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Muscatello Covid, Fazio a Razza: prevenzione è saltata, rischiano in tanti

Ultimo aggiornamento mercoledì, 3 Marzo, 2021   13:27

AUGUSTA – Egregio assessore, ma l’ha capito che un’emergenza sanitaria gestita male può fare più danni del Coronavirus? La odontoiatra Vanessa Fazio è troppo garbata e professionale, per rivolgersi in questo modo a Ruggero Razza. Ma la sua pec inviata il 24 marzo come consigliera comunale di Augusta con laurea in Medicina, all’avvocato che nel governo regionale gestisce la rubrica Salute, è molto chiara su quel concetto così giornalisticamente brutale. Perché l’approssimativa trasformazione del Muscatello in un Covid hospital, sta mandando a pallino “tutte le prestazioni mirate alla prevenzione“. Che “non possono essere procrastinate o ridotte, perché questo comporterebbe il rischio di una prognosi più infausta”. Considerato soprattutto il fatto che “sul nostro territorio esiste una maggiore incidenza di patologie oncologiche, e i pazienti del reparto non possono rischiare sospensioni di terapie o visite perché le loro terapie sono indifferibili e urgenti“. La scelta di piazzare Infettivi nel cuore del nosocomio, facendo sloggiare Chirurgia a Lentini, ha fatto esplodere la tensione del personale sanitario. Che si è ritrovato dal giorno alla notte nel cuore della lotta all’influenza killer, senza dispositivi di protezione individuale e addestramento specifico.

La dottoressa: sintomi sottovalutati per paura ospedale.

Il clima di “terrore” che le dirigenze sanitarie hanno instaurato nelle Asp di tutta Italia, costringe i dipendenti a trovare altri canali per farsi sentire senza pagare con il posto di lavoro. A metterci la faccia per loro, ci pensa una parte della politica. Per questo sarebbe fuorviante inquadrare come polemica pre-elettorale, l’iniziativa della dottoressa Fazio. Quando chiede chiarimenti sulla gestione e sull’organizzazione dell’ospedale Muscatello in emergenza Covid-19“, pone le stesse questioni che i cronisti raccolgono negli ambienti sanitari. “Considero questa scelta non strategica perché non esiste la possibilità di creare percorsi indipendenti, soprattutto per il tragitto verso la radiologia, pertanto esiste un rischio altissimo di infezioni crociate”, scrive la consigliera-medico. All’avvocato-assessore regionale spiega che “i cittadini del territorio, non sentendosi né tutelati né rassicurati, potrebbero sottovalutare sintomi e campanellini d’allarme per lecita paura di recarsi in ospedale”. Così “rischiando complicanze di patologie facilmente gestibili farmacologicamente, con prevenzione primaria e secondaria”.

Pec della consigliera all’assessore regionale: rifletta.

sopra e copertina, Vanessa Fazio
consigliera e medico-odontoiatra.

La consigliera eletta con Territorio unito dice all’assessore di Diventerà bellissima mai eletto alla Regione, che “si poteva prediligere una struttura privata, come ad esempio Villa Salus per decreto chiusa. La invito a riflettere su altre soluzioni percorribili nell’interesse della salute collettiva”, conclude garbatamente la dottoressa Fazio sulla questione Covid nell’augustano Muscatello. Sulla stessa problematica Infettivi, ma per il netino Trigona, sono invece stati meno “garbati” una conquantina di avvocati con studio fra Avola, Noto, Pachino e Portopalo. Anziché dare consigli sanitari su materie di cui non hanno diretta competenza, hanno presentato una denuncia alla Procura più confacente alla loro professione. Riuniti sotto la sigla apartitica #Avvocatinmovimento hanno fatto rilevare che in quella struttura ospedaliera c’era a disposizione tutto un reparto di Pediatria abbandonato. Più tutta una serie di altri locali in disuso, che con un minimo di spesa e un pizzico di buona volontà potevano essere attrezzati per la Rianimazione. Se proprio non si voleva utilizzare quello a suo tempo specificamente costruito, e mai usato, con i suoi 8 posti.

Noto, 53 avvocati denunciano Asp per Covid in Geriatria.

Gli avvocati della zona sud hanno diligentemente fatto il conto di tutte le possibilità offerte da corsie vecchie e nuove non più utilizzate. E hanno calcolato, nel loro esposto presentato il 19 marzo, che all’ospedale di Noto c’erano ben 325 posti Covid da poter piazzare, senza interferire con altro. E fra questi metterci pure un numero discreto di letti per la Terapia intensiva. L’Azienda sanitaria provinciale invece si orienta verso la stessa strada del Muscatello. Secondo i 53 legali firmatari della denuncia, infatti, mette gli occhi su uno dei pochi reparti che tengono in vita il presidio ospedaliero netino: Geriatria. Dopo aver esposto in maniera articolata tutte le incongruenze di una scelta che suggerisce altre logiche, i legali di #Avvocatinmovimento hanno chiesto – a chi ne ha la competenza – di commissariare l’Asp di Siracusa. Articolouno non arriva a tanto, perché ha la sensazione che il problema sia regionale. Però poco ci manca che chieda il “commissariamento” dello stesso Musumeci.

