Augusta, meno Imu a tutti ma basta per la pizza: lo sconto-beffa è del 05 ERROR404.ONLINE di Massimo Ciccarello Scritto lunedì, 6 Luglio, 2020 22:14 Ultimo aggiornamento mercoledì, 3 Marzo, 2021 15:42 AUGUSTA – Meno Imu per tutti: 15 euro. A tanto ammonterebbe lo “sconto” medio che l’amministrazione 5 Stelle ha concesso ai contribuenti di Augusta, nonostante la fine del dissesto e le casse municipali gonfie di liquidità. La “mancetta” dal sapore vagamente elettorale, elargita giusto per dire di aver abbassato l’indigesta tassa patrimoniale, è stata deliberata dal consiglio comunale nella seduta mattutina del 6 luglio. Con i soli voti della maggioranza grillina, naturalmente. Che invece, come da indicazioni ricevute dal Palazzo, si è premurata di bocciare in blocco le proposte del Centrosinistra per una riduzione al minimo delle aliquote sui terreni, e sugli immobili a uso commerciale. Nonché su quei fabbricati suggestivamente definiti “seconde case“, fra le quali rientrano pure le catapecchie ricevute in quota ereditaria dai bisnonni. L’indice di tassazione scende. Passa dal vecchio massimo del 1,06 al nuovo 1,01, che per il Comune si traduce in 480 mila euro di gettito fiscale in meno. Per compensare il minore introito, tuttavia, non ci sarà alcuna decurtazione in nessuna voce di bilancio. La somma sarà infatti coperta dal 30 per cento delle rate risparmiate con la rinegoziazione dei mutui, che hanno fatto slittare l’estinzione ma non intaccato il prestito da restituire. L’altro milione di euro ricavato dalle scadenze posticipate è già stato destinato per gli aiuti a commercianti e artigiani, in difficoltà auto-certificate dopo il lockdown. Carrubba convitato di pietra nel consiglio sull’Imu. “Un colossale voto di scambio”, aveva politicamente giudicato quelle elargizioni l’ex sindaco Massimo Carrubba, durante la conferenza stampa di presentazione della candidatura per il terzo mandato. “Su alcune accuse intorno questo milione e mezzo di euro investiremo la magistratura“, ha detto la sindaca Cettina Di Pietro durante il dibattito d’aula, in quella che è apparsa una replica indiretta al suo predecessore. Al quale imputa la “cattiva amministrazione degli ultimi 10 anni” precedenti il suo mandato, perché “prima ero troppo giovane ma mi posso sempre documentare”. Sulla necessità dei contributi a fondo perduto, invece si è documentata subito. “E’ stato fatto un fitto colloquio con i commercianti per capire le necessità”, ha rivelato Mauro Caruso, durante il suo intervento a verbale. Il capogruppo 5S tuttavia non è entrato nei dettagli, riguardo le organizzazioni di categoria con le quali l’amministrazione si è consultata. Fra loro sicuramente non deve esserci stata l’Anva, affiliata a Confesercenti che rappresenta gli ambulanti, molto polemica col Comune ultimo in provincia a riaprire il mercato settimanale alle bancarelle. Schermi: Melilli porta aliquote a minimo, perché noi no? Giuseppe Schermi, primo da sinistra, col capogruppo Giancarlo Triberio.copertina, Mauro Caruso spiega i “no” del gruppo 5S alla proposta del Centrosinistra. Augusta si conferma fanalino di coda pure sull’Imu, “considerato che Melilli ha abbassato le aliquote al minimo“, ha notato Giuseppe Schermi nel suo intervento. Il consigliere Diem25, già assessore al Bilancio proprio nella giunta grillina d’esordio, è stato rimbeccato di “cattiveria politica” dai banchi della maggioranza. Nel tentativo di spiegare perché la loro amministrazione sia praticamente “costretta” a continuare a spremere i contribuenti, Caruso ha detto che con quel gettito in più rispetto i confinanti melillesi, “si possono asfaltare strade e aggiustare la rete idrica”. Poi ha concesso che, pagando salato ora, “nel 2021 questo abbassamento è garantito”. Uno sconto subito, ha sostenuto, porterebbe a lasciare sospesa la domanda “e poi l’anno prossimo?”