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Augusta, Scotto e il Campo largo di Art1 per fermare “il peggio che torna”

AUGUSTA – “Ma domani mattina cosa deve venire a raccontare Matteo Salvini ad Augusta?”. E’ Arturo Scotto a colorare di politica italiana, gli ultimi giorni di campagna elettorale per le comunali augustane. Il segretario facente funzioni di Articolouno si è fatto vedere l’1 ottobre al “Lag” di piazza Grazie, per prendere un caffè lungo coi dirigenti locali del partito di Roberto Speranza. Accompagnato dal segretario regionale Pippo Zappulla, il parlamentare ha incontrato i suoi candidati nella lista Democratici e progressisti. Ai quali poi si è aggiunto anche il sindaco appoggiato dal centrosinistra, Massimo Carrubba. Un faccia a faccia che l’alter ego del ministro alla Salute si è ritagliato sia per motivare la base, sia per tastare il polso su un “Campo largo” con Pd e Sinistra varia con obiettivo le regionali e le politiche. Magari imbarcando pure i 5S, sul modello governo Conte-2. Una prospettiva, quest’ultima, che non sembra aver entusiasmato più di tanto il capogruppo consiliare Giancarlo Triberio. E apparentemente nemmeno gli altri. Compresi i dirigenti Cgil presenti a titolo personale.

Morra e Cancelleri ostacolo alle intese regionali coi 5S.

Nicola Morra nel comizio-processo in piazza Duomo.
Copertina, il “caffè” di Art1 con Carrubba e i suoi candidati in Democratici e progressisti.

Da queste parti politiche, e non solo, brucia ancora il caso del senatore grillino Nicola Morra. Che il 25 settembre ha approfittato dell’aura di presidente della Commissione parlamentare antimafia, per trasformare il palco alla Matrice in un tribunale di piazza. Dove “annullare” l’assoluzione dell’ex sindaco Carrubba per le infiltrazioni mafiose al Comune, ritenute inesistenti dai giudici e sulle quali la stessa Procura ha rinunciato all’appello. Una condanna per “voce di popolo”, in sostituzione di quella impossibile ai sensi di legge, che è stata sottilmente riproposta il giorno dopo durante il comizio del viceministro Giancarlo Cancelleri. Riportando indietro di 5 anni la propaganda per la pentastellata Cettina Di Pietro, diventata il sindaco più votato di sempre all’insegna dell’equazione: precedente amministrazione di centrosinistra uguale a collusione col malaffare. 

Cammino: assoluzione Carrubba è evidenza ineludibile.

Orazio Mezzio, direttore di Cammino

Un’operazione di denigrazione dai risvolti inquietanti, poiché arrivata da esponenti della maggioranza di governo. Sulla quale lo stesso settimanale diocesano Cammino, generalmente compassato, si è sentito in dovere di dire la sua. Un fondo del direttore Orazio Mezzio, apparso sull’ultimo numero, scrive espressamente che Augusta “deve fare i conti con la ineludibile evidenza pubblica della piena assoluzione di Carrubba”. In sostanza, se gli elettori devono scegliere lo facciano sui programmi, o sulla credibilità di chi li propone. E non certamente sulla “mala fama” alimentata spregiudicatamente. Anche perché, sospettano quelli della coalizione vittima della campagna grillina, questo accanimento inizia ad apparire “malizioso”. Specialmente se si considera che è rivolto contro un’area con la quale i vertici discutono un “campo largo” in chiave anti-destra.

Il segretario nazionale: accordi necessari contro Destra.

da sinistra: Pippo Zappulla, Giancarlo Triberio, Arturo Scotto.

“Fra noi e loro c’è un solco incolmabile”, chiarisce Carrubba a Scotto. Il quale, alla domanda del cronista, ammette come “il campo largo non sia affatto una roba semplice”. Specialmente se a complicare le cose ci si mettono “portavoce” come Morra e Cancelleri. Dato che “chi riveste funzioni istituzionalmente delicatissime, non può spacciare fake-news“. Il facente funzioni di Speranza in Art1 è cosciente che “fra noi e i 5S ci sono differenze profonde”. E che “qualche volta l’elettorato prende vie diverse da quelle dei partiti di riferimento”. Però “dalle ultime amministrative sono arrivati chiari segnali che la Destra si può battere”. Perciò, piuttosto che soffermarsi sugli indigeribili metodi degli alleati di governo, il parlamentare campano preferisce agitare il pericolo Lega. Prendendo spunto dell’annunciato comizio di Salvini a sostegno di Massimo Casertano in chiusura di campagna, per chiosare su “esponenti leghisti di primo piano incontrati in aereo alquanto spaesati, perché venire in Sicilia per loro è ancora un viaggio esotico“.

Dopo l’ex sindaco intimidito anche l’assessore designato.

Seby Pustizzi (cortesia Webmarte).

Adempiuto il compitino anti-Salvini, Scotto si sofferma sulle elezioni augustane con concetti abbastanza forti. Parlando, senza fare citazioni, di “città ferita da chi ha provato a gettare fango su Carrubba per prendere il suo posto”. E accennando, sempre senza riferimenti chiaramente identificabili, “a quelli che hanno civettato con i poteri criminali, e ora vogliono gestire la cosa pubblica a modo loro”. E’ un tema diventato di attualità dopo l’ultima intimidazione arrivata al loro candidato sindaco. Che se i grillini continuano ad additare sui plachi e nei social come “opaco”, da quando è tornato sulla scena rimane vittima di episodi inquietanti. Il primo è stato i manifesti imbrattati con simbologia satanica da “B movie”, come la croce rovesciata e il triplo 6, liquidati responsabilmente come una goliardata. Poi sono apparse le scritte sulla sua sede elettorale e in un parco giochi, dal contenuto decisamente meno equivocabile come “scherzo” per le allusioni a un pentito di mafia. L’ultimo è dello scorso martedì, con una lettera anonima recapitata allo studio dell’assessore designato Seby Pustizzi. Datata 20 settembre, due giorni dopo il comizio di apertura presentato dallo stesso destinatario, la missiva scritta a mano gli rivolgeva l’invito a lasciar perdere l’ex sindaco e “pensare alla sua famiglia”.

Zappulla: contro di noi ridiscesi in campo i poteri forti.

La scritta contro Carrubba apparsa nel parco giochi.

“Ci sono segnali che tentano di utilizzare un linguaggio trasversale di tipo mafioso”, spiega Zappulla a Scotto. Il segretario regionale Art1 è un politico di lungo corso, perciò non c’è leggerezza quando parla di “echi di un clima pesante”. Aggiungendo che “si sono messi in moto meccanismi della vecchia e peggiore politica”. Durante i comizi Carrubba qualche indicazione più precisa l’ha data, su dove si anniderebbero gli avversari dai legami discutibili. Col parlamentare inviato in Sicilia dal ministro Speranza, però, nessuno evoca chiaramente le candidature avverse così scabrose; le quali, comunque, non direbbero nulla al forestiero. L’ex deputato siracusano si limita a constatare che “la mafia ad Augusta c’è, solo che hanno sbagliato indirizzo; e in questa campagna elettorale dà segnali della sua presenza”. L’incontro al bar con vista sul golfo doveva serrare le fila fra i compagni che sostengono Democratici e progressisti, pensata come un laboratorio per testare nelle urne un progetto di centrosinistra. E’ finito con la constatazione di Zappulla che “a stare con Carrubba ci vuole coraggio, perché sono ridiscesi in campo i poteri forti“.

PER APPROFONDIRE: Augusta, Carrubba nel mirino: sede sporcata e murale col pentito di mafia
Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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