Art1, Zappulla e Battaglia: Regione comunichi il piano.

Pippo Zappulla

“Quanti posti di terapia intensiva ci sono realmente fruibili nei vari ospedali siciliani, provincia per provincia? C’è bisogno di un cambio di strategia: è necessario aumentare i posti per la cura e per la terapia intensiva, ma anche quelli per la quarantena per i tanti che non hanno dove realizzarla”, scrivono Pippo Zappulla e Gianni Battaglia. Il comunicato diffuso il 24 marzo dal segretario regionale di Art1, insieme al responsabile Dipartimento salute, definisce “urgente un piano capillare per ogni provincia di utilizzo di strutture sanitarie private o di ex ospedali, nonchè l’utilizzo concordato di alcune strutture alberghiere per consentire la quarantena o l’isolamento per casi positivi non gravi”. Al governatore citano un caso per tutti. “La concreta utilizzazione dell’ex Villa Salus di Augusta, da circa 1 anno chiusa, invece di amputare il Muscatello, struttura di riferimento dell’area industriale chimica, petrolchimica ed energetica più grossa d’Europa“. La clinica è fuori servizio dal 2018, e dovrebbe essere arredata di tutto. Ma il punto è che non si hanno chiari i criteri guida su preferenze ed esclusioni. Non solo nel Siracusano“Se esiste questo piano la Regione lo comunichi ai siciliani perché alla fine è quello che la gente legittimante preoccupata pretende che si faccia e si sappia“, conclude il partito siciliano del ministro della Salute, Roberto Speranza.

Attivamente, Pasqua e Tribulato: siamo muro basso.

Biagio Tribulato e Angelo Pasqua.

Attivamente, invece, ministri e parlamentari vari di riferimento non ne ha. Però fa sentire lo stesso la sua voce, sul Covid al posto della Chirurgia al Muscatello. “La scelta per la nostra collettività è indubbiamente la più infelice e abbiamo la necessità che venga compreso dai vertici regionali”, scrivono Angelo Pasqua e Biagio Tribulato. Nel comunicato del 23 marzo, chiedono pure loro “strutture alternative anche perché, di fatto, il nostro ospedale non sappiamo quanto sia adeguatamente attrezzato per fronteggiare una simile emergenza e non possiamo permettere di deturpare servizi a oggi garantiti efficacemente”. Quando parlano di “attrezzato”, i due consiglieri si riferiscono ai livelli di sicurezza anti-contagio che il presidio può offrire. Che non lasciano affatto tranquilli molti addetti ai lavori, sia nei percorsi separati che nelle dotazioni dei Dpi monouso. Per questa civica si tratterebbe quindi di una scelta operata secondo un criterio difficile da comprendere, e che danneggia il territorio”. La “difficoltà di comprendonio” è un esercizio retorico. Perché Pasqua e Tribulato la logica l’hanno compresa:Augusta non deve diventare il muro basso di un’intera provincia“. Lo stesso pensano a Noto gli #Avvocatinsieme.

Fdi Augusta e la “fregatura” che gli ha rifilata Cannata.

Rossana Cannata

Unici a non accorgersi del “muro basso” sono i Fratelli d’italia augustani. Il 24 marzo hanno preso posizione sull’emergenza Coronavirus, rivolgendo all’amministrazione una “istanza affinché vengano sospesi per un congruo periodo di tempo i tributi e le ingiunzioni di competenza comunale“. Ma non hanno detto nulla sul Muscatello. Opportunamente, visto come avevano accolto l’annuncio della nuova “sorella” Rossana Cannata. La deputata regionale avolese aveva pensato bene di mantenere “ospedale pulito” quello della sua città. Così il Di Maria è rimasto fuori dal contagio, spedendo i suoi casi altrove. Uno è finito proprio alla fu Chirurgia del Muscatello. Però si era fatto precedere dal comunicato della sua compaesana, che il 19 marzo annunciava come grande conquista la scelta di Augusta e Noto per i Covid. Ventilando che gli infetti avrebbero portato in “regalo” la riapertura dei reparti chiusi“Ovviamente per permettere il pieno funzionamento di tutte le strutture e i presidi, si sta provvedendo a reperire le strumentazioni oltre che al reclutamento di personale sanitario tramite un avviso straordinario”, aveva scritto. Di apparecchiature e rinforzi, netini e augustani non hanno visto nulla. In compenso un paio di loro reparti perfettamente funzionanti sono spariti. Insieme a quel comunicato, di cui è rimasta traccia solo sulla stampa locale. Perché dalla bacheca della rappresentante di Avola all’Ars, è velocemente scomparso.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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