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Augusta, Gulino “vasa vasa” col Covid: rischio zona rossa sul ballottaggio

AUGUSTA – Negli anni Novanta i suoi avversari lo avevano soprannominato “Pippo vasa vasa”, per quel suo modo così fisicamente empatico di accattivarsi gli elettori. Quella vecchia abitudine ora è costata cara a Giuseppe Gulino, che si è ritrovato contagiato dal Coronavirus nonostante si portasse sempre dietro la mascherina. I bagni di folla durante la campagna elettorale, che nello spoglio di lunedì gli hanno fruttato il primo posto nella corsa a sindaco di Augusta, hanno presentato il loro conto già durante la domenica di votazioni. Quando, al rientro da un’affollata riunione nella sua sede di lungomare Rossini per fare il punto sulla situazione dei votanti, si sono manifestati sintomi influenzali tali da spingere il radiologo a fare il test sul Covid.

Appello dell’Asp: chi ha avuto contatti vada dal medico.

Le voci che il responso di quelle analisi era stato positivo, sono dilagate nelle prime ore di martedì mattina. Assumendo gli effetti di una bomba, quando un post dell’aspirante primo cittadino ha ammesso il contagio. Perché sono state migliaia le persone con le quali è venuto a contatto ravvicinato, specialmente nella frenesia che accompagna sempre gli ultimi giorni prima delle urne. Al punto che negli ambienti sanitari molti si sono posti il problema se iniziare a programmare una zona rossa nell’intera città. E’ infatti praticamente impossibile rintracciare la potenziale catena di contagio. Se n’è resa conto pure l’Asp. Un comunicato dell’Azienda sanitaria, diffuso nella tarda serata del 6 ottobre, lancia un “appello ai contatti stretti di positivi ad Augusta. Il documento avverte che “chiunque ritenga di avere avuto nell’ultima settimana contatti stretti con persone risultate positive al Covid-19 ad Augusta, secondo notizie riportate in queste ore dalla stampa e su pagine facebook, è invitato a rivolgersi al proprio medico di famiglia o al Dipartimento di prevenzione medico dell’Asp di Siracusa

L’Azienda ridimensiona i rischi contagio dati dall’Oms.

Conferenza stampa nella sede elettorale frequentatissima fino a lunedì e diventata off limits.
copertina: comizio di Pippo Gulino in piazza Duomo.

Lo scritto dell’Asp spiega che “per contatti stretti si intendono coloro che hanno avuto rapporti con persone risultate positive, senza l’uso della mascherina, a una distanza inferiore al metro e per un tempo superiore a 15 minuti“. Una precisazione che sorprendentemente ridimensiona il livello di pericolosità sui contatti interpersonali, indicato dall’Oms. La quale mette in guardia dai rischi legati ai saluti guancia a guancia, così radicati nei rapporti sociali delle popolazione meridionali. Stranamente, inoltre, nel comunicato non figura il nome di Gulino. Forse perché in città si è aperto un altro potenziale focolaio con uno di quei rientri dall’estero per lavoro, che poi coinvolgono anche i familiari più stretti. A preoccupare le autorità sanitarie è la posività riscontrata proviente da un soggiorno in Est Europa, dove il ceppo virale si sta dimostrando particolarmente virulento. 

Tracciamenti e tamponi impossibili per tutti i contatti.

Però è evidente che a spingere l’Asp all’appello, sia stato il tour elettorale del candidato più votato. La cui potenzialità di contagio può far scappare la situazione di mano. Sembra infatti che non ci siano risorse umane e materiali sufficienti per allestire una task force specifica, nemmeno per organizzare un prelievo a tappeto di tamponi su una popolazione numerosa come quella augustana. Resta perciò affidato al buon senso di quanti hanno avuto contatti ravvicinati, specialmente se non protetti, provvedere almeno agli esami sierologici. Che comunque non hanno lo stesso grado di affidabilità di un tampone. Lo screening è consigliato specialmente a chi ha avuto colloqui in sedi o riunioni elettorali al chiuso, dove alla fine girano un po’ tutti anche se di schieramenti politici diversi. E in effetti, davanti ai laboratori di analisi si è notato un insolito e incessante viavai. 

Il candidato col virus: faccia cautela chi è stato con me.