. Sorvolando sul fatto che il crollo dell’economia per Coronavirus è attuale, e l’anno prossimo potrebbero nemmeno esserci i risparmi sufficienti a pagare l’imposta. Eppure nella casse municipali “ci sono 23 milioni di euro“, come ha confermato ai consiglieri il dirigente Angelo Carpanzano. Sono fondi sui quali l’amministrazione può deciderne l’impiego come meglio crede, poiché il responsabile del settore Finanze ha già detratto quelli vincolati, considerato che la liquidità effettiva è di 36 milioni. Triberio: cittadini tartassati per anni, ora non serve più. “Dopo anni e anni che si sono chiesti sacrifici su sacrifici ai cittadini, adesso si è nelle condizioni di non tartassarli ancora”, ha sollecitato Giancarlo Triberio, capogruppo del Centrosinistra. Perché, alla fine, la proposta di aliquote minime nelle categorie A, C e D sarebbe ammontata a una contrazione delle entrate comunali oscillante fra i 2 milioni e mezzo e i 3 milioni. Su un gettito totale di 10 milioni e 200 mila che il Comune incamera con l’Imu, cifra già al netto dei circa 3 milioni presi dallo Stato. Al nuovo bilancio 2020, ancora in corso di redazione, sarebbe rimasta una bella fetta di quell’introito. Ovviamente tagliando un po’ di capitoli da quello 2019, che la giunta sembra tenere come bussola per l’annualità attuale. Una scelta politica che l’amministrazione 5S non ha inteso fare, visto anche che l’opposizione non ha dato indicazioni sulle voci di spesa da contrarre. “E come facevamo, se non c’è nemmeno la bozza approvata dalla giunta?”, si sono giustificati Triberio e Schermi. “Potevate informarvi negli uffici“, ha replicato la presidente Sarah Marturana. Come se i pizzini con gli appunti al volo raccattati qua e là, siano una soluzione percorribile in una materia così delicata come la finanza pubblica. Di Pietro: incapaci se non aiutiamo chi ha seconda casa? la sindaca Cettina Di Pietro. Quando però il Centrosinistra ha insistito nel sottolineare che “però a Melilli si sono abbassate le aliquote al minimo senza tutti questi problemi”, Di Pietro è sbottata:“Saremmo degli incapaci perché non stiamo dando un aiuto in più a chi ha una seconda casa?”. Evidenziando così l’approccio politico sulla questione Imu, vista dal Palazzo grillino come una tassa per i privilegiati, che possono permettersela senza tante storie. “Ma è la maggior parte della famiglie augustane a essere proprietaria di immobili, spesso invendibili o con scarso valore di mercato”, ha fatto notare Triberio. “Ora conosci pure l’Istat?”, lo ha rimbeccato la sindaca pentastellata. Che essendo di natali forestieri, come buona parte degli assessori e del gruppo consiliare, non è molto addentro nel tessuto socio-economico della città che amministra da un quinquennio. Esentate le prime case per legge dello Stato, tutto il resto è “ricchezza” da spolpare a beneficio di chi non ha. Solo che di benefici tangibili, finora, non ne ha visti nessuno. Caruso: abbiamo già rinunciato ad aumento Tasi. A emettere bollette con le massime percentuali applicabili, avevano iniziato i commissari prefettizi. Pensando di avere a che fare con bilanci in profondo rosso, poi risultati calcolati col pallottoliere. Hanno proseguito i pentastellati, costretti a tartassare per un dissesto dichiarato appena messo piede a Palazzo. Ora si presentano alle elezioni del 4 ottobre con una modesta riduzione dell’Imu per tutti, più simile a un gesto di buona volontà che a una boccata d’ossigeno per gli amministrati. Al 30 settembre l’acconto da versare sarà, per la prima volta da 8 anni, inferiore al tetto più alto consentito dalla legge. Ma solo di un impercettibile 0,05. Tradotto in soldoni, oscillerà fra i 5 e i 30 euro, a seconda delle categorie. Comunque, come ha sottolineato Caruso, “nonostante lo Stato ne abbia concesso facoltà, abbiamo rinunciato ad aumentare l’aliquota a 1,24 in compensazione della Tasi“. Il fatto è, come ha ricordato Schermi, che “i ruoli Tari non sono stati ancora emessi”. Perciò il Comune ha necessità di bloccare quanto più denaro possibile nei conti, per non restare a secco sulle rate del servizio rifiuti. Ma prima o poi anche quelle bollette dovranno arrivare, perciò in autunno si rischia una tenaglia fiscale. Con una stretta così tenace, che saranno in pochi a non vedere le “Stelle”. 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