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Augusta, Fi frena fuga per la maggioranza: continuiamo progetto iniziale

AUGUSTA – “E’ il ritorno della politica. Con questo sintetico giudizio, Forza italia festeggia il suo rientro in consiglio comunale dopo anni di assenza. A parlare è Paolo Amato, coordinatore cittadino con delega per la zona Nord, quando mancano 24 ore al giuramento di Peppe Di Mare. Il nuovo sindaco di Augusta si presenterà al Municipio alle 18 del 22 ottobre, per prendere in consegna la fascia tricolore custodita da Cettina Di Pietro. Ma non erediterà la sua granitica maggioranza consiliare, che ha segnato il quinquennio 5 Stelle al Comune. Anzi, mettere insieme i numeri a Palazzo San Biagio si presenta tutto in salita per il neo-eletto. Lo dimostra la presa di posizione del plenipotenziario forzista. Che riconoscendogli una “grande vittoria personale”, non manca di sottolineare il “fallimento della sua coalizione, dimostratasi perdente”. Un’analisi che è pure un messaggio verso il vincitore del ballottaggio con Pippo Gulino. E allo stesso tempo un avviso agli alleati elettorali, che già mostrano evidenti segnali di sganciarsi per seguire la propria strada.

Amato:”Basito da fuga in avanti di Salmeri e Morello”

A far deflagrare la finzione di un programma politico basato solo sulla convenienza del momento, è stata “la fuga in avanti di Noi per Augusta. Il circolo nato dopo la scissione della Lega, il 20 ottobre è uscito con un comunicato di ringraziamento verso quelli che definisce “i nostri candidati”. Ed è quell’elenco, insieme alla firma di Domenico Morello in calce al documento, che ha fatto infuriare il berlusconiano“Sono basito, mi aspettavo un incontro, non un comunicato che circoscrive a loro quella che è una vittoria di tutti”. Pare infatti che quelle candidature non fossero tutte frutto della regia dell’ex leghista Saro Salmeri. Nè “Morello risulta sia stato fulminato sulla via di Damasco, lasciando la reggenza dell’Udc per confluire in quel movimento”. Nè tantomeno gli altri 2 consiglieri dati eletti con la lista Civica per Augusta insieme al forzista Corrado Amato, cioè Salvatore Serra e Maria Grazia Patti, sono entrambi imputabili al concorrente interno di Fi“La neo-consigliera era presentata dai Gilet arancioni, ed è stata votata in accoppiata col loro coordinatore provinciale Marco Bertoni“, sostiene Amato senior. Il figlio è entrato a San Biagio “nell’ambito di un progetto partito da lontano”, ma ora i vecchi alleati vogliano isolarlo.

Gulino tiene il seggio per non far sfaldare la coalizione?

Pippo Gulino vota convalescente (foto Fb).
copertina, Amato fra Morello e Salmeri.

Pare che il convalescente Gulino si sia reso conto che tutto il lavoro pre-elettorale rischia di andare in fumo, a neanche 48 ore dal voto del 4 e 5 ottobre“Perciò manterrà il suo seggio in consiglio, per guidare la coalizione”. Che per Amato padre “è quella del primo turno”, cioè insieme Augusta 2020 e Nuovo patto per Augusta. Perché “con gli apparentati al secondo turno, Attivamente e Democratici progressisti, non ho avuto alcun tipo di interlocuzione”. Il coordinatore forzista riconosce però che imbarcarli è stata “una mossa intelligente”, per quanto poco digerita dagli elettori. Considerato che “in questo modo non si è consumato il clamoroso errore di Nicky Paci nel 2015″, la cui ostinata autosufficienza regalò ai grillini una maggioranza-mostro, “con la quale hanno cancellato la politica da San Biagio”. Adesso invece “abbiamo un consiglio di spessore, con quelli della nuova generazione che sanno il fatto loro accanto vecchi amministratori navigati”. Perciò Forza italia avrebbe “preferito si continuasse il percorso iniziale”. La Civica per Augusta “è stata la quarta lista più votata, un risultato importante, segno che è piaciuto come diverse realtà si sono messe insieme”. Ovviamente si sorvola sul fatto che, secondo molti addetti ai lavori, in quei numeri c’è poco voto di opinione e molto consenso organizzato. Ma tant’è, ora il problema è come porsi con un’amministrazione Di Mare senza seggi sufficienti.

“Fi è opposizione, tocca a Di Mare trovare maggioranza”.

“Oltre Rosario Sicari, avrei candidato anche gli altri assessori designati per vedere quanto incidono sul territorio”, commenta Amato. Facendo capire che qualcuno potrebbe essere sacrificato senza patemi, per fare posto a necessità più impellenti. Per quanto riguarda in quale del consiglio siederà Fi, afferma “sarà quello all’opposizione in ossequio al mandato elettorale”. Il coordinatore forzista aggiunge che “per noi le biglie sono ferme, è un problema che riguarda Di Mare cercare la sua maggioranza”. Se dovesse rivolgersi a loro, “faremo discorsi come coalizione. Non dimentichiamo che il consiglio svolge un ruolo di indirizzo ineludibile, e che è fondamentale per l’amministrazione un dialogo con l’aula”. In sostanza, negli sconfitti al ballottaggio serpeggia il timore di uno sganciamento collettivo per consegnarsi al vincitore in cerca di seggi. E in effetti, il nuovo sindaco è proprio in questa direzione che sta lavorando. Pare che qualche sua telefonata ai consiglieri senza passare dai leader, sia all’origine del comunicato dove Noi per Augusta scrive che “saremo attenti osservatori delle scelte operate dall’amministrazione”. Una dichiarazione di opposizione, anche se sfumata per non chiudersi la porta. Dove si lancia il messaggio che queste esclusioni telefoniche “eccellenti” porteranno solo a un prezzo politico più alto.

Il possibile accordo con Carrubba e la necessità Gulino.

da destra, Peppe Di Mare col capogruppo di maggioranza Marco Stella

In realtà Di Mare non si trova così con l’acqua alla gola, da costringersi a imbarcare tutti. Le sue liste contano 5 consiglieri su 24. Altri 2 potrebbero arrivare da Augusta coraggiosa, la lista personale dello sconfitto Massimo Carrubba. Attivamente, che si era apparentata con Gulino solo per dichiarata convenienza, sarebbe in grado di aggiungere altre 2 poltrone. Per la maggioranza minima ne mancano almeno 4. I Democratici progressisti ne dispongono 2 ma Giancarlo Triberio, insieme ai 3 grillini, pare fra i pochi intenzionati a non farsi arruolare. Se non altro perché Art1 starebbe scomoda in un’amministrazione marcatamente di centrodestra, nonostante il dichiarato civismo. I 2 di Augusta 2020 e i 4 di Nuovo Patto per Augusta sono quelli più vicini a Gulino, e non sarà facile scollargliene qualcuno. Sempre che da Palazzo di città non arrivi la mossa del cavallo, e lo convinca a entrare sotto l’ombrello.

Massimo Ciccarello
Giornalista professionista

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