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Mini porta a porta, via i cassonetti e niente Ccr: Augusta a rifiuti sta a zero

Ultimo aggiornamento martedì, 2 Marzo, 2021   20:44

AUGUSTA – Ma cosa sta accadendo nella raccolta rifiuti ad Augusta? Proprio quando l’amministrazione 5 Stelle ha approvato la revisione del contratto, concedendo una riduzione del porta a porta nel centro abitato e riconoscendo un generoso adeguamento Istat del canone annuo, anziché migliorare il servizio sembra entrato in crisi. Ad Agnone si è costituito un comitato di protesta per l’immondizia abbandonata a bordo strada, dopo la rimozione dei bidoni. Nelle baie fra Brucoli e Castelluccio i proprietari delle seconde case stanno contattando gli avvocati, per farsi liberare dalla spazzatura. Mentre il consigliere d’opposizione Giuseppe Schermi ha inviato una segnalazione alla prefettura e al Comune, denunciando la situazione di abbandono nella provinciale per Villasmundo.

Esposto sui cassonetti ritirati e non sostituiti da mastelli.

L’esposto del coordinatore regionale di Diem25 segnala che, “all’altezza di contrada Torre, tutta l’area limitrofa risulta così non servita” dopo la rimozione dei cassonetti avvenuta lo scorso dicembre. Un disservizio “in violazione del regolamento comunale che disciplina l’obbligo di copertura del territorio, con punti di raccolta in misura adeguata alla distanza dalle abitazioni”. Il ritiro definitivo dei mega-contenitori, secondo quanto comunicato in consiglio comunale durante il dibattito sull’aumento della Tari, sarebbe legato alla necessità di estendere il porta a porta pure nelle contrade esterne. Cercando in questo modo di aumentare la quantità di rifiuto differenziato, ancora al di sotto delle previsioni. E allo stesso combattere l’evasione fiscale nella case di campagna.

Servizio ridotto in città per estendere il porta a porta.

Per raggiungere questo obiettivo, al consorzio vincitore dell’appalto è stata concessa una modifica del capitolato. Tagliando, a partire dall’inizio di maggio, la raccolta del secco nei quartieri già serviti. E facendo diventare definitiva pure la diminuzione nel ritiro dell’umido, mai entrata a pieno regime. L’alleggerimento dell’onere per gli spazzini è subito diventato operativo. L’estensione del porta a porta nelle contrade esterne evidentemente no. Tolti i cassonetti, non è immediatamente subentrato il servizio coi mastelli. Col risultato che, denuncia il consigliere, “nel medesimo punto i rifiuti vengono comunque depositati da ignoti e lì si accumulano anche per intere settimane, con gravi rischi igienico sanitari”.

Schermi: garantire la raccolta quotidiana da contratto.

La pec in cui “si chiede riscontro scritto” è stata inviata il 20 maggio, e diffusa alla stampa il 21. Ma il 22 era rimasta ancora senza alcuna risposta. Eppure, “poichè si attende il rialzo delle temperature ed un aumento di rifiuti con l’imminente stagione estiva, si chiede al Sindaco quale autorità sanitaria comunale, e al Prefetto in virtù dei suoi poteri suppletiva in caso di inerzia comunale, di agire per garantire il ripristino del servizio di raccolta quotidiano così come già previsto dal contratto d’appalto rifiuti”. Un contratto che però sembra fare acqua da molte parti.

Nessuna procedura speciale per i rifiuti di tipo sanitario.

Ad esempio nulla dice sui rifiuti speciali di tipo ospedaliero, riguardanti i pazienti allettati. L’ospedale Muscatello e le altre strutture sanitarie godono di un servizio apposito di smaltimento, gestito direttamente dalla Asp. Che ha affidato l’appalto a una ditta specializzata, che deve seguire rigidi protocolli. Tutto quanto viene prodotto fuori dai presidi pubblici è invece competenza del Comune. Che semplicemente non ha previsto l’evenienza, nonostante la grande quantità di anziani che vengono curati in casa. I pannoloni finiscono nel secco, che adesso viene ritirato una sola volta a settimana. Il numero verde promette un ritiro a domicilio con frequenze maggiori, che di fatto però non avviene.

