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Augusta, la Storia cambia: Romano presidente della Società augustana

AUGUSTA – La Società augustana di Storia patria prosegue nel solco della continuità. Dopo le dimissioni da presidente di Pino Carrabino, da ottobre diventato assessore alla Cultura con il nuovo sindaco Peppe Di Mare, alla guida dell’associazione storica è subentrato il suo vice Salvatore Romano. La nomina alla presidenza è arrivata il 30 dicembre, dopo che il direttivo ha ratificato all’unanimità una carica già occupata di fatto. Insieme col neo amministratore municipale, infatti, l’antropologo è stato una delle “anime” fondatrici della Sasp. Un’iniziativa cominciata come un salto nel buio culturale in cui era piombata la città, dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose risultate inesistenti. E che nel giro di 3 anni è diventata un punto di riferimento dell’associazionismo di settore nell’intera Sicilia. La designazione alla carica presidenziale mette un punto fermo agli interrogativi, sorti dopo che l’assessorato aveva subito indicato fra le sue “priorità la ricostituzione della benemerita Commissione comunale, per riprendere gli studi di storia locale interrotti nel 2015 con la pubblicazione del numero 35 del Notiziario storico“. 

Il vice promosso: l’impegno della Sasp resta lo stesso.

“Ai soci, giustamente preoccupati per le sorti della Società, diciamo che il nostro impegno è sempre lo stesso. Che il nostro cammino prosegue sulla rotta tracciata in questi anni, che con loro confidiamo nel ritorno alla normalità”, scrive significativamente Romano, nel suo primo comunicato diffuso proprio a Capodanno. Nata a metà gennaio 2018, quando il dissesto economico e politico dell’amministrazione grillina aveva fatto tabula rasa di ogni iniziativa culturale promossa direttamente dal Comune, in 36 mesi la Sasp ha raggiunto l’eccezionale quota di 492 associati. Un risultato strabiliante, tanto per le dimensioni socio-demografiche di Augusta quanto per la natura “tediosa” delle discipline promosse. Così come strabilianti sono stati la pubblicazione di 5 numeri del corposo Bollettino storico e l’avvio della collana monografica Scrinium“, iniziata proprio con un saggio di Romano sui bassorilievi di epoca fascista della Posta centrale. Volumi, come il sesto già in stampa, interamente finanziati da sponsor senza un euro di contributi comunali.

L’auspicio che stabilimenti stampino ancora i Bollettini.

“Rivolgo anche un doveroso ringraziamento alle grandi imprese che, operando nel nostro territorio, ci hanno sostenuto constatando che il mondo dell’economia può certamente incontrare quello della cultura”, scrive Romano nel suo comunicato-manifesto. Aggiungendo di “auspicare per la Società ancora il loro generoso contributo, nonostante le note difficoltà e criticità legate alla produzione, al mantenimento dei livelli occupazionali e dei relativi salari, soprattutto in questo lungo periodo di pandemia“. Fra i finanziatori delle pubblicazioni, infatti, spiccano i nomi delle società operanti nella zona industriale (Esso, Sonatrach e Unicem erano state ringraziate da Carrabino nel suo comunicato di dimissioni, insieme a Popolare di Ragusa e Autorità portuale) . Raffinerie e stabilimenti che avevano dirottato su Melilli i fondi in bilancio a fini promozionali, prima di trovare anche ad Augusta iniziative all’altezza di un ritorno d’immagine proporzionato alla spesa.

Carrabbino: consegno Società già prestigiosa in Sicilia.

L’assessore alla Cultura Pino Carrabino.
copertina: Salvo Romano (a sinistra) e la segretaria Carmela Mendola (repertorio).

“Auguro all’amico Romano di condurre verso nuovi ambiziosi traguardi la Sasp, che ho fortemente voluto per offrire alla città una bella occasione di crescita culturale”, dichiara Carrabino sul suo successore. “Salvo è stato al mio fianco e conosce bene le dinamiche che hanno permesso una crescita in termini quantitativi e qualitativi”, sottolinea l’ex presidente. Aggiungendo che “oggi la Società ha assunto una posizione di prestigio in Sicilia, conta sull’apporto di diversi docenti universitari e sul sostegno di numerose aziende private che riconoscono la validità e la qualità degli studi condotti”. L’assessore alla Cultura, però, adesso si trova di fronte il suo primo nodo politico. Proprio per l’incarico in quella rubrica ha lasciato la presidenza di un’associazione che è stata “soggetto attivo nella promozione di restauri d’opere d’arte, celebrazione di eventi e commemorazione di personaggi illustri”. Perciò ora si trova a dover rimettere in piedi una Commissione comunale di Storia patria che, di fatto, diventerà un doppione concorrente della sua “creatura”.

L’assessore: presto ripartirà la Commissione comunale.

“In questo 2021 costituiremo i consigli direttivi e i direttori dei musei cittadini, quello Civico e quello della Piazzaforte; la Commissione, come tutte le altre istituzioni culturali, a termini di regolamento dovrà ripartire con la pubblicazione dei bandi”, premette Carrabino, rispondendo alla domanda sul potenziale conflitto di concorrenza con la “sua” Società. “La Storia patria comunale deve riavviarsi secondo la concezione originaria, perciò dovrà essere riorganizzata con figure che potranno lavorare per preparare studi da pubblicare sul Notiziario storico del Comune. Deve avere quella autonomia che aveva in passato. Ben vengano entrambe, perché sarà motivo di arricchimento reciproco, considerato che l’intento è quello di coinvolgere altre risorse qualificate in ambito archeologico, naturalistico e architettonico. L’idea è quella di avere due belle realtà che possano operare singolarmente, ma nell’interesse comune della cultura cittadina“. Magari scrivendo congiuntamente una bella pagina della futura storia di Augusta.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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