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Apollo affonda Augusta, il sindaco chiede lo stato di calamità

AUGUSTA – Apollo lascia la Sicilia il 30 ottobre, dopo quasi una settimana di diluvio che ha mandato sott’acqua le province orientali, e Augusta si prepara a riemergere dall’alluvione chiedendo l’aiuto della Regione e dello Stato. Secondo le prime stime, si aggirerebbero intorno il milione di euro i danni inferti dall’uragano al patrimonio comunale. Tanto che l’amministrazione Giuseppe Di Mare sta preparando la documentazione per farsi riconoscere lo stato di emergenza, e avviare subito i cantieri per le riparazioni più urgenti. L’elenco provvisorio redatto dall’ufficio tecnico nelle prime ore di tregua dal maltempo, riporta deterioramenti ingenti in quasi l’intero sistema viario secondario. Si contano a decine le strade esterne all’abitato con l’asfalto dissestato e i guardrail divelti. Emblema di queste arterie devastate è quella che scavalca il torrente Porcaria, mettendo in collegamento il quartiere residenziale della Gisira con la frazione di Brucoli. La furia delle acque ha isolato a lungo le 80 famiglie residenti, e quando l’alveo del fiume si è ritirato rimaneva ormai ben poca sicurezza al passaggio delle auto nella vecchia carreggiata. La pioggia battente ha infiltrato anche i plessi scolastici della Morvillo, al Monte, e quello dei Cappuccini al centro storico.

Di Mare: si è pagato la mancanza di un piano di protezione civile aggiornato.

“Purtroppo questa città ha un piano di Protezione civile non aggiornato su eventi meteorologici di questo tipo”, dichiara il sindaco Di Mare. Che a emergenza passata ha raccolto il plauso di Union ports. “L’intervento per la salvaguardia della sicurezza dell’intera popolazione, sotto la gestione e massima collaborazione del Comune, della Protezione civile e dei Vigili del fuoco, è stato immediato e continuo nel cercare di limitare i danni sia ai cittadini che all’intero territorio”, scrive un comunicato dell’associazione portuali. I quali concludono che “non possiamo fare altro che ringraziare, veramente di cuore, tutti coloro che con loro opera e per quanto di propria competenza, hanno svolto un lavoro encomiabile in una situazione molto difficile”. Un ringraziamento che il primo cittadino estende “ai volontari del Gruppo comunale, al Club Elettra, a Nuova Acropoli, alla Misericordia“. Proprio nella sede della Fraternità è stato predisposto il Centro operativo comunale per l’emergenza. Il “Medicane” infatti è piombato prima che si concludesse l’allestimento della nuova sede del Coc, all’ex Plastionica, finanziato con 70 mila euro.

“Volontari risultati preziosi ma occorrono 10 unità per le squadre lavori del Comune”.

Il sindaco Giuseppe Di Mare nella sede del Coc allestito nella Misericordia.
copertina, barca affondata davanti le mura della Porta spagnola.
sotto, l’allagamento della Fontana da corso Sicilia ha fatto il giro del web (foto Twitter).

“Abbiamo pagato pesantemente le carenze di personale“, considera Di Mare. Spiegando che “con altre 10 unità in organico nella squadra lavori si poteva intervenire più efficacemente, man mano che si presentavano le emergenze. Perché i volontari sono preziosi, ma il volontariato non può sempre e comunque sostituirsi agli impiegati municipali“. Il Comune comunque è andato avanti con quello che c’è, e appena rientrato l’allarme sono iniziati i lavori di ripristino. Che l’ondata di maltempo eccezionale ha reso “eccezionali” anche nella casistica. “Bisogna persino liberare il litorale di Brucoli dalle canne portate a riva dalla mareggiata“, racconta il sindaco. La cui priorità, insieme alla viabilità, adesso è quella di riaprire il cimitero in tempo per le festività dei defunti. “Le squadre di operai comunali sono al lavoro già dalle 6 del mattino”, puntualizza il sindaco, che ha festeggiato il primo anno a Palazzo coi “botti” mandati da Giove Pluvio. L’uragano ha lasciato inoltre una coda più strettamente politica. Per due volte è stata spostata la conferenza stampa in cui sarebbero stati annunciati i tre nuovi assessori. L’ultimo rinvio è stato “a data da destinarsi”. Il primo cittadino ha comunque assicurato che il rimpasto sarebbe stato fatto “in settimana”. “Se non piove o tira vento“, ha però commentato caustico uno degli alleati coinvolti nella nuova giunta.

PER APPROFONDIRE: Augusta, per la giunta Di Mare è tempo di Pasqua

Il forfait di Musumeci in una città “totalmente isolata” solo per i tg nazionali.

Si è rivelato alla stregua di una battuta pure l’annuncio di Nello Musumeci su un suo sopralluogo in città, mentre imperversava la tempesta. Il presidente della Regione Siciliana lo aveva comunicato all’improvviso nel pomeriggio del 29 ottobre. Sin dalla mattina Augusta era infatti su tutti i telegiornali d’Italia come totalmente isolata“, con tanto di inviati che si collegavano in diretta dall’ingresso allagato davanti il distributore Esso. In realtà, chi doveva recarsi al lavoro aggirava la Fontana con il tragitto alternativo che da Monte Tauro porta sulla provinciale per Brucoli. E da lì, subito dopo il passaggio a livello, svoltava nella bretella di contrada Dattilo che si allaccia con la vecchia strada per Catania. Un percorso abbastanza noto agli augustani, perché inizia dalla frequentata pizzeria Michelangelo e prosegue verso il campo di calcio Megarello, terminando sulla Sp3 che collega il raccordo autostradale a Città della notte. “Appronteremo una segnaletica volante per indicarlo anche a chi viene da fuori”, promette il sindaco. Che alla fine si è dovuto “accontentare” solo di un sopralluogo ad Agnone del capo della Protezione civile regionale, Salvatore Cocina. Il governatore invece ha dato forfait, più o meno quando i servizi dei tg mostravano le prime auto in transito.

Il rebus del canneto a ingresso abitato: proteggere i nidi o evitare gli allagamenti?

La narrazione di migliaia di abitanti tagliati fuori dal resto del mondo però si è conclusa solo il giorno dopo, col ritorno di un sole incerto. D’altronde, al resoconto sull’uragano in tivu servono scene da “La vita in diretta“. Così, per mostrare le potenti mareggiate che hanno flagellato le coste siracusane, molti telegiornali nazionali hanno usato le immagini delle scenografiche scogliere laviche di Catania percosse dai marosi. Alla fine le dirette televisive sono state costrette a mostrare il ritorno alla normalità, grazie agli escavatori che allargavano i canali di scolo antistanti la rotatoria col “benvenuti ad Augusta, città dei due porti”. I cronisti inviati tuttavia non hanno detto nulla sul fitto canneto che le benne stavano intaccando, per far defluire l’acqua nelle vecchie saline Migneco-Lavaggi. Eppure, quando lo scorso anno venne tagliato per lo stesso scopo in via preventiva, durante un’allerta rossa in previsione di piogge intense, Di Mare fu oggetto di una denuncia in Procura da parte di un’associazione ambientalista di Siracusa. Ne scaturì un’inchiesta penale dove l’amministrazione, insediata da poche settimane appena, si è dovuta difendere dall’accusa di aver sconvolto la nidificazione di specie protette. Quando il muro di canne è ricresciuto tal quale, stavolta nessuno l’ha toccato. Fino a quando Apollo ha imposto di scegliere fra gli eventuali nidi, o gli automobilisti ormeggiati davanti il terzo porto creatosi da viale America e Villa delle Rose.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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