Gulino stesso ha lanciato un appello via social “a chi sia stato a stretto contatto con me, in questi giorni così concitati, di usare la massima cautela e consultare il proprio medico“. Il suo post prosegue dicendo “non preoccupatevi per me, sto bene e mi rimetterò presto”. Ma in ogni caso sarà costretto a una quarantena, che gli impedirà ogni attività elettorale per il ballottaggio con Peppe Di Mare. Ora resta da vedere quanto inciderà l’effetto Covid, in un confronto che già sulla carta si presentava combattuto sul filo di lana. In contemporanea con la notizia del contagio, il 6 mattina si sono conosciuti tutti i risultati del voto espresso il 4 e il 5 ottobre. E i possibili apparentamenti dei due contendenti, già a lume di naso li metterebbero su un piede di parità. 

Quarantena cambia le trattative per gli apparentamenti.

a sinistra, lo sfidante al ballottaggio Peppe Di Mare.

Gulino ha superato i 6.100 voti. Con i 3.400 della sindaca uscente, la grillina Cettina Di Pietro, arriverebbe a un bacino potenziale di 9.500 preferenze. Solo qualche centinaio in meno dello sfidante Di Mare, che ai suoi 5.300 potrebbe aggiungere i 3.900 del terzo arrivato Massimo Carrubba. Insieme ai 700 del leghista Massimo Casertano, lo sfidante porterebbe il suo totale a 9.900. Ovviamente si tratta di conteggi utili solo per una discussione accademica, dato che gli elettori hanno dimostrato come il secondo turno sia un confronto a sé. Dove solo una minima parte dei votanti segue le indicazioni di alleanza arrivate dagli aspiranti sindaci sconfitti. Il conteggio resta comunque indicativo di un equilibrio che il Coronavirus potrebbe alterare. 

Slittamento del ballottaggio, Di Mare dice subito no.

Alcuni ambienti politici, probabilmente vicini a Gulino, hanno iniziato a sondare il terreno per chiedere uno slittamento del ballottaggio. Approfittando del fatto che dal profilo facebook ufficiale è sparita la dizione sindaco di Augusta, qualcuno ha pure fatto circolare la voce che Di Pietro potrebbe dimettersi in queste ore. In quello che qualcun altro vedrebbe come uno stratagemma in favore di un candidato sindaco, col quale è stata vista dialogare strettamente. L’ipotesi di far slittare il secondo turno viene però bocciata in partenza da Di Mare“E’ un momento di confronto democratico, non a caso fissato dalla legge in termini temporali ben precisi”, dice. Aggiungendo di “non vedere le condizioni che renderebbero necessario spostare a un’altra data”.

Contagio Gulino, non cambia vecchia intesa coi 5 Stelle.

Gulino con Cettina Di Pietro durante il confronto sull’ambiente organizzato da Stop veleni.

Le trattative per gli apparentamenti perciò vanno avanti, anche se uno dei contendenti è costretto a condurle da confinato in casa. Dove nessun luogotenente può avvicinarlo, e molte discussioni potrebbero essere fraintese se svolte al telefono. E’ un handicap non da poco per il candidato di testa, anche se una bozza di accordo coi 5 Stelle sembra esserci stata fin dalla vigilia. Ma se tenere le fila può venire facile a Di Pietro, che può contare sui grillini disciplinati dal Blog, diventa più complicato disgregare le forze degli altri aspiranti sindaci sconfitti. Specialmente con Carrubba, la cui “simpatia” per Di Mare è stata esplicitata già nei comizi. 

Zona rossa o voto secondo turno: incubo scelta errata.

L’ex sindaco avrebbe difficoltà a controllare tutte le sue 3 liste, che spaziano dal centrosinistra di Democratici e progressisti al centrodestra di Attivamente. Alcune scelte nell’esercizio della leadership avrebbero raffreddato molti animi, dei quali Gulino potrebbe approfittare se non fosse che in teleconferenza c’è difficoltà a riscaldare rispetto a chi si muove a piede libero. Il lockdown primaverile aveva già complicato le amministrative, originariamente previste a maggio. Costringendo a una campagna in piena estate, le cui difficoltà si sono forse riflesse nella percentuale di astensionisti, cresciuta di 6 punti. Ora una zona rossa in piena propaganda per ballottaggio trasformerebbe questo voto in una ripida salita. Con l’incubo che una decisione errata sulla gestione dell’epidemia, può avere sulla città effetti molto più disastrosi di un’altra sindacatura sbagliata.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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