare avevano chiesto al ministero di trovare risorse statali da girare alla Regione, che ha competenza in materia, per riportare Ostetricia e Pediatria al Muscatello. Era stato grazie alla loro presenza al Muscatello, che il primario Giacinto Franco era riuscito a scoprire il preoccupante fenomeno delle malformazioni nei bambini che nascevano da genitori residenti intorno il Petrolchimico.

Un “campo largo” col Pd per Fava governatore.

Evidentemente il ministro Speranza non è rimasto sordo alla richiesta dei compagni augustani. Anche perché, come segretario nazionale di Art1, adesso ha ragioni più squisitamente politiche per occuparsi della periferia siciliana. Il suo partito, infatti, proprio in questa Regione sta mettendo in piedi il laboratorio politico “per un campo largo contro le destre”. In pratica è il tentativo di incollare i cocci coi superstiti del Pd, e poi coinvolgere tutte le forze dell’area intorno la candidatura a governatore di Claudio Fava. “E’ l’avvio di un percorso senza primogeniture”, ammette Zappulla. Confermando che le amministrative del 2020 “saranno il banco di prova”. Il primo input è partito lo scorso luglio proprio dall’ex deputato siracusano, diventato segretario regionale. Ora c’è una bozza di manifesto programmatico, dove tuttavia mancano i renziani di Italia viva e Azione di Carlo Calenda. Ed è assente pure Rifondazione.

Claudio Fava a scuola, si lavora a un “campo largo” per la sua candidatura a governatore.

Aderiscono al manifesto Marziano, Moschella e Fai.

In compenso però spicca il nome dell’ex senatore Mirello Crisafulli, padre-padrone del Pd ennese, nonché di una discreta fetta di circoli siciliani. Per restare in ambito provinciale, nell’elenco sottoscrittori compare anche l’ex assessore regionale Bruno Marziano. Accanto la firma di Fabio Moschella e Roberto Fai non appare invece la qualifica di democratici, ma l’area di riferimento sempre quella è. Insomma, il vecchio centrosinistra di matrice sindacale e culturale tenta di trovare un recinto comune. Dove magari possano prima o poi finire pure i rampanti di Iv, appena avranno trovato un equilibri. Considerato che Augusta è il più importante Comune dove si andrà al voto nella prossima primavera, proprio la città portuale diventa il test di prova per far partire il laboratorio Fava governatore. Per questo Speranza, fintanto che dura il governo, ha tutto l’interesse ad attenzionare quanto gli arriva dalla zona industriale.

Di Pietro torna “aggressiva” in aula: paura di Carrubba?

In attesa che Art1 sveli le intenzioni ministeriali, nel dibattito politico augustano risuona ancora l’eco del Di Pietro-show a Palazzo San Biagio. Troppo a freddo sono arrivate quelle sfacciate provocazioni verso il capogruppo di minoranza – accompagnate dalle villanie all’ex pentastellato Giuseppe Schermi e dallo sbeffeggiamento all’unico cronista che seguiva i lavori – per non far pensare a un gesto premeditato. Ma con quale obiettivo? Il fatto che abbia riesumato uno “scioglimento per mafia del Comune”, diventato calunniatorio dopo l’assoluzione piena di Massimo Carrubba, fa pensare ai timori grillini verso il ritorno in campo dell’ex sindaco. Il quale conosce molto bene la macchina amministrativa e sa dove mettere le mani, quando vuole fare male. Ne ha dato un piccolo saggio a mezzo Facebook, parlando delle nomine apicali che eccederebbero le competenze di un’amministrazione a fine mandato.

Cabaret a San Biagio: la sindaca e il capogruppo 5S Mauro Caruso sbeffeggiano il cronista.

L’ex sindaco tentato dal recinto dei vecchi compagni?

L’ex primo cittadino ha più volte ripetuto che a Palazzo non intende tornare. Pochi ci credono, ma in effetti non si sta (ancora) muovendo come un candidato. In ogni caso ha recentemente puntualizzato che intende contribuire a costruire il centrosinistra augustano. Potrebbe quindi trovare naturali convergenze col “campo largo” di Articolouno. Il che spiegherebbe le feroci frecciate della sindaca grillina, verso i due front-man di un’area in cui pensava di pescare al momento opportuno. A Destra ci sono aspirazioni che difficilmente verranno messe da parte, e a Sinistra si sta invece compattando un fronte all’insegna del“mai con Di Pietro e i suoi compagni di viaggio”. Forse umiliando Triberio in diretta streaming, pensava di ridimensionarne la pericolosità politica attraverso la ridicolazzazione. Ma è diventato un boomerang.

Il consigliere replica alla sindaca: io sempre a Sinistra.

“Vado in fabbrica anche di notte, pure se è domenica, Natale o ferragosto. È un lavoro pesante e rischioso per la salute, ma mi fa vivere onestamente”, le ha replicato a mente fredda il capogruppo di Art1. La penalista dalla giovanile fascinazione per il berlusconismo, diventata pop coi gazebo giusto il tempo di prendere l’ascensore 5 Stelle per salire dove ci sono i salotti buoni, lo aveva pure sostanzialmente accusato di essere un voltagabbana. Dando però modo a Triberio di ricordare il suo curriculum politico, anche a qualcuno della propria area:“Ho fatto il sindacalista Cgil dal 2005 e fino al 2015. Nel 2000 ho iniziato a frequentare le sedi Ds di Livorno, dove lavoravo. Ad Augusta sono diventato segretario del Pd, nel momento più difficile nella storia della Sinistra cittadina. Ho lasciato la carica quando il Partito ha preso una strada che non coincideva più con le mie idee di sempre, aderendo a Leu”.

Il capogruppo inchioda Di Pietro sulla crisi idrica, la replica sono sfottò sul lessico imperfetto.

“A me bastano lavoro, famiglia, amici e dignità”.

Ora per Triberio arriva il “campo largo”, con tutte le suggestioni e le incognite che si porta dietro. Forse Speranza farà ad Augusta un “investimento politico” attraverso l’ospedale, dipende da quanto è in grado di pesare la segreteria regionale. Se riesce, sarebbe una dura lezione all’inconcludente amministrazione grillina. Che, fra l’altro, può contare persino su uno di quegli 8 senatori su cui si regge il governo. Intanto però, alla “portavoce dei cittadini” così attenta al corretto eloquio degli oppositori, il consigliere porge una replica più personale. “Se qualcuno immagina di offendermi, o addirittura umiliarmi pubblicamente, perché sono quello che sono, l’operaio che magari qualcuno pensa sfigurerebbe nei salotti altolocati, allora è meglio che impieghi i suoi sforzi dialettici da un’altra parte. A me non servono titoli e cariche da esibire, non uso la lingua per entrare dove prima mi lasciavano dietro la porta. A me basta il mio lavoro, la mia famiglia, i miei amici, i miei compagni di partito e la mia dignità”. Già. Perché coi congiuntivi sbagliati si può talvolta diventare persino vicepremier, se stai nel Blog giusto. Ma senza la dignità…

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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