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FdI manda segnali di fumo ai 5s: il Comune vada al Tar contro le industrie

Ultimo aggiornamento martedì, 2 Marzo, 2021   23:01

AUGUSTA – Mentre l’amministrazione 5 Stelle di Augusta abdica definitivamente al massimalismo ecologista da social network – e pure a quello minimalista degli atti burocratici – è dalla Destra a destra dei sovranisti che arriva l’ambientalismo d’assalto che non t’aspetti. E’ infatti Fratelli d’Italia a intestarsi la battaglia affinché “il Comune si costituisca dinanzi al Tar Sicilia, per difendere il nuovo Piano regionale di tutela della qualità dell’aria“, dall’assalto dei “ricorsi presentati dalle aziende del Polo industriale”. Alle quali non sono andate giù “strategia e iniziative per ridurre le emissioni inquinanti”. Poiché, in base ai loro calcoli, saranno costretti a ottemperarvi con “costi più onerosi per gli impianti, parametri più restrittivi da osservare, riesami delle Autorizzazioni integrate ambientali“.

Failla e Inzolia: amministrazione difenda piano Regione.

Secondo un comunicato diffuso l’8 settembre dai coordinatori cittadini Marco Failla e Enzo Inzolia (il primo e il quarto nella foto di copertina)“le argomentazioni delle raffinerie non possono essere accolte, soprattutto nella prospettiva della tutela della salute dei cittadini. Per questi motivi, di concerto con il coordinatore di Siracusa Paolo Cavallaro, che ha adottato la stessa iniziativa nei confronti di quella amministrazione, chiedono che Augusta si adoperi per essere presente e parte attiva nel giudizio, il cui esito avrà ricadute e conseguenze fondamentali per la qualità dell’ambiente e la salute della cittadinanza augustana”. Sarebbe quindi quasi un dovere, per il Comune pentastellato, costituirsi in tempo utile per partecipare all’udienza al Tar del 28 novembre.

“Da FdI opposizione intransigente ma costruttiva”.

I referenti augustani di Giorgia Meloni inseriscono l’iniziativa “nel quadro di una opposizione sempre intransigente ma costruttiva”. In realtà è un vero assalto a sorpresa sul terreno tradizionalmente egemonizzato dalla sinistra erede del Pci, e recentemente occupato dal M5s raccatta-disagio. Ora che fra Pd e grillini è scoppiata la pace delle poltrone, le squillanti bandiere di lotta sono state accortamente sostituite con le discrete bandierine sulle autoblu ministeriali. E la Destra doc ha colto l’occasione di raccogliere quei vessilli ammainati. Ma è un’analisi che Fdi contesta fermamente.

Una mossa per sgambettare M5s-Pd sul loro terreno?

“Sorprende solo chi non ha seguito la nostra politica e la mia campagna elettorale di candidato sindaco”, spiega Inzolia. Puntualizzando che “sulla questione ambientale le nostre posizioni sono sempre state nette e chiare”. Il fatto che il suo partito non sia “per l’ambientalismo fine a sé stesso”, tuttavia non significa che quell’argomento passi in secondo piano. Perché, “anche se tutto può essere perfezionato, la difesa della salute per la popolazione è una priorità politica”. Certo, aiuta anche il fatto che il provvedimento sgradito alle industrie sia partorito dalla Regione guidata da un’amministrazione “amica”. E che i 5 Stelle stiano flirtando troppo coi Democratici a livello nazionale e regionale, per non far pensare a una ricaduta pure per le comunali 2020.

Di Pietro a Repubblica: ambiente motivo vicinanza a Pd.

Ormai non è più un mistero che la sindaca Cettina Di Pietro stia sondando – entusiasticamente ricambiata – possibili intese con ambienti Dem. E dopo mesi di rumors, non ha avuto problemi a venire allo scoperto appena è stato partorito il governo giallorosso. Sul quotidiano Repubblica del 31 agosto, nell’ambito di un articolo dal titolo inequivocabile “Fra Pd e M5s prove d’intesa nei Comuni, la grillina ha espressamente dichiarato che “sulle questioni ambientali le convergenze ci sono. Con 6 stabilimenti di petrolchimici in 30 chilometri, la tutela del territorio è stato motivo di vicinanza tra me e in sindaco pd di Ferla, Michelangelo Giansiracusa“.

Intesa dem-grillini a comunali spariglia piani sovranisti.

Anche se la politica ambientalista di Fratelli d’Italia può essere “storicamente” insospettabile, come sostiene il coordinatore cittadino, quel virgolettato della pentastellata può aver reso notevolmente più attuale il rinverdimento di questo vecchio cavallo di battaglia. Nelle caotiche fasi che precedono le alleanze per le amministrative del prossimo anno, uno dei pochi progetti intellegibili negli ambienti politici era quello di un Fdi contiguo ai 5 Stelle. Ufficialmente, lavorava con la Lega per una candidatura marcatamente di destra. Costruendosi nel frattempo un’uscita di sicurezza con la sindaca uscente, per sostenerla al ballottaggio in cambio di visibilità nella nuova giunta. Un calcolo basato sulla provenienza della penalista, cresciuta in quegli stessi ambienti fino all’improvviso salto nel Movimento, poco prima che si andasse alle urne dopo il commissariamento prefettizio. Tutto questo progetto, se mai è stato davvero pensato, con la strana coppia M5s-Pd rischia di andarsene col fumo delle ciminiere.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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