Augusta, bypass insufficienti: tempi più lunghi per il divieto di potabilità ERROR404.ONLINE di Massimo Ciccarello Scritto mercoledì, 8 Gennaio, 2020 15:21 AUGUSTA – Ancora niente “water safety plane“, auto-analisi dei campioni trasmesse all’Azienda sanitaria col contagocce, e la nuova pompa di sollevamento più potente che però non basterà ugualmente. E intanto sui monumenti più significativi di Augusta appaiono gli striscioni che incitano a scendere in strada quanti stanno soffrendo per la crisi idrica. L’amministrazione 5 Stelle sta affondando sempre più nell’acqua fangosa del pozzo alla Villa, che continuerà ad essere immessa nella rete idrica dell’isola nonostante i due allacci di emergenza con la Borgata e con cantiere navale Tringali. Arriva l’8 gennaio l’ultima “novità” sul divieto di potabilità che resterà molto più a lungo, di quanto aveva assicurato Palazzo di città. Perché i due bypass, com’era prevedibile, non sono sufficienti ad alimentare l’intera isola. E quando il 20 gennaio inizieranno i lavori per la nuova incamiciatura alla trivella dei Giardini, l’erogazione nelle 10 mila utenze del quartiere avverrà letteralmente col contagocce. Sale la protesta:”Scendi in strada lotta per la città”. L’ufficio tecnico ha dovuto finalmente ammettere come stanno le cose, quando alcuni residenti si sono stancati di protestare su Facebook e hanno iniziato a farsi sentire nelle piazze. Finora molto pacificamente, ma ormai sfugge solo a chi non lo vuole vedere che l’atteggiamento tenuto finora dal Comune la sta facendo diventare una seria questione di ordine pubblico. A riprova, nella mattinata è apparso sulla Porta Spagnola uno striscione che senza tanti giri di parole invitava “Scendi in strada, lotta per la città“. Mentre davanti al Milite ignoto ne è apparso un altro con la scritta “più acqua meno petrolio“, facendo riferimento alla quantità abnorme di plastica consumata per rifornirsi con l’acqua minerale imbottigliata nel pet. Lo striscione sulla Porta Spagnola poi rimosso (foto tratta dal gruppo Fb Sei augustana/o se).Copertina, il lenzuolo di protesta al Milite ignoto. Lenzuoli sui monumenti:”Più acqua meno petrolio”. Il lenzuolo più “barricadero” è stato subito rimosso dagli addetti del Comune, pare addirittura ricorrendo a delle canne legate fra loro per risparmiare tempo e soldi sul noleggio di un cestello. Il drappo più “ecologista” invece ha sventolato a lungo davanti la lapide che ricorda i caduti della Prima guerra mondiale, con lo sfondo beffardo di un manifesto che pubblicizza un convegno del Comune di Priolo sulla “Posidonia oceanica”. Nella piccola città confinante pensano già alle acque marine, in questa notevolmente più grande sono ancora alle prese con quelle di falda dopo 80 giorni di crisi. La pubblicità di Priolo sulla posidonia e la protesta sull’acqua potabile di Augusta. In crisi il servizio autobotti della Protezione civile. Per non farsi mancare nulla, l’amministrazione augustana ha fatto infuriare la sua Protezione civile comunale, che con notevole spirito di sacrificio aveva finora assicurato i rifornimenti a domicilio per anziani e disabili. La pensata del Municipio è stata quella di acquistare un’autobotte stornando i soldi che erano già stati stanziati per dotare i volontari di un indispensabile mezzo di pronto intervento. Eppure, con bilancio allineato si poteva attingere a un altro capitolo. Invece, come al solito, si è scelta la strada a più corto servizio. Col risultato che questo l’approvvigionamento straordinario ha subito un notevole rallentamento, esasperando ulteriormente un’utenza costretta ad affidarsi solo alle notizie che col contagocce riescono a filtrare sui giornali. La Protezione civile durante un servizio di approvvigionamento. Sciopero della fame: Mangano arrivato al settimo giorno. Intanto è arrivata al suo secondo giorno la protesta di Francesco Disano, il contestatore solitario incatenatosi il 7 gennaio sotto i Lavori pubblici e al quale persino un consigliere grillino, Vittorio Meli, ha portato la propria “solidarietà personale”. Ed è arrivato al settimo giorno consecutivo lo sciopero della fame iniziato il 2 gennaio da Manuel Mangano, presidente dell’associazione giovanile Bella storia. Ed è stato forse grazie a questi due presidi di protesta, che alla fine il Comune ha dovuto ammettere i tempi lunghi sulla crisi idrica.Stavolta però ha assicurato che la ditta incaricata di riparare il condotto ai Giardini, “lavorerà giorno e notte“. Ma forse, dal Palazzo non è stato ancora detto tutto sulla vicenda acqua nell’isola. Il pozzo alla Villa in funzione fino all’inizio lavori. Quell’intervento alla Villa con un condotto prefabbricato non è supportato da una nuova perizia geologica. Orientativamente dovrebbe richiedere alcune settimane, salvo intuibili imprevisti. Nel frattempo, l’attacca e stacca delle pompe mette in circolo quel fango che si accumulato nelle condutture per mesi. Quando il pozzo dei Giardini dovrà giocoforza interrompere l’erogazione per consentire i lavori, cantiere e Borgata non ce la faranno a servire l’intera Isola. All’ufficio tecnico, hanno già previsto un piano di turnazioni? A volerlo sapere non solo solo i residenti, ma anche all’Asp. I dubbi sull’impianto elettrico per la pompa più potente. La protesta di Francesco Disano davanti i Lavori pubblici. Poi c’è la questione della nuova pompa per sollevare l’acqua dalla Borgata. I Lavori pubblici ne avevano installata una da 4 cavalli, che ovviamente si sono rivelati insufficienti. Ora, secondo quanto hanno detto ai contestatori ricevuti in assessorato nella mattinata, ne hanno trovato una da 15 cavalli. Ma le condotte volanti che hanno steso attraverso i viali, reggeranno quella pressione? E, soprattutto, l’impianto elettrico già approntato alla meno peggio per la pompa più piccola, è in grado di supportare un fabbisogno di potenza 3 volte superiore?