Tu sei qui
Home > ERROR404.ONLINE > Crisi idrica, Di Pietro: l’opposizione continua a gufare. Negati i risarcimenti

Crisi idrica, Di Pietro: l’opposizione continua a gufare. Negati i risarcimenti

AUGUSTA – Niente risarcimenti dal Comune per gli utenti del centro storico che da quasi 3 mesi sono senz’acqua potabile. I 10 mila residenti dell’Isola dovranno accontentarsi della compensazione attraverso lo sconto nelle bollette, che però arriveranno solo il prossimo anno. E’ stata Cettina Di Pietro, nella seduta consiliare del 14 gennaio, a chiudere i cordoni della borsa municipale che la minoranza voleva far aprire “per dare un segnale di vicinanza alla popolazione in sofferenza“. La sindaca 5 Stelle ha infatti svicolato tanto sulla richiesta di far approntare agli uffici un formulario standard per chiedere i rimborsi, quanto sulla creazione di un apposito accantonamento di bilancio per far fronte alle ingiunzioni per danno esistenziale. Anzi, l’avvocata pentastellata ha escluso che siano state “portate a sua conoscenza” iniziative legali intentate da augustani colpiti dalla crisi idrica.

Il giallo della pec di diffida che la sindaca non ha visto.

Le dichiarazioni della penalista grillina aprono però un altro giallo, su una vicenda che ne ha già contenuti pure troppi. Perché dalle 10,45 del 13 dicembre scorso, nel sistema informatico del municipio si trova un “atto di diffida e messa in mora” inviato a “protocollocomunediaugusta@pointpec.it” da 42 residenti che si erano rivolti a uno studio legale. In quella “posta elettronica certificata” equivalente a una raccomandata con ricevuta di ritorno, chiedevano al Comune circa 87 mila euro di danni non patrimoniali per tutti i disagi subiti dal disservizio. E molte altre istanze starebbero per aggiungersi a quel primo gruppo di “pionieri”, appena il ritorno della potabilità consentirà di tirare le somme conclusive del disagio patito e delle spese affrontate. Insieme al “danno emergente e lucro cessante”, sopportato dalle numerose attività imprenditoriali nel settore della ristorazione e delle ricettività turistico-alberghiera.

Assenti i funzionari necessari per l’ordine del giorno.

Per le casse comunali si sta profilando una bella mazzata economica, anche perché sono ormai numerose le sentenze che riconoscono la risarcibilità del danno esistenziale per l’acqua non potabile. Oltre al diritto ad avere una riduzione in bolletta, dato che non è possibile far pagare una fornitura “difettosa” allo stesso prezzo di quella buona. Ce ne sarebbe abbastanza perché il settore finanziario entrasse in fibrillazione, e chiedesse all’amministrazione un atto di indirizzo per sapere come far fronte al problema. Invece Di Pietro dichiara a verbale, ben due volte, che non le è stato sottoposto nulla. Nè in aula sono presenti funzionari dell’ufficio in grado di dare una risposta su quella pec rimasta nei cassetti elettronici. Eppure la seduta era stata appositamente convocata su una richiesta dell’opposizione, dove figurava espressamente la necessità di discutere prospettive e programmazione riduzioni e risarcimenti“.

Da Marco Niciforo, capogruppo Augusta2020, un intervento duro contro l’amministrazione.
Copertina, la sindaca Cettina Di Pietro replica all’opposizione:”solo gufate”.

Le riduzioni in bolletta presentate come risarcimenti.

Perché la sindaca non ha fatto indagini interne prima di arrivare in aula? E perché nessun responsabile del settore ha partecipato a un consiglio con quel punto all’ordine del giorno? Di Pietro inoltre, con una improprietà terminologica inusuale per chi esercita la professione forense, ha continuamente usato la parola risarcimenti per indicare gli sconti in bolletta che invece sono assimilabili alle riduzioni per compensazione. E sulla questione ha addirittura invitato polemicamente l’opposizione “a modificare la Carta dei servizi visto che è prerogativa dei consiglieri”. Dando una risposta completamente fuorviante alla mozione illustrata dal capogruppo del Misto, Peppe Di Mare, per “l’avvio delle pratiche immediate per il risarcimento, poiché sui risarcimenti abbiamo l’opportunità di dare un segnale alla città“.

Sindaca iellata:”poteva accadere a partire dal 2009″.

Ma la pec “fantasma” al protocollo e il gioco di parole sul concetto di “risarcimento“, non sono stati l’unico “segnale alla città” arrivato da un’amministrazione a fine mandato. C’è stato Mauro Caruso, che prima di entrare a San Biagio si stracciava le vesti sui social perché “non si può restare senz’acqua per 2 giorni senza saperne i motivi, sveglia sindaco sei nel 2012”. E ora, dalla poltrona di capogruppo 5 Stelle, esordisce la sua difesa d’ufficio sugli 85 giorni di crisi idrica, affermando che “oggi ho sentito molto populismo“. La migliore interpretazione della “post-verità” made in M5s, comunque, l’ha offerta come sempre Di Pietro. Quando ha sdoganato la jella come categoria politico-amministrativa, dicendo che “quanto accaduto col pozzo alla Villa poteva verificarsi a partire dal 2009“. La sindaca non ha nemmeno fatto mancare l’ennesimo approccio originale nelle repliche all’opposizione. Quando la minoranza ha avanzato dubbi sui tentativi alla cieca fatti per risolvere un problema che ancora non ha una data certa di scadenza, la sindaca ha sibilato:“Qui stasera si è continuato a gufare“. Magari alla prossima li accuserà di usare contro l’amministrazione del #cambiamento la loro abilità nel saper leggere i tarocchi.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

Lascia un commento:

Top