Nell’indifferenziato medicazioni e sacche di urina.

Per sacche di urina, cateteri, bende, medicazioni, fiale, siringhe e quant’altro, viene informalmente suggerito si mettere tutto nell’indifferenziato. Una metodologia che stupisce persino le badanti polacche, provenienti da un paese con meno Pil ma maggiore attenzione verso l’ambiente. O almeno, verso il servizio pubblico di raccolta, che prevede contenitori speciali ritirati frequentemente. Ad Augusta, invece, quando hanno stilato il contratto se ne sono semplicemente dimenticati.

Operatori ecologici insufficienti? Nessuno controlla.

Non ci hanno pensato né i commissari prefettizi che lo hanno approntato. Nè l’amministrazione comunale che l’ha poi firmato. E nemmeno il primario ospedaliero che ha governato per quasi un anno l’assessorato Ecologia, l’attuale senatore grillino Pino Pisani. Una distrazione che appare non essere l’unica. Perché nel centro storico accade che una strada venga periodicamente “saltata”. Quando si chiedono spiegazioni ufficiali, il disservizio viene sistematicamente negato. Quando invece si approfondisce informalmente con qualche dipendente della ditta, salta fuori che gli addetti alla raccolta sono insufficienti.

Assessorato in silenzio-stampa: parla solo l’assessore.

Può accadere che una epidemia influenzale crei un imprevisto buco in organico. Quello che invece non dovrebbe accadere è che al Comune nessuno sembra controllare puntualmente, se la ditta appaltatrice rispetti tutte le clausole. Sull’argomento, come su tutto il resto, all’assessorato Ecologia vige la consegna del silenzio-stampa. Per informazioni di qualsiasi genere rimandano direttamente all’assessore delegato, Danilo Pulvirenti, nominato per “chiara fama” maturata alla presidenza di “Rifiuti zero Sicilia“. Per contattarlo invitano a passare attraverso il centralino del Comune. Una procedura che si conclude col cellulare che squilla a vuoto.

In tilt il centro di raccolta comunale per ingombranti.

Comprensibile, considerato il bombardamento di proteste che sta intasando l’ufficio. Anche perché, subito dopo aver aumentato la Tari con l’ennesima prova di forza della maggioranza M5s, è andato in tilt il centro comunale di raccolta per rifiuti ingombranti. E quello per gli sfalci e le potature, particolarmente copiose in questo periodo in cui l’ordinanza sindacale intima di pulire i terreni per diminuire i rischi d’incendio.

Una gara-ponte per smaltire i residui dei mercati.

L’amministrazione sta cercando di correre ai ripari, attraverso una serie di determinazioni urgenti. Fra cui una gara ponte, per coprire lo smaltimento dei rifiuti provenienti dai mercati. Ma è sempre una corsa ad inseguire. Possibile che le problematiche siano tutte esplose all’improvviso? Oppure ci sono deficienze di programmazione? Quello che appare certo è che la ditta appaltatrice, nonostante abbia avuto rimpinguati gli emolumenti, mostra molte carenze nell’espletamento del servizio.

Aiuole incolte per la festa patronale indicano il collasso.

Sul lungomare Granatello le alghe sono rimaste a lungo sui marciapiedi e nella carreggiata, venendo poi rimosse solo parzialmente. Le aiuole delle rotatorie ingresso città sono invase da erbacce, cosa mai accaduta proprio durante le festività patronali. E sui social non si contano i foto-reportage artigianali di una situazione arrivata a un passo dal collasso. Proprio quando vengono notificate a casa le salatissime bollette per un servizio di raccolta dai molti buchi. E che solleva tantissime domande.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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