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Augusta, fuga da Gulino: Salmeri va con Di Mare e pensa a un’Opa su Fdi

AUGUSTA – Allargamento maggioranza, arrivano le prime adesioni esplicite. A rompere gli indugi è Noi per Augusta, che a Palazzo San Biagio occupa 2 dei 24 seggi disponibili. Il portavoce Saro Salmeri ha confermato le indiscrezioni dei giorni scorsi, che indicavano il circolo dei fuoriusciti leghisti già imbarcato fra i sostenitori dell’amministrazione Peppe Di Mare. Il movimento si era subito staccato dall’alleanza di scopo con Forza italia, con la quale aveva messo in piedi la Civica per Augusta, andando a trattare per conto proprio. Ora si è definitivamente sganciato anche dalla coalizione di Pippo Gulino, nonostante gli sforzi dell’ex sindaco di tenersi stretti i 13 consiglieri arrivati in aula con le sue liste collegate. La frana era già virtualmente iniziata il giorno dopo la sconfitta al ballottaggio, ma si è conclusa negli ultimi giorni, quando sono partite le convocazioni per la prima seduta del 23 novembre. Un’assise che si troverà subito davanti il nodo della presidenza da eleggere, primo banco di prova per gli schieramenti che dovranno fronteggiarsi nei prossimi 5 anni..

“Nessuna rivendicazione sulla presidenza del consiglio”.

“Non abbiamo alcuna rivendicazione per il presidente del consiglio“, dice subito Salmeri, fugando il campo a speculazioni su quella poltrona così ambita. Chi la occuperà è ancora materia per bookmaker, anche se inizia a stringersi la rosa dei papabili con l’esperienza necessaria per un avvio così delicato. Considerato fra l’altro che l’irrigidimento con Gulino ha messo fuori gioco molti dei pretendenti di maggior peso politico, il quale ora guarda ai 5 Stelle per un colpo di mano in aula. In ogni caso Noi per Augusta, che esprime gli esordienti Salvatore Serra e Maria Grazia Patti, ha passato la mano. Il suo portavoce si limita a dire che “serve un nome di garanzia per tutti”. Ovviamente il sostegno alla sindacatura Di Mare non sarà senza contropartita. “Un posto in giunta? Vedremo come agirà l’amministrazione nei prossimi mesi”, risponde enigmatico. Pressato, ammette solo che “non è ambita alcuna rubrica specifica”. Insomma, chi vivrà vedrà. Semmai il problema principale adesso sembra essere un altro. Dopo aver trovato alloggio a Palazzo di città, il circolo degli ex leghisti ora cerca una casa politica.

Salmeri: abbiamo progetto di ricostruire il centrodestra.

sopra, Saro Salmeri con gli alleati della Civica per Augusta sciolta dopo le elezioni.
copertina: il direttivo fondatore del circolo (secondo da destra Nello Bongiovanni).

“Abbiamo il progetto ambizioso di ricostruire il centrodestra“, dichiara Salmeri. Solo che messa così vuol dire tutto e niente. Ci sarà un ritorno di fiamma col partito di Matteo Salvini, complice il clamoroso flop del reggente Massimo Casertano nella sua corsa a sindaco? “Lo escludo, queste amministrative siciliane hanno mostrato l’incapacità della Lega di gestire il partito a livello regionale”. Il Capitano però non deve essersene accorto, visto che ha cooptato nella sua segreteria politica il principale responsabile della disfatta in Sicilia. E con Fabio Cantarella nel cerchio magico dei padani, gli assetti augustani sono inamovibili. A questo punto c’è l’opzione naturale di Forza italia, con la quale Noi per Augusta è andata di pari passo anche in campagna elettorale. “Non è il nostro partito, quel percorso comune nasceva con l’obiettivo di fare una lista congiunta e di conseguenza si è esaurito il giorno dopo le elezioni”. Con Riva Destra c’è solo una “buona intesa, che parte da lontano, col coordinatore provinciale Nello Bongiovanni“. Però è decisamente modesto come punto di partenza per chi ambisce alla ricostruzione di un’intera area. Per esclusione resta quindi il partito di Giorgia Meloni.

Noi per Augusta e il “percorso condiviso” chiesto a Fdi.

Fratelli d’italia se non si apre non ha futuro”, commenta Salmeri. Che pensa a “un avvicinamento che poi potrebbe portare a un percorso condiviso”. Dove, ovviamente, sarebbe azionista di riferimento. Sott’occhio ha i sondaggi nazionali, che indicano i meloniani in testa nel centrodestra. In netta controtendenza con quando accade invece ad Augusta, dove il circolo Venturini è rimasto ai margini delle comunali. Prima si è fatto soffiare dalla Lega una candidatura a sindaco competitiva, poi non è riuscito a mettere in piedi una propria lista, e infine si è fatto sconfessare apertamente dai suoi vertici regionali. Ora deve guardare dalla finestra alla prima amministrazione di centrodestra che la città abbia mai avuta, i cui leader sono nati e cresciuti nelle sue fila. Noi per Augusta gli porterebbe in dote 2 seggi, in un’aula consiliare dove Fdi è inesistente da tempo immemore. Oltre a un piede in una giunta dove ancora non c’è, ma dove approderà salvo imprevisti. Se è vero, com’è vero, che “si tratta di un percorso naturale questo avvicinamento alla sindacatura Di Mare, del quali siamo attenti osservatori per un determinato periodo”. Ma determinato quanto? “Un paio di mesi“